Alessandro Baronciani alla direzione artistica del Regina Fumetti Festival

Alessandro Baronciani alla direzione artistica del Regina Fumetti Festival

Un festival tra fumetto, musica e illustrazione: Alessandro Baronciani ci racconta come è nata la collaborazione con il Regina Fumetti Festival e anche molto altro della sua poetica.

In vista dell’ imminente Regina Fumetti Festival in cui Alessandro Baronciani ricopre la posizione di direttore artistico, abbiamo voluto chiedere all’autore pesarese di condividere con i lettori di Lo Spazio Bianco alcuni dettagli sull’evento per come è stato concepito. Abbiamo anche approfittato per fare due chiacchiere sulle sue ultime autoproduzioni, in particolare ragazzaCD, che da poco ha visto la luce.

Ciao Alessandro, grazie di dedicare un po’ di tempo a rispondere alle nostre domande. Il Regina Fumetti Festival, che si terrà a Cattolica dal 30 marzo al 1° aprire, 2023 è una tua creatura anche piuttosto complessa, che mette in sinergia arti apparentemente diverse, ma con molto in comune: il fumetto, la musica, l’illustrazione. Come è nata l’idea del festival e la collaborazione con il Comune di Cattolica?
Ho iniziato a collaborare insieme al Comune di Cattolica dall’edizione del 2019 del Mystfest, uno dei più famosi, se non il più famoso festival del giallo e misteri d’Italia. Sono sempre stato un grande fan sin da quando ero ragazzino. Mio fratello più grande mi portava a vedere film o incontri con autori che erano occasioni imperdibili. Nel 2019 ho illustrato il manifesto e, insieme a Colapesce e Carlo Lucarelli, abbiamo realizzato uno spettacolo disegnato di Negativa, la mia storia a fumetti noir uscita per Bao Publishing a fine 2018. Il festival era andato benissimo, il gruppo di lavoro formidabile e insieme a Simonetta Salvetti, dirigente cultura del Comune, abbiamo buttato giù le basi per una collaborazione più continuativa. Quindi, quando è saltata fuori l’idea di organizzare un festival di fumetti a teatro, mi sono venute subito in mente tantissime idee da realizzare insieme a loro: reading di fumetti, lezioni illustrate, concerti disegnati!

Regina Fumetti FEstival Cattolica
Photo by Instagram @reginafumettifestival

Tra gli eventi proposti durante i giorni del festival sono segnalati concerti illustrati e reading di fumetti. Cosa si deve aspettare il pubblico da queste performance/esperienze?
Eh! Anche io sono curioso come il pubblico di vedere il festival! Non sto scherzando. Il festival è un’occasione unica e nuova di vedere le “immagini”. Se è vero che i fumetti sono nati inedicola e sono finiti in libreria, il festival si propone di portarli a teatro! Ho cercato di convogliare tutto quello che avevo visto in questi anni al Miami di Milano, l’unico festival aunire illustrazione e concerti, dedicando un palco ai concerti disegnati. Gli spettacoli di Davide Toffolo, i reading di fumetti iniziati per gioco con Le Ragazze nello studio di Munari e poi portati in tour nei concerti disegnati insieme a Colapesce e al libro realizzato insieme La
Distanza
. Sarà un festival visivo! Nessuna persona a fare domande sul palco, nessuno che prima di parlare al microfono incrocerà le gambe! Ci saranno fumetti che si potranno vedere e ascoltare, concerti che si potranno ascoltare e vedere!

Raccontaci invece delle mostre. Quali saranno e come saranno organizzate?
La mostra principale all’interno della biblioteca di Cattolica riguarda per la prima volta una casa editrice e non un autore! L’idea è quella di portare quindici libri fondamentali nella storia di una casa editrice e di fare una visita guidata  raccontando le storie e gli aneddoti che ogni libro porta con sé dal momento della creazione! I libri verranno poi regalati alla biblioteca. Quindi andranno ad arricchire il reparto fumetti della città. Per la prima edizione abbiamo chiamato Bao Publishing, una tra le più innovative case editrici di arte sequenziale d’Italia, che ha scoperto prima di tanti altri i fumetti di Zerocalcare, nonché mia editrice e amica.

