Centauria pubblica la sua nuova graphic novel per la collana dedicata alle più famose figure della storia dell’arte: Gertrude Stein e la generazione perduta. Gertrude Stein è stata una collezionista di opere d’arte, una musa, una scrittrice, una donna lesbica, ricca e arrogante. È stata anfitriona e mecenate di celebri artisti e intellettuali.
Hemingway le sottoponeva i suoi testi, Picasso bramava conversare con lei, Matisse era geloso della sua amicizia. E poi Francis Scott Fitzgerald e Sherwood Anderson… e la lista continuerebbe.
Li ricordiamo tutti, tranne lei e ci si chiede se la ragione sia che fosse vista come una donna o, come direbbe la filosofa femminista Monique Wittig, perché era una lesbica.
Il fumetto di Valentina Grande (Il mio Salinger, Raimond Carver, Bauhaus) e Eva Rossetti (FeministArt , Il mio Salinger) ha l’ambizione di presentarla raccontando ciò che nel tempo è stato dimenticato di lei e questo avviene attraverso la voce di un uomo, un personaggio fittizio, che per una volta incarna ciò che ci si è sempre aspettati da una donna: raccontare la personalità di un genio.