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, 2003 – 56 pagg. col. cart. – 13,50euro
Alzati dal letto, vai in bagno, accendi un diverbio con la tua immagine allo specchio, infila la penna nel naso, mettiti l'abito tigrato, prendi la valigetta zebrata, sbaciucchia la moglie, esci dal condominio, prendi la prima liana a destra, fatti pescare con il becco da un pterodattilo, fatti scivolare sul dorso di un tirannosauro e di rimbalzo beccati una sberla da un gorilla; et voilà eccoti in orario alla fermata del bus; salici sopra e trova una scolaresca di mocciosi cannibali intenti a rosicchiare arti di passeggeri molto costernati. È il noioso tran tran quotidiano dell'assicuratore Jerome Moucherot, l'imperturbabile. Di fronte ad universi impazziti che deflagrano in caos e nonsense, Moucherot, più realista del re, si staglia a intimo e impavido pretoriano dell'ordine “borghese”. Dodici racconti dove i titoli sono già un esilarante viatico alle storie: Piccola meditazione sulla caoticità del caos, Il quantico dei quantici, Contratto del terzo tipo, Ritorno alla genesi delle origini del principio dell'assicurazione. Si aggiungano i dialoghi demenziali, le citazione esplicite (Little Nemo, ) o meno (, Spielberg)i riferimenti storici (un Leonardo Da Vinci, occhialuto, burbero e bilioso) e si sfocia in un effetto straniante di humour irresistibile. (Alberto Zamattio)

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