(non) carnevale della fisica #14
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(non) carnevale della fisica #14

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Il (non) carnevale della fisica, dopo un buon inizio, ha vissuto, per varie vicissitudini1, una prosecuzione un po’ a singhiozzo. Ad esempio l’ultima edizione a noi nota è la #13, che ho ospitato su DropSea, dedicata ad Albert Einstein e alla sua teoria della relatività. Senza anticiparvi troppo, probabilmente c’è qualcosa che potrebbe cambiare nel prossimo futuro, ma nel frattempo ho pensato di ospitare un’edizione qui sul Cappellaio Matto per iniziare a rodare i motori in vista del Carnevale della Matematica di luglio 2016, che sarà ospitato proprio qui. E per esercitarmi al meglio la prima parte è a tema fumettistico, iniziando con questa strip scientifica (un estratto, il resto sul suo blog) di Eriadan, all’anagrafe Paolo Aldighieri, uno dei primi web cartoonist italiani di maggior successo:

eriadan_schroedinger_cat

Avrei voluto proporvi la vignetta dedicata alla scoperta del bosone di Higgs, ma è assente2, per cui alla fine ho optato per un classico per tutte le stagioni!
Passiamo però a un contributo un po’ più classico: nel 2009 era uscito The manga guido to physics di Hideo Nitta, fisico della Tokyo Gakugei University e membro della International Commission on Physics Education, e della mangaka Keita Takatsu. Il volume è stato esaminato da Anarita Ruberto e vi invito a leggere ciò che ne pensa (sotto il classico estratto):

Ho letto The Manga guide to Physics, e lo reputo un capolavoro nel suo genere, sicuramente da proporre a scuola come strumento didattico per l’apprendimento della fisica, la dinamica in particolare.

E visto che siamo in tema di fumetto didattico, mi sembra un’ottima occasione recuperare una storia dell’atomo a fumetti realizzata in poco meno di una decina di pagine da Tania Tanfoglio:

Mescolando chimica e didattica, ho descritto l’evolversi delle teorie atomiche, simulando un viaggio nel tempo che parte dall’Antica Grecia; qui, infatti, è nata la parola àtomos che vuol dire indivisibile!

Torniamo ai webcomic. Il prossimo è il professor Orondo, ideato da Marco Fulvio Barozzi, meglio noto come Popinga, apparso in pochi (ma buoni) fumetti di stampo didattico, come ad esempio quello in cui spiega l’entanglement:

orondo_entanglement_marco_fulvio_barozzi

Come vi sarete accorti, la sezione fumetti delle librerie è sempre più ricca di fumetti scientifici, ma anche nel fumetto generalista la scienza è sempre più presente. Un articolo interessante sul tema è uscito sul finire dello scorso anno si OggiScienza a firma di Marco Boscolo:

La flessibilità, la capacità sintetica e la duttilità del fumetto permettono di spiegare, in questo senso in modo funzionale, concetti che altrimenti richiederebbero al lettore ben altre fatiche. “Lo aveva fatto, con intenti più che altro folkloristici, anche la Marvel negli anni Novanta per raccontare i quaterly report, i documenti economici per gli investitori”, ricorda Plazzi, “Con Hulk e i Fantastici 4 che sbucavano tra le tabelle di numeri e altre trovate del genere”.

All’interno dell’articolo viene citato Ultima lezione a Gottinga di Davide Osenda, considerato l’apripista dell’attuale fumeto scientifico italiano. Vale allora la pena ricordare che la versione originale del volume (pdf), rilasciata con licenza Creative Commons, è stata resa disponibile grazie ai Rudi Mathematici sul loro bookshelf.
Detto questo (sebbene il fumetto di cui sopra è a tema matematico, ma ci sta bene in questo caso), passerei al prossimo contributo, dove il fumetto è solo un pretesto usato da Mauro Merlotti per scrivere sulla coppa di Archimede:

Archimede Pitagorico è “nato” con il nome di Gyro Gearloose (giroscopio svitato) e impersona alcuni dei caratteri che sono entrati nel “mito di Archimede”: essere un inventore eccentrico e geniale. Esordì in Italia con il fumetto numero 45 di Topolino nella storia “Paperino e l’amuleto del cugino Gastone” con il nome, appunto, di Archimede Pitagorico. Fu battezzato così da Guido Martina che decise di rendere omaggio contemporaneamente al grande matematico greco Pitagora (Samo, 570 a.C. circa – Metaponto, 495 a.C. circa) e al non meno illustre scienziato siracusano Archimede (Siracusa, 287 a.C. circa – Siracusa, 212 a.C.).

Con il prossimo webcomic ritroviamo un amico del Cappellaio Matto, l’astrofisico e fumettista Angelo Adamo con il fumetto che ha realizzato per raccontare la scienza dietro la missione Euclid:

euclid_angelo_adamo

Pur non essendo dei blog, mi piace segnalare due siti: la sezione dedicata alla fisica di Ufotto leprotto, fumetto didattico per i bambini di Umberto Forlini, e un ormai abbandonato Fisica a fumetti. Se ci sono altri esempi di siti dedicati a fumetti didattici sulla fisica, ma anche matematica e chimica, usate tranquillamente i commenti per questa edizione del (non) carnevale: saranno ottimi spunti per post e segnalazioni future.
Visto che vi voglio del male, vi propongo ora una surreale intervista di Gabriele Bianchi a Lucio Staiano. Cosa c’entra con il (non) carnevale della fisica? Semplice: Staiano è un fisico e Noumeno, il fumetto di cui dovrebbe parlare nell’intervista, è definito thriller quantistico:

Il principio che soggiace alla narrazione è il seguente: noi, nella nostra vita, agiamo e interagiamo in veste di fenomeno di noi stessi, ovvero siamo l’immagine di noi stessi che creiamo a beneficio nostro e del mondo al di fuori di noi. Tuttavia, ogni persona ha di noi un’immagine differente, cioè un ulteriore fenomeno. Esiste però un altro mondo, o meglio, un modo diverso di vedere il mondo, un cui il noumeno di ciascun individuo agisce ed interagisce, ovvero una sorta di “media” dei fenomeni di ogni persona.