Ci sono altri aspetti del festival che non abbiamo toccato nelle domande precedenti su cui vorresti porre l’accento e informare chi ci sta leggendo?
Potrei dirti un po’ di nomi di artisti che hanno accettato con scellerato entusiasmo di fare parte di questo fantastico e inedito festival: Post Nebbia, Fumettibrutti, Davide Toffolo, Ale Giorgini, Luca D’Urbino, Valentina De Poli, Gero Arnone e Eliana Albertini, Holdenaccio, Generic Animal, Guido Brualdi, Upata, Stefano Tesei e tanti altri!

Approfitto di questa intervista anche per riportarti un paio di domande sulla tua ultima autoproduzione: RAGAZZAcd. Questo libro chiude la trilogia dei libri in scatola insieme a Come svanire completamente e Monokerostina. Come ti senti ad aver concluso questo ciclo?
RAGAZZAcd è stato il libro che mi ha richiesto più lavoro in assoluto. Venivo dalla bellissima esperienza di Quando tutto diventò blu, dei 30 concerti in giro per l’Italia, del disco con le canzoni dello spettacolo. Da quella idea, con Corrado Nuccini abbiamo provato a scrivere un fumetto partendo dalla musica e non dal libro a fumetti già stampato. Questa volta doveva nascere da delle atmosfere, da musiche ambientali, dalle canzoni. L’idea era quella di lavorare con il CD che per me aveva un valore simbolico. Il primo oggetto dell’era digitale a perdersi nella modernità e nella musica fluida. L’unico oggetto a cui neanche la nostra generazione pensa con nostalgia.

ragazzaCD
Photo by Instagram @alessandrobaronciani

Con RAGAZZAcd i fumetti e la musica si fondono. È anche un modo per cercare nuove forme di sinergia tra musica e fumetto, anche come modalità di fruizione?
Non lo so, o almeno non ci ho pensato. Quando ho iniziato i progetti in scatola, attraverso i crowdfunding online, pensavo solamente di poter stampare tutti quei libri che erano delle idee che avevo in testa e che gli editori e le librerie non riuscivano a stamparmi. Era una sfida che lanciavo ai lettori e una scommessa: riuscire a disegnare e a portare a conclusione il progetto. Non ho mai pensato a nuovi modi di fruizione del fumetto. Semplicemente avevo delle idee in testa, un fumetto medicinale, una sirena che scompariva lentamente mettendo tutta la sua vita online, una esploratrice spaziale che cade su un cd e lo scambia per un pianeta. Storie con cui amavo fantasticare e che mi affascinavano e che per fortuna hanno incuriosito e affascinato tantissime persone e librerie.

La tua carriera e produzione fumettistica è quindi di fatto ricchissima di commistioni e invasioni di campo: hai fatto un fumetto con Colapesce, hai prodotto libri dedicati a personaggi eclettici come Bruno Munari, libri che hanno peculiarità cartotecniche specifiche, con inserti tattili o fori, hai disegnato copertine di romanzi, locandine di concerti e di fiere, copertine di cd di diverse band, persino una apparizione disegnata insieme a Max Gazzè durante la sua esibizione in gara al Festival di Sanremo 2021 (la cosiddetta Trifluoperazina Monstery Band).
Come ti approcci a lavori così laterali? Da dove parti per sintetizzare in un’immagine il senso di un libro o di un disco?

