
Universi paralleli
Dopo la pausa della settimana scorsa, riprendiamo la serie dei mashup astronomici con Pinky protagonista proprio lì dove ci eravamo lasciati: gli universi paralleli. In questo caso vi propongo un’autoconclusiva tratta da Pinky Fantasy in cui Massimo Mattioli invece di modificare leggermente il paesaggio, decide di modificare le battute, presentando due strisce una capovolta rispetto all’altra in cui Pinky è rispettivamente fiducioso e scettico sull’esistenza degli universi paralleli.
Mattioli, infatti, ha messo nella metà superiore della tavola il Pinky che crede nell’esistenza degli universi paralleli, mentre io, qui sotto, ho ribaltato la situazione, essenzialmente perché non esistono prove dell’esistenza di universi paralleli. All’interno di questa definizione, però, potrebbero rientrare anche delle strutture che in realtà potrebbero non essere considerate dei veri e propri universi paralleli, almeno non nel senso della pagina originale di Mattioli. Ad esempio il modello dell’inflazione cosmica, in alcune versioni, prevederebbe che l’universo sia costituito da una sorta di bolle, ognuna delle quali con le sue proprie leggi fisiche. Tecnicamente sarebbero universi paralleli, ma in effetti sarebbero più simili alle bollicine all’interno di una bottiglia di acqua frizzante, che a questo punto sarebbe l’universo vero e proprio.
Anche nella teoria delle stringhe sono presenti delle strutture che potrebbero far pensare a universi paralleli: le brane, ovvero l’equivalente delle membrane bidimensionali nell’universo a 12 dimensioni! E’ l’urto di due di queste iper-membrane che avrebbe creato il nostro universo e potrebbe portarlo alla sua distruzione e poi alla creazione di un nuovo universo e così via.
Anche questa è un’idea puramente teorica, che è molto difficile da verificare, per non dire impossibile. Altre idee, invece, potrebbero trovare conferma o smentita da studi più raffinati della radiazione cosmica di fondo, cosa che è legata alle nostre capacità di migliorare la tecnologia usata allo scopo, quindi diventa solo una questione di quando e non di se.
Tutto questo per farvi capire perché, alla fine, ho trasformato uno dei due “universi” pinkyani in una serie di bolle!