A Natale meccano per tutti

A Natale meccano per tutti

Qui, Quo, Qua sono con il becco attaccato alla vetrina di un negozio di giocattoli. La loro preoccupazione è trovare il giusto dono da richiedere a Babbo Natale, ma purtroppo si rendono conto di possedere tutto. Così decidono di scrivere nella letterina che rinunciano al loro regalo per permettere ai bambini meno fortunati di riceverne uno. Subito dopo aver spedito la letterina, i tre si rendono conto che c’è ancora qualcosa che non hanno ricevuto: una scatola di meccano!

Le opzioni sono due: o riscrivere una nuova letterina che cancelli quella precedente, o chiedere allo zio Paperino di regalargliene uno per Natale. Ovviamente optano per la seconda opzione, ma Paperino pone una condizione: indovinare cosa desidera di più al mondo.
Nel corso della loro ricerca, i tre paperotti allerteranno tutto il parentado: Paperina, zio Paperone, Gastone, Nonna Papera vengono messi a conoscenza dell’impresa di Qui, Quo, Qua, e indipendentemente uno dall’altro, non solo acquistano il dono che Paperino desidera di più al mondo, ma anche una scatola di meccano per ciascun nipotino, che così la mattina di Natale riceveranno ben 15 scatole di meccano!
I tre, di comune accordo, costruiscono un cavallo meccanico, che li porta comodamente fino alla casa di Nonna Papera per il tradizionale pranzo natalizio.

Costruire stimola la mente

La prima pagina del primo numero del Meccano Magazine.

Con questa bella storia Carl Barks propone un tema abbastanza ricorrente nelle trame natalizie: la ricerca del regalo, in particolare quello per i bambini. L’uomo dei paperi non esplicita il fatto che Babbo Natale non esista, ma risulta abbastanza chiaro per il lettore adulto e sufficientemente ben nascosto per i bambini. Il punto interessante della storia, però, è proprio il gioco che è all’origine di tutta la faccenda: il meccano.
Questi è un semplice gioco di costruzione ideato nel 1898 da Frank Hornby, inventore britannico che inizierà a essere commercializzato nei primi anni del XX secolo, dopo che Hornby depositerà il brevetto del gioco (1901). Il meccano si presenta come una scatola contentente parti meccaniche di vari materiali (dal metallo alla plastica) insieme con bulloni e altri sistemi di ancoraggio e gli strumenti per il montaggio. L’idea è permettere ai giovani di poter sperimentare con le varie fasi di costruzione, dalla progettazione all’assemblaggio.
Nel frattempo (1913) negli Stati Uniti viene commercializzato un gioco molto simile, Erector, che nel 2000 viene acquistato dalla Meccano e fuso con quest’ultima, sancendo la diffusione mondiale del marchio.
Ad affiancare il gioco Hornby pensò bene di lanciare nel settembre del 1916 una rivista bimestrale, il Meccano Magazine, che nel corso dei suoi 65 anni di pubblicazioni divenne un punto di riferimento per tutti gli hobbysti del gioco di costruzioni grazie agli articoli di approfondimento e alla diffusione delle opere realizzate in giro per il mondo. Tra l’altro il gioco, come ben mostrato da Barks ne I doni inattesi, permette di sfuggire alle restrizioni della singola scatola del gioco per sbizzarrirsi in costruzioni più ardite rispetto a quelle suggerite, utilizzando pezzi di più scatole differenti.
Il successo del meccano, probabilmente dovuto anche alla sua prossimità con il modellismo, ha infine portato gli appassionati (costituiti non solo da bambini, ma anche da adulti) a organizzare periodicamente raduni in giro per il mondo: Francia, Inghilterra, Sud Africa, Australia, Nuova Zelanda i più importanti.

E ovviamente un Buon Natale a tutti quanti!