Pensa che all’inizio la band doveva chiamarsi Monokerostina! Non so come spiegare come nascono i miei lavori, però c’è una cosa che non faccio mai – soprattutto all’inizio in fase creativa: non sintetizzo mai. Non arrivo sempre ad una conclusione. Non ci riesco. Lascio sempre tutte le porte aperte. È rilassante. Sono quei cinque secondi esatti di euforia quando suonano l’allarme, prima di tornare razionale e capire dove trovare la via d’uscita. In fase creativa più durano quei cinque secondi, più riesci ad essere aperto a nuove contaminazioni, commistioni e invasioni di campo.

colapesce-baronciani-concerto-disegnato-latteria-molloy
In questo senso fare un festival che raccoglie le tante anime che sono parte della tua produzione come artista, lo consideri uno step ulteriore del tuo percorso attraverso questa continua contaminazione?
I festival sono posti straordinari, nel vero e proprio senso della parola: fuori dall’ordinario dove ci si incontra e si vedono e provano cose nuove. Io devo tutto ai festival, alle mostre che ho visto nei festival e agli incontri che ho fatto. Per questo abbiamo provato a immaginarne uno nuovo che mettesse insieme tutto quello visto negli altri festival. È qualcosa dedicato alle generazioni future che potranno vederci un nuovo modo per immaginare le proprie storie e raccontarle al proprio pubblico.
Cosi come facevano i cantastorie che arrivavano nei paesini durante le sagre, radunavano i bambini e cominciavano a cantare le storie facendogli vedere le immagini, ancora oggi i fumettisti e i musicisti raccontano storie e scrivono canzoni per i più giovani. E così come allora per lo stesso fine: spillare soldini ai più piccoli. In realtà speravo fosse più divertente fare il direttore artistico, devi sempre aggiustare problemi che si aprono e che devi essere in grado di saper gestire. Anche telefonare, perché non vogliamo parlare più al telefono con nessuno? L’altro giorno mi è arrivata una email lunghissima per una presentazione del libro con cinque opzioni di intervento differenti: puoi fare mostra, oppure presentazione, oppure esposizione, oppure moderatore in un panel. Ogni voce erano cinque domande che mi facevo nella testa. Non lo so, magari se ne parliamo prima a voce è meglio, no?

Rispetto alla produzione di RAGAZZAcd, che è un prodotto molto materico proprio come gli altri della trilogia libri in scatola, quali sono state le difficoltà da una parte e le soddisfazioni dall’altra?
Imparare a produrre libri è stata la difficolta più grande. Di base comunque sono un fumettista e anche se ho un po’ di “gergo tecnico” con cui parlare con tipografo rimanevo sempre un “artista” fuori dalla sua comfort zone. Le prime volte che telefonavo a degli scatolifici per chiedergli un preventivo spesso mi buttavano giù il telefono quando mi chiedevano a chi dovevano intestare il preventivo. La produzione di una scatola è una cosa seria, che costa tantissimi soldi e un fumettista non è esattamente la più affidabile tra le categorie sociali.

È ancora possibile per chi non avesse partecipato al crowdfunding di RAGAZZAcd poterlo acquistare?
Sì! C’è la seconda possibilità! Andando sul sito ragazzacd.com trovate l’elenco delle librerie che hanno scommesso nella riuscita del progetto e che hanno comprato delle compie durante la prevendita. Attraverso le librerie e store online potrete prendere una copia di questo fumetto che si ascolta e si legge, anzi si guarda!

Grazie mille, Alessandro, per la tua disponibilità, tutta la redazione di Lo Spazio Bianco ti dà il suo in bocca al lupo per il Regina Fumetti Festival di Cattolica.
Vi aspetto a Cattolica, ma non portate il costume ché ancora è freddo.

Intervista condotta via mail a Marzo 2023.

Alessandro Baronciani

baroncianiAlessandro Baronciani, classe 1974, è un fumettista e illustratore eclettico che ha sperimentato fin dai suoi esordi in autoproduzione connessioni tra fumetto e altre arti, in particolare la musica.
Con
Le ragazze dello studio Munari (Black Velvet, 2010 – ristampa Bao Publishing, 2017) vince il premio Boscarato e il premio della rivista XL di Repubblica al Napoli Comicon nel 2010. Nel 2016 è partito con Colapesce per un tour di concerti disegnati.
Dopo aver illustrato il poster del Premio Strega nel 2019, l’anno successivo porta in scena lo spettacolo
Quando tutto diventò blu (ristampa Bao Publishing, 2020).

 

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