L’Associazione culturale Hamelin, ideatrice e curatrice del BilBolBul, il Festival Internazionale del fumetto di Bologna nato nel 2007 e che conta quindici edizioni, ha annunciato con un comunicato stampa la fine dell’evento e la prospettiva di tornare nel 2023 con un nuovo progetto e una nuova identità, nel nome e nella forma.
Riportiamo in calce il comunicato di Hamelin e, come Lo Spazio Bianco, ringraziamo l’associazione per averci direttamente coinvolti in alcune edizioni del Festival, di cui abbiamo curato il blog per ben 7 anni, dal 2009 al 2016.
Pur essendo dispiaciuti per questo annuncio, conoscendo coloro che animano Hamelin, siamo convinti che il nuovo progetto che annunceranno nei mesi venturi sarà meritorio e all’altezza di una manifestazione che – in quindici anni di esistenza – ha arricchito e fatto crescere in maniera straordinaria il mondo del fumetto italiano nell’interezza delle sue componenti.
Bologna, 12 luglio 2022
Giunto alla sua quindicesima edizione, BilBOlbul termina il suo percorso di festival per riproporsi in futuro con un nuovo nome e nuove forme.
Questa decisione, maturata nel tempo dall’associazione Hamelin, che ha ideato il festival e da quindici anni si occupa della sua organizzazione, non dipende da problemi relativi a una possibile prosecuzione né dal punto di vista del lavoro interno all’associazione né da quello del sostegno di istituzioni e sponsor (che, anzi, hanno continuato a dimostrare il loro supporto anche in questa fase di transizione).
Si tratta piuttosto della convinzione che dal 2007, anno della prima edizione, ad oggi il contesto culturale sia radicalmente cambiato e sia d’obbligo, quindi, ripensare a ciò che davvero è necessario fare per e con il fumetto.
Non si tratta di un addio, ma di un arrivederci. Il festival interrompe il suo percorso e prende un periodo di pausa per tornare il prossimo anno con un nuovo formato e una nuova proposta.
Uno dei motivi che hanno spinto l’associazione a far nascere BilBOlbul è stato la volontà di rendere più consapevole la città di Bologna della sua ricca tradizione (e di un altrettanto ricco panorama contemporaneo) della cultura del fumetto. Questo è avvenuto: Bologna ha risposto con incredibile energia alla sollecitazione di BilBOlbul, rendendo possibili iniziative che sarebbero state più difficili da realizzare altrove.
D’altra parte, in questi quindici anni il posizionamento del fumetto nell’immaginario, nelle librerie, nella pratica di lettura è radicalmente mutato: si sta vivendo un momento decisamente positivo, soprattutto grazie al successo del graphic novel e alla nuova affermazione del manga.
Aumentano gli editori, i progetti editoriali, le iniziative volte a promuovere nuovi talenti, le lettrici e i lettori; i festival si sono moltiplicati in tutta Italia e le grandi manifestazioni letterarie accolgono sempre più il fumetto nei loro programmi; le istituzioni iniziano ad accorgersi delle potenzialità di questo linguaggio e fioriscono le iniziative a sostegno di chi se ne occupa.
BilBOlbul è stato un agente di questo cambiamento, un tassello utile allo sviluppo del fumetto in Italia. Ed è stato anche un punto di riferimento per una comunità di appassionate e appassionati, artiste e artisti, professioniste e professionisti del settore che negli anni ha trovato a Bologna uno spazio dove incontrarsi, far nascere progetti, esprimersi, discutere, imparare.
Forte dei risultati ottenuti, però, ora il festival sente l’urgenza di un cambiamento perché, nelle parole degli organizzatori:
“È proprio la soddisfazione per i risultati ottenuti la motivazione che ci ha spinto a chiederci se davvero sia ancora così necessario fare un festival a Bologna. Crediamo che ci siano ancora molti campi su cui è urgente impegnarsi oggi, se pensiamo al fumetto: dalla formazione all’incremento del pubblico (in particolar modo quello più giovane), dallo sviluppo di una critica vitale alla promozione di opere, autrici e autori capaci di portare il linguaggio verso nuove direzioni di ricerca. Nutriamo un forte desiderio di impegnarci su questi fronti e piena fiducia nella capacità di Bologna e del pubblico storico di BilBOlbul di rinnovare l’accoglienza, ma non crediamo che più un festival sia lo strumento migliore per portarle a compimento.
Non si tratta di un addio, ma di una fase di cambiamento. Intanto,vogliamo ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a immaginare, progettare, realizzare, trasformare BilBOlbul nel corso di questi anni; le istituzioni pubbliche e i partner privati che ci hanno sostenuto per tutto questo tempo; gli spazi e i soggetti culturali che hanno arricchito con le loro proposte e il loro lavoro la programmazione del festival; le artiste e gli artisti che hanno attraversato con la loro presenza e le loro opere le diverse edizioni; gli editori e le librerie che hanno le volontarie e i volontari senza cui davvero non sarebbe stato possibile arrivare fino a qui; il pubblico che ci ha seguito con attenzione e stima e che è cresciuto insieme a noi. Grazie davvero.
Per rinnovarsi occorre sempre un periodo di riflessione e di “semina”, e la pazienza di far germogliare le idee. Ne avrete notizia presto”.
Le notizie sulla nuova identità della manifestazione saranno reperibili nei prossimi mesi sui canali dell’associazione Hamelin.