Per la sezione delle recensioni da LSB vi propongo, invece, quella di Giovanni Scanzo di Un pensiero abbagliante, biografia di Niels Bohr, e quella di Maria-Angela Silleni e del sottoscritto di Feynman. Entrambi i fumetti sono stati scritti da Jim Ottaviani, il primo con il disegnatore Leland Purvis, il secondo con Leland Myrick.

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Con il Quantum Team di Peppe Liberti si conclude ufficialmente la sezione dedicata al fumetto per passare ai contributi generalisti, iniziando con Vincenzo Palermo che su Scienza in rete scrive un breve articolo sulla disputa Einstein-Bohr:

Ogni mattina a colazione Einstein presenta a Bohr un esperimento immaginario, che sembra contraddire il principio di indeterminazione. Bohr lo studia fino a che riesce a controbattere la critica di Einstein, solo per trovare Einstein il giorno dopo pronto con un nuovo, diverso esperimento immaginario.


Su Math is in the air stanno provando a raccontare nel modo più abbordabile possibile la meccanica quantistica. Il prossimo contributo, che rientra in questa serie di sforzi, porta la firma di Pasquale Napolitano ed è dedicato in particolare agli amanti delle matrici:

Oggi giorno la meccanica quantistica risulta essere un campo in cui si trovano a proprio agio solo i fisici più esperti. Perché questo? In parte è certamente imputabile alla complessa matematica che giace alle spalle di essa ma questa scusa non può essere sufficiente ne tanto meno accettabile. Molti campi della fisica, si veda la teoria dei campi, sono sorretti da una matematica complicata e pure chiunque abbia un minimo di interesse per la matematica riesce a padroneggiarli senza troppi problemi. Detto questo, non ci sono poi tante scuse per non comprendere la meccanica quantistica.

Su Scientificast, noto blog e podcast scientifico, una domanda che ha un che di legittimo: Quanto è universale una costante universale? Prova a rispondere Andrea Bersani:

Ai tempi di Newton, pensare la teoria della gravitazione universale deve essere stato uno sforzo di immaginazione incredibile: in una sola volta, un uomo ammetteva l’esistenza di una forza a distanza e di una legge che valesse non solo sulla Terra, ma anche tra corpi celesti. In più, non avendo la matematica per fare dei conti, con questa nuova teoria, ha anche inventato il calcolo differenziale. Tutto per una mela caduta in testa.

da Calamities of Nature di Tony Piro via Marco Delmastro
da Calamities of Nature di Tony Piro via Marco Delmastro

Restando a tema, ecco un post di Corrado Ruscica sui “fossili” cosmici dell’universo primordiale:

Circa 13,8 miliardi di anni fa, il nostro Universo emerse da una sorta di “puntino quantico” il cui volume si espanse, secondo alcune stime, di un milione di trilioni di trilioni di trilioni di trilioni di trilioni di trilioni di volte in meno di un miliardesimo di un trilionesimo di trilionesimo di secondo. Da qui in poi, l’Universo continuò ad espandersi ad un ritmo meno violento, almeno secondo le leggi della fisica così come le conosciamo. Questa è la storia dell’inflazione cosmica, la versione più moderna del modello del Big Bang.

Dedicati, invece, all’esplorazione del cosmo e dei pianeti extrasolari gli ultimi due contributi di questa edizione, il primo di Sandro Ciarlariello:

Recentemente la NASA ha annunciato di aver trovato 1284 nuovi pianeti, detti esopianeti, che orbitano attorno altre stelle nella nostra Galassia.
Commento breve: WOW!
Commento lungo: si tratta di un qualcosa di assolutamente fantastico se pensate che finora, dal 1995 ad ieri, sono stati trovati circa lo stesso numero di esopianeti annunciati oggi.

e per concludere quello di Sabrina Masiero:

Non solo attorno a stelle simili al Sole, ma anche attorno a stelle evolute. Questa è il nuovo obiettivo nella ricerca di pianeti extrasolari portata avanti da un gruppo di ricercatori americani della Cornell University, Ithaca, New York.
L’obiettivo è molto più intrigante: cercare pianeti potenzialmente abitabili, che si vengono a trovare nella zona di abitabilità della loro stella, ossia quella regione spaziale dove l’acqua può trovarsi in forma liquida sulla superficie planetaria.
La fase di gigante rossa per una stella è successiva a quella di sequenza principale, ossia la fase in cui una stella brucia tranquillamente il suo idrogeno nella regione centrale. La fase di gigante rossa inizia quando l’idrogeno è stato convertito in elio nel core (o nucleo della stella). Il core si contrae un po’ e si accendono altre reazioni termonucleari in un guscio al di sopra del nucleo stesso. Velocemente la stella inizia a gonfiarsi diventando appunto una gigante rossa, migliaia di volte più luminosa di quanto lo era prima.

Con questo l’edizione #14 può dirsi conclusa. La prossima, a giugno, sarà ospitata da Annarita Ruberto. A seguire il sottoscritto, a meno che qualcuno di voi bravi blogger scientifici (e non) non decida di mettersi alla prova ospitando una delle future edizioni del (non) carnevale!
Buona fisica a tutti!


  1. Incluso il fatto che non ci sono state poi molte candidature spontanee… 

  2. I più curiosi però possono leggerla su The polite polar bear 

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