di
King Hell Press, 1995 – 196 pagg. b/n. bros. – 14,95$
è un autore completo. Non solo, è anche uno di quegli autori che sa interrogarsi sul significato del proprio lavoro e che ha un rapporto profondo con il Fumetto come forma di espressione. Nella sua lunga carriera ha spesso realizzato opere particolari e per certi versi innovative, eppure ha sempre vissuto un po' all'ombra dei mostri sacri (e amici) , , Steve Bissette. Agli inizi degli anni '90 ha iniziato una nuova avventura editoriale con l'autoproduzione Rare Bit Fiends, i cui primi 8 numeri sono raccolti in questo volume. Si tratta di brevi frammenti per lo più di una sola tavola nel quale l'autore rappresenta condensati i propri sogni. La magica fusione simbolica propria del fumetto sembra infatti essere lo strumento migliore per riprodurre quello che è, per la cultura occidentale, l'esercizio psicanalitico per eccellenza: osservare, ricordare e raccontare i propri sogni. Tra fantasmi interiori, demoni reali e amici fumettisti (oltre ai già citati ricorre angosciante e ironica la presenza ingombrante di ) l'esperimento di Veitch sembra riuscire solo in parte, soprattutto per colpa di un tratto bello ma eccessivamente realistico, poco visionario. Eppure, a lettura terminata, si apprezza l'onestà intellettuale dell'autore che ci sembra di conoscere molto più da vicino. (Guglielmo Nigro)

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