Asterix e le ragazze dell’Est

Asterix e le ragazze dell’Est

Jean-Yves Ferri e Didier Conrad continuano a portare avanti l’eredità di Asterix con il trentanovesimo volume ambientato nella fredda Europa dell’Est.

Asterix e il grifone_coverCon il quinto volume firmato da Jean-Yves Ferri e Didier Conrad, possiamo affermare ormai con certezza che l’eredità del personaggio creato da Goscinny e Uderzo è in buone mani.
Il trentanovesimo albo della serie dedicata alle avventure del piccolo gallo ribelle e dei suoi sodali, Asterix e il grifone, uscito in tutto il mondo nel mese di ottobre 2021, conferma quanto di positivo avevano fatto vedere i nuovi autori negli albi precedenti, con una crescita che sta andando di pari passo con l’acquisizione di maggior confidenza con mondo e personaggi di quella che oggi è l’icona per eccellenza del fumetto franco-belga.

Il successo di vendite delle prime settimane (circa 5 milioni di copie vendute nelle edizioni tradotte in almeno 20 lingue), oltre a essere ormai una costante ogni qualvolta esce un’avventura di Asterix, conferma come i due autori che hanno raccolto una legacy pesantissima da un punto di vista di pressione mediatica e aspettative – in primis nella stessa Francia –, stiano riuscendo a mantenere quella leggerezza intelligente nella narrazione che permette la fruibilità delle storie su più livelli a un’amplissima fascia di lettori, dai più giovani fino ai più adulti.

Asterix e il grifone si inserisce nel filone di avventure “all’estero” che da sempre ha connotato anche la produzione di Goscinny e Uderzo e che i loro successori hanno continuato, finora intervallando episodi ambientati in Armorica ad altri in cui i nostri eroi sono in trasferta. Dunque, visto che nel precedente Asterix e la figlia di Vercingetorige [link recensione] i nostri erano rimasti nel loro villaggio gallico, in questo nuovo volume Asterix, Obelix (accompagnato dal fedele Idefix) e Panoramix intraprendono un viaggio in Sarmazia (l’attuale Ucraina) per accorrere in aiuto dello sciamano Kicucina, amico del druido che necessita di una mano per impedire ai Romani di mettere le mani sul grifone, mitico animale sacro ai Sarmati.

Asterix e il grifone_02Dopo il giro della nostra Penisola in Asterix e la Corsa d’Italia ecco dunque arrivare sulle pagine del fumetto l’Europa dell’Est con i suoi territori, le sue popolazioni e, soprattutto, i suoi usi e costumi. I galli, infatti, una volta arrivati al villaggio dello sciamano, si trovano davanti a un’identica copia del loro villaggio e dei suoi abitanti ma con ruoli ribaltati. Tra i Sarmati orientali, sono gli uomini a stare a casa e a occuparsi dei figli e delle faccende quotidiane, mentre le donne – comandate da Uonderuovna, moglie di Kikucina – formano un gruppo di amazzoni che si occupa della caccia e della difesa militare dei loro territori.

Dopo il tema dell’adolescenza, della crescita e dell’emancipazione femminile trattato nel precedente volume, Ferri decide di occuparsi nella sua narrazione di un’altra tematica contemporanea come la parità di genere, inserendola nel contesto storico del mondo di Asterix e trattandola con la leggerezza tipica a cui da sempre ci hanno abituato le storie del piccolo gallo, permettendo tanto una lettura comprensibile e divertente per i più giovani quanto soddisfacente e intelligente per gli adulti. Una leggerezza che non è semplicismo, attenzione, ma capacità di modulare la narrazione perché ogni fascia di lettori possa recepirla con gli strumenti e il bagaglio di conoscenze propri di ciascuna età.
Anche la scelta di mostrarci un Asterix per la prima volta privo di pozione magica, costretto ad arrangiarsi e costante zimbello delle amazzoni è un’idea coraggiosa ed estremamente efficace per dare risalto al tema al centro del racconto.

La presenza di Cesare, altro elemento costante di questa gestione Ferri-Conrad, è come sempre l’innesco della vicenda, con l’orgoglio e la convinzione del personaggio di mostrarsi il più grande davanti ai suoi concittadini e la classica conclusione nella quale l’egocentrismo di Giulio non indietreggia di un passo di fronte all’ennesima figuraccia rimediata con i Galli ribelli, sfiorando il ridicolo davanti agli occhi dei lettori.

Nella più classica tradizione di Asterix, l’albo è pieno di personaggi caratterizzati da nomi fantasiosi e divertenti, veri giochi di parole linguistici che strappano una risata ogni volte che vengono pronunciati.
Se Kikucina, Formalina, Coccoina – nomi degli uomini Sarmati – dimostrano l’ottimo lavoro di adattamento e traduzione italiana, anche nel restituire il senso di ribaltamento dei ruoli della società sarmata, Uonderuovna, Kalachnikovna e Krakatovna allo stesso modo racchiudono l’importanza e il potere femminile di queste genti dell’Est, come il geografo Terrincognitus, il centurione Nelsuobrodus e il gladatore Ermejus riflettono l’inettitudine tipica dei romani in questo universo a fumetti.

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La stessa maestria dimostrata nei testi da Ferri, Conrad la manifesta nell’illustrazione delle tavole. Rimanendo nel solco della tradizione del segno e della struttura stabiliti da Uderzo, il disegnatore dimostra un pieno controllo nella recitazione dei personaggi e una ormai rodata capacità di restituirne col suo tratto la tipica riconoscibilità.
L’attenzione per il dettaglio è estrema e ogni vignetta si riempie di particolari di ambienti, architetture e arredi che impegnano l’occhio e lo obbligano quasi a fermarsi per rimirare la cesellatura grafica dei decori dei palazzi romani, come le finiture e le caratteristiche di vestiario dei Sarmati.
Ma il lavoro di Conrad non si limita a un pedissequo manierismo che mira alla mimesi con la cifra di Uderzo, rivendicando anche una contemporaneità che si manifesta soprattutto nella scelta delle inquadrature e nello storytelling. Le une e l’altro mirano a creare un dinamismo grafico che sostituisce alla staticità del disegno il senso di movimento e di azione dei personaggi, con accelerazioni date da vignette che si moltiplicano e aperture spettacolari in immagini più grandi a rappresentare scene importanti.
Conrad riesce insomma nel non facile compito di non tradire il canone di Uderzo, senza al contempo rinunciare alla fedeltà a se stesso e al suo stile come disegnatore.

Se un appunto si può fare al lavoro di questi due autori che, come già detto, stanno onorando più che bene l’eredità dei creatori del piccolo gallo, questo può essere più un pungolo che una critica vera e propria. Tanto Ferri nei testi quanto Conrad nelle immagini hanno ancora buoni margini di miglioramento per raggiungere le vette di comicità a cui arrivavano Goscinny e Uderzo: la strada è quella giusta, manca ancora quella scintilla che i padri di Asterix riuscivano ad accendere.
Ciò non toglie che Asterix e il grifone sia un altro tassello riuscito della lunga storia editoriale del personaggio, che continua a rimanere nel cuore di milioni di lettori e di appassionati e che di freschi ne raccoglie a ogni nuovo albo, mentre la soglia del quarantesimo volume è ormai dietro l’angolo ed è molto probabile che saranno proprio Ferri e Conrad a tagliarla.

Abbiamo parlato di:
Asterix e il grifone
Jean-Yves Ferri, Didier Conrad
Traduzione di Vania Vitali e Andrea Toscani
Panini Comics, 2021
48 pagine, cartonato, colori – 9,90 €
ISBN: 978-8828704447

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