
Topolino #3357: Newton Pitagorico
Un’altra settimana è passata. Un’altra settimana in cui, in qualche modo, sono riuscito a ottenere la copia settimanale di Topolino, nonostante i malfunzionamenti della app o l’impossibilità di acquistare il numero tramite il sito della Panini Comics. E mi sarebbe anche spiaciuto perdere questo numero di Topolino, visto che nella storia d’apertura torna sulle pagine del settimanale disneyano il simpatico e geniale nipote di Archimede: Newton Pitagorico.
Un genio tra le GM
Il geniale nipote di Archimede esordisce nel 1965 su The Copycat Inventor, giunta in Italia come Archimede e il nipote Newton sul Topolino #507 di quello stesso anno. La storia è realizzata da Vic Lockman e Phil DeLara per il mercato estero, ma appena l’anno successivo Newton fa il suo esordio anche in patria con Goat-Getters, in Italia Qui, Quo, Qua e il richiamo boomerang su Topolino #615, realizzata da Tony Strobl su testi di un ignoto redattore disneyano.
I primi a utilizzare il personaggio nelle loro pubblicazioni furono i disegnatori brasiliani a partire dal 1974 grazie a una serie di storie scritte da Ivan Saidenberg. Dopo si loro arrivano gli scandinavi nel 1976 e finalmente gli autori italiani nel 1979. A tal proposito è interessante osservare come queste prime storie prodotte fuori dal mercato statunitense si staccano dall’uso principale utilizzato dagli autori statunitensi e che verrà recuperato proprio dagli italiani: Newton come uno dei componenti delle Giovani Marmotte.
Il personaggio, infatti, aveva fatto molte apparizioni sulla rivista delle Junior Woodchucks e la prima storia italiana è, guarda un po’ il caso, Le GM e le invenzioni di Newton, disegnata da Franco Lostaffa e pubblicata su Il club delle Giovani Marmotte #33. Questa è una sere di cartonati che venivano inviati dalla Mondadori a tutti i lettori che si erano iscritti al club delle GM.
La prima storia di Newton sulle pagine di Topolino esce, invece, sul numero 1213 sempre del 1979: Le peripezie di un “Giovane Marmotto” di Guido Martina e Giancarlo Gatti. In effetti la storia è centrata su Paperino e Newton è solo una delle GM con cui questi interagisce nel corso delle pagine. Martina, però, ci rende edotti dell’erudizione di Newton e dell’alto grado che ricopre all’interno del corpo delle GM, oltre a raccontare la prima esperienza di Paperino come Giovane Marmotta ufficiale.
Le tintarelle erudite
Ora, dopo una lunga assenza, Newton Pitagorico torna sulle pagine di Topolino con il numero 3357 con la prima di una serie di storie di Marco Nucci e Stefano Intini. Di fatto è quasi un reboot del personaggio, visto che il nipote di Archimede si è trasferito in casa dello zio per frequentare la scuola a Paperopoli. La storia è divertente e ricca di spunti interessanti di approfondimento, ovviamente ad ambientazione scolastica e propone problemi che, per il momento, i lettori più giovani non hanno.
I due autori giocano in maniera esplicita con l’ispirazione del nome di Newton, ovvero il fisico britannico Isaac Newton scopritore della legge di gravitazione universale, e con la sua leggendaria esperienza con la mela caduta in testa. Altri dettagli divertenti sono il moltiplicatore atomico per parquet che permette a Newton di avere un laboratorio sull’albero molto più spazioso di quel che appare dall’esterno (d’altra parte la costruzione di un tesseratto sarebbe stata più complicata) o l’invenzione che da il titolo alla storia, i pannelli riflettenti per tintarelle erudite.
Senza entrare troppo nei dettagli, la storia è anche ricca di piccole informazioni scolastiche, come ad esempio, per restare in tema scientifico, il principio di Avogadro, o la definizione di zero assoluto.
In definitiva un piccolo gioiello con molte potenzialità a partire dall’approfondimento di Newton Pitagorico e del suo complesso di inferiorità nei confronti dello zio Archimede, senza dimenticare l’esplosione di creatività che ogni storia, si spera, porterà con se, che fino a ora aveva caratterizzato soprattutto le storie della serie di Paperino paperotto o quelle con Paperino realizzate in passato da Fabio Michelini e in questi ultimi anni da Bruno Enna.