Ada è il nuovo fumetto di Barbara Baldi, già autrice di Lucenera, premiata quest’anno con il Gran Guinigi come miglior disegnatrice proprio grazie al suo esordio. Ada racconta un anno di vita della protagonista omonima, un’adolescente che vive sui monti intorno a Vienna e che è costantemente pressata e umiliata dal padre, che la costringe a lavorare duramente per il mantenimento dei terreni e della casa. I suoi unici svaghi sono i brevi momenti di gioco con il cane e le sue fughe verso un piccolo rifugio dove si diletta nella pittura.
I molti temi presenti nell’opera si incastrano tra loro attraverso tre componenti primari: l’ambiente, la famiglia e il silenzio.
L’ambiente, più volte vissuto dai protagonisti e mostrato al lettore, è di fondamentale importanza nell’economia del fumetto e si trasforma da bellezza naturale da contemplare a prigione senza sbarre, passando per luogo d’isolamento dalla contemporaneità. Nonostante durante la Prima guerra mondiale l’Austria fosse uno dei fulcri dei combattimenti, le montagne che circondano la capitale sembrano tagliate fuori dal tempo, creando una sorta di bolla atemporale in cui l’ecosistema sopravvive e il quotidiano prosegue senza sconvolgimenti.
Anche la famiglia gioca un ruolo cruciale. Ada è sottomessa dal padre e obbligata a svolgere qualsiasi lavoro o mansione lui le chieda di fare. La figura della madre, scappata in città con un altro uomo, è spesso richiamata attraverso insulti o frasi diffamatorie dal padre, il quale inoltre fa ricadere le colpe della stessa proprio sulla figlia: la mancanza della madre è un peso per l’intera famiglia e in questo modo Ada è reclusa, isolata, umiliata e i suoi unici rapporti amichevoli sono con un cane, visto che lo scorbutico e irascibile genitore caccia i pochi vicini che provano ad avvicinarsi a lei.
Il silenzio è la vera chiave di lettura della storia: le poche battute pronunciate dai personaggi sono asciutte, spigolose, riflettendo esattamente un paesaggio montano in cui i rumori della natura sono annullati e la desolazione priva il suono della voce della sua caratteristica emotività. Tanto è vero che la stessa Ada riesce a esprimere i suoi veri sentimenti o su carta, nelle lettere ad un famoso pittore con cui è amica, oppure su tela, quando agisce nel silenzio più assoluto nascosta in una piccola baita per dipingere: in questo modo l’arte diventa fuga da ogni tipo di oppressione. Il non detto aleggia come un’aura al di sopra di tutti e i movimenti dei volti e i giochi di sguardi riescono a descrivere un ampio spettro di sensazioni.
I disegni, realizzati con una tecnica che unisce acquerelli, matite e digitale, riescono a creare in ogni vignetta un pezzo d’arte a sé stante, generando piccoli quadri da esporre in successione. Tra i colori prevalgono il blu e l’azzurro, che donano un’atmosfera particolare all’area intorno alla casa di Ada e al bosco, e il bianco, che diventa quasi abbacinante con l’arrivo dell’inverno, plasmando luoghi quasi irreali.
Il lavoro sulle luci è ricercato, tanto che l’illuminazione delle diverse ambientazioni è particolareggiata e mai banale. La “recitazione” e le movenze dei vari personaggi sono rese in maniera accurata, grazie all’uso di inquadrature adatte, spaziando tra primissimi piani, figure intere e piani americani, senza contare i numerosi campi lunghissimi che danno largo spazio alla prevalenza del paesaggio.
Ada è quindi un’opera che si avvicina sia alla letteratura che all’arte pittorica, conservando però allo stesso tempo lo status di fumetto, vista l’evidente padronanza del mezzo e delle sue peculiarità da parte dell’autrice.
Abbiamo parlato di:
Ada
Barbara Baldi
Oblomov Edizioni, ottobre 2018
120 pagine, brossurato, colore – 20,00 €
ISBN: 9788885621633