di Rick Veitch
King Hell Press, 1995 – 196 pagg. b/n. bros. – 14,95$
Rick Veitch è un autore completo. Non solo, è anche uno di quegli autori che sa interrogarsi sul significato del proprio lavoro e che ha un rapporto profondo con il Fumetto come forma di espressione. Nella sua lunga carriera ha spesso realizzato opere particolari e per certi versi innovative, eppure ha sempre vissuto un po' all'ombra dei mostri sacri (e amici) Alan Moore, Neil Gaiman, Steve Bissette. Agli inizi degli anni '90 ha iniziato una nuova avventura editoriale con l'autoproduzione Rare Bit Fiends, i cui primi 8 numeri sono raccolti in questo volume. Si tratta di brevi frammenti per lo più di una sola tavola nel quale l'autore rappresenta condensati i propri sogni. La magica fusione simbolica propria del fumetto sembra infatti essere lo strumento migliore per riprodurre quello che è, per la cultura occidentale, l'esercizio psicanalitico per eccellenza: osservare, ricordare e raccontare i propri sogni. Tra fantasmi interiori, demoni reali e amici fumettisti (oltre ai già citati ricorre angosciante e ironica la presenza ingombrante di Dave Sim) l'esperimento di Veitch sembra riuscire solo in parte, soprattutto per colpa di un tratto bello ma eccessivamente realistico, poco visionario. Eppure, a lettura terminata, si apprezza l'onestà intellettuale dell'autore che ci sembra di conoscere molto più da vicino. (Guglielmo Nigro)
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