di AA VV
Panini Comics, 2007 – 80 pagg. col. spil. – 3,00euro
Prosegue il ciclo di Wolverine legato a Civil War. La caccia a Nitro pare concludersi, con un esito che vi lascio scoprire. I tie-in di Wolverine sono fra quelli meglio collegati alla trama portante sviluppata nella miniserie. Certo, l’effetto si è ottenuto con una sorta di tabula rasa rispetto agli story-arc precedenti, pero’ la narrazione è inserita nel contesto dell’evento con naturalezza, senza particolari forzature e sviluppando anche il personaggio, ben interpretato da Marc Guggenheim, sebbene ogni tanto si lasci andare a delinearlo un po’ troppo come un bullo con gli artigli. I disegni di Humberto Ramos, che ammetto non essere tra i miei preferiti a causa di scelte stilistiche che non apprezzo, sono comunque pregevoli e certo non deluderanno chi ama la linea di disegno “manga” e cartoonesca, di cui il messicano è uno dei più capaci esponenti. Ma il vero pezzo forte è il racconto centrale, che ci riporta indietro di qualche tempo nella continuity del mutante canadese. La storia ve la lascio leggere, ma vi dico che vi aspetta un racconto teso e noir delineato dal grande David Lapham di Stray Bullets, autore completo qui in veste solo di scrittore. L’artista ama le atmosfere pulp e la narrazione sincopata, che qui sono ben rappresentate, oltre che dai ficcanti testi, dai disegni tenebrosi del bravo David Aja, che ricorda Bill Sinkiewicz nel tratto e lo stesso Lapham nella distribuzione dei chiaroscuri. Auspichiamo un numero sempre crescente di incursioni del papà di Stray Bullets nel mainstream, se gli verrà sempre lasciata briglia sciolta come in questa e nelle (sfortunatamente poche) precedenti occasioni. In appendice solito effetto déjà vu per la non brillantissima New Excalibur di Claremont e Ryan (buon disegnatore, comunque). (Paolo Garrone)
Di
Pubblicato il