Asterix e i danni del pensiero positivo e motivazionale

Asterix e i danni del pensiero positivo e motivazionale

Fabcaro, all’esordio alla sceneggiatura, usa la più recente avventura di Asterix e Obelix per fare satira e ironia su alcuni costumi sociali contemporanei.

Asterix Iris Bianco CoverDopo cinque volumi consecutivi alla scrittura delle avventure di Asterix, Jean-Yves Ferri lascia il testimone a Fabcaro, all’esordio sulle pagine del gallo più famoso del fumetto francese.
Con Didier Conrad confermato ai disegni, Asterix e l’Iris Bianco è il quarantesimo volume dedicato al personaggio creato da Goscinny e Uderzo, uscito nell’autunno del 2023.

Alle prese con una serie di ribellioni e ammutinamenti all’interno delle legioni romane, Giulio Cesare decide di affidarsi a Vitiumvirtus, medico-capo degli eserciti dell’impero, che suggerisce un innovativo metodo per motivare i soldati fatto di sofismi, proverbi e frasi fatte che inducano al pensiero positivo. Il divino Giulio decide di testare questo approccio “new age” per provare a piegare l’irriducibile villaggio gallico, irretendone gli abitanti per renderli meno belligeranti.

Usando uno dei più collaudati canoni delle storie di Asterix – introdurre un elemento destabilizzante per mettere in difficoltà i protagonisti e approfittarne per fare ironia su alcuni aspetti della società contemporanea – Fabcaro costruisce una trama lineare, classica nello svolgimento in tre atti, ma molto efficace per costruzione narrativa, compatta nello sviluppo, divertente e ricca di pungente ironia in più di un passaggio.
Innanzitutto è molto interessante la struttura adottata dallo sceneggiatore, che scompone la sceneggiatura in scene autoconclusive di una o due pagine al massimo, con la sola sequenza finale che risolve e chiude la trama che si sviluppa su cinque tavole. Questo comporta, nell’arco delle quarantotto pagine della storia, la concatenazione di ben ventotto siparietti, in sé conclusi, ma coerentemente e fluidamente legati gli uni agli altri, che dipanano i fili dell’avventura portandoli al più classico dei finali: la cena al chiaro di luna a base di cinghiale dell’intero invitto villaggio gallico.

Fabcaro è anche molto bravo a inserire l’avventura all’interno della continuity della serie, recuperando il personaggio di Omeopatix dal diciottesimo albo (Asterix e gli allori di Cesare), così come si dimostra sin da questo esordio capace di far recitare efficacemente i vari comprimari intorno ad Asterix, a cominciare dal suo sodale Obelix, controcanto ironico, svagato e divertente in quasi tutte le sequenze che lo vedono in scena. A lui si aggiunge un altrettanto efficace uso del capo del villaggio Abraracourcix, e di sua moglie Beniamina e, più in generale, dei vari abitanti del villaggio, ciascuno tratteggiato compiutamente anche nello spazio di poche vignette.

Asterix Iris Bianco 1

L’antagonista di turno, Vitiumvirtus, funziona altrettanto bene, anche grazie al character design ideato da Conrad, e permette allo sceneggiatore di condire l’avventura con la satira e la messa alla berlina di alcuni comportamenti tipici della nostra società, trasposti nella cornice storica della serie.
In questo caso, Fabcaro ironizza pungentemente su alcune derive del pensiero positivo e delle pratiche motivazionali che ormai da anni sono un elemento radicato in molti costumi contemporanei, sociali e lavorativi. Così come sono divertenti la presa in giro dell’attuale moda trasportistica del monopattino e il sarcasmo con cui vengono rappresentati usi e abitudini degli abitanti di Lutezia (l’odierna Parigi), con lo snobismo e il senso di superiorità con cui trattano i provinciali appena arrivati in città.

Didier Conrad conferma quanto aveva già dimostrato nei precedenti volumi da lui disegnati. La capacità di resa e recitazione dei personaggi è ormai totale e il disegnatore si muove all’interno dei canoni classici stabiliti da Uderzo, senza rinunciare a uno stile più contemporaneo che si concretizza nello storytelling, nella scelta delle inquadrature e nella dinamica costruttiva di tavole e vignette, pur non derogando dalla tradizionale griglia a quattro strisce. Eccezionali poi alcune trovate grafiche, come la resa del CGV (Carro a Gran Velocità, antesignano dell’odierno treno francese TGV) e della stazione di arrivo di Lutezia o la trasposizione nell’epoca romana di alcune opere d’arte di autori moderni o contemporanei come Wharol o Bansky.
Anche i colori di Thierry Mébarky si muovono nel solco della tradizione, con una stesura piatta che ovvia all’assenza di sfumature eccessive tramite una ampia palette cromatica dai toni variegati.

Asterix Iris Bianco 2

Ancora una volta, merita una menzione il lavoro di traduzione di Vania Vitali e Andrea Toscani, soprattutto nell’adattamento di alcuni nomi dei personaggi che compaiono nella vicenda, atti a renderli comprensivi ed efficaci anche ai lettori italiani.
Un piccolo appunto va invece fatto al lavoro di lettering (i cui crediti purtroppo non vengono specificati nel volume), in particolare per quel che riguarda le didascalie  che in alcuni casi appaiono vuote per l’uso di un font troppo piccolo che non valorizza la più sintetica traduzione italiana di una espressione francese e lascia un ampio spazio libero all’interno dei riquadri restituendo una non piacevole sensazione visiva, laddove invece i balloon di dialogo sono letterati in maniera precisa ed equilibrata.

Asterix e l’Iris Bianco conferma una volta di più la vitalità delle avventure dei personaggi creati da Goscinny e Uderzo, ancora capaci di un forte appeal con il pubblico sia degli appassionati che di nuovi lettori, visti i record di prenotazioni e di vendite che si registrano a ogni nuovo volume, soprattutto sul mercato francese1.

Resta la curiosità, a questo punto, di vedere se anche con Asterix e compagnia possa valere la pena di affiancare alla serie classica, uscite più sperimentali – affidate ad autori dallo stile più peculiare – come già avviene da qualche anno per alcune icone del fumetto franco-belga, come Lucky Luke e Spirou.

Abbiamo parlato di:
Asterix e l’Iris Bianco
Fabcaro, Didier Conrad, Thierry Mébarky
Traduzione di Vania Vitali e Andrea Toscani
Panini Comics, 2023
48 pagine, cartonato, colori – 12,90 €
ISBN: 9788828747833


  1. Il volume a oggi ha venduto in Francia circa un milione e mezzo di copie dalla data di uscita, 26 ottobre 2023, classificandosi come il prodotto librario più venduto nel mercato francese nel 2023 in tutte le categorie insieme a un altro albo a fumetti dedicato al personaggio di Gaston – fonte livreshebdo.fr  

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