Piacere. Io sono quello che ha fatto saltare in aria la Luna. Per il prossimo anno, ho in programma di fare lo stesso con la Terra.
Nella sezione 3-E della scuola Kunugigaoka – dove E sta per END – c’è qualcosa di strano: gli alunni imbracciano dei fucili e il loro insegnante è un mostro tentacolare che ha deciso di far saltare in aria la Terra (dopo aver distrutto buona parte della superficie lunare).
Il suo nome è Korosensei, derivante dall’unione dei termini Korosenai (che non si può uccidere) e Sensei (maestro), ed è il protagonista indiscusso su cui gravita l’intera opera.
Questa creatura, per un’oscura ragione, ha chiesto di insegnare nella classe 3-E; il governo giapponese, rassegnato all’idea di non poter uccidere in nessun modo il mostro, ha accettato, a patto che non venga fatto del male a nessun allievo.
Dal canto loro, gli alunni dovranno sforzarsi per uccidere Korosensei con qualsiasi mezzo, tentando di apprendere in (relativamente) poco tempo le più disparate tecniche di assassinio, in un’escalation senza esclusione di colpi di fronte alla quale il mostro tentacolare (da bravo insegnante) spronerà continuamente i suoi allievi a migliorarsi, spiegando nel dettaglio dove sbagliano e perché. Questo rapporto tra maestro e alunni porta questi ultimi, dopo un breve senso di smarrimento iniziale, a stimare Korosensei per i suoi metodi, spiazzando per certi versi anche il lettore.
Yusei Matsui è riuscito a confezionare un’opera molto semplice ma al tempo stesso originale, in grado di ottenere uno strepitoso successo in patria fin dal primo numero. Il ritmo della storia è ben calibrato in un sapiente equilibrio tra azione, humor e tanta tanta follia.
Già dal primo volume emerge una critica palese al sistema scolastico giapponese, nel quale bisogna raggiungere sempre il miglior risultato possibile per non finire esclusi, o peggio, ghettizzati.
Oltre ai numerosi siparietti comici viene dato spazio a momenti maggiormente introspettivi nei quali gli allievi della 3-E riflettono sulla loro condizione di emarginati, accentuata dal fatto di trovarsi in una classe distaccata dal resto della scuola. L’autore calca particolarmente la mano su questo punto, mostrando gli alunni della sede principale come figli di papà che non hanno rispetto per nessuno, portando il lettore a schierarsi dalla parte dei ragazzi turbolenti (e difficili) della 3-E.
Dal punto di vista tecnico, il tratto di Yusei Matsui risulta pulito e preciso, con una caratterizzazione dei personaggi abbastanza diversificata, nella quale risalta la stilizzazione estrema del protagonista.
L’autore, con pochi e semplici tratti, riesce a donare ai vari alunni una notevole espressività. I momenti più concitati, come gli scatti in velocità di Korosensei e i vari scontri a fuoco o all’arma bianca, risultano sempre chiari e mai caotici, amalgamati perfettamente in una struttura narrativa lineare, intervallata raramente da brevissimi flashback.
Il ritmo rimane sostenuto dalla prima all’ultima vignetta senza cali in nessun frangente, in modo da tenere sempre alta l’attenzione del lettore.
La trama, semplicemente folle e ai limiti del nonsense, riesce comunque a risultare godibile nella sua leggerezza grazie a Korosensei, un protagonista capace di catalizzare fin da subito l’attenzione, relegando al ruolo di semplici comparse quasi tutti gli altri personaggi.
Lo strano professore, dotato di una personalità molto sfaccettata in grado di rendere imprevedibile qualsiasi situazione, possiede anche numerose abilità fuori dal comune che sfoggia spesso davanti ai propri allievi.
Anche se caratterizzato da un look grafico estremamente minimale, Korosensei riesce comunque a risultare ambiguo in ogni circostanza, soprattutto per merito del suo gigantesco (e leggermente inquietante) sorriso, che racchiude in sé la vera essenza del personaggio.
Abbiamo parlato di:
Assassination Classroom #1: L’ora di Assassinio
Yusei Matsui
Traduzione di Giacomo Calorio
Panini Comics, febbraio 2015
184 pagine, brossurato, bianco e nero
ISSN: 977228093390350020