di Matt Fraction e Ariel Olivetti
Panini Comics, gen. 2008 – 144 pagg. col. bros. – 5,30euro
Questo Punitore (per dirla all’italica maniera) ricorda più quello di Baron e Zeck che non quello di Ennis e Dillon. Sempre violento e cinico ma ancora legato alla sua umanità. Poco importa che per esigenze di continuity si vesta come il defunto Capitan America, o che affronti un vecchio nemico dello stesso compianto supereroe: è meno inflessibile. L’impressione è che Fraction si concentri maggiormente sull’evocazione e condanna di episodi di razzismo che ricordano tristemente la realtà, in particolare degli USA. La lettura si svolge su due livelli paralleli, fruibili indipendentemente l’uno dall’altro, un modo intelligente per catturare una fascia di lettori più ampia (sia l’adolescente che ama i supereroi, sia il lettore adulto che cerca un intrattenimento magari meno superficiale). Azione, avventura e dilemmi supereroici si coniugano così felicemente con la denuncia di un malessere sociale, spesso sopito ma mai completamente domo, come apprendiamo periodicamente dalla stampa. Estremamente piacevoli e interessanti i disegni di Olivetti, che sfoggia uno stile dipinto abbastanza insolito e assai più plastico e curato nello storytelling rispetto ai vari emuli dell’eccelso Alex Ross. (Paolo Garrone)

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