Dopo l’edizione, purtroppo parziale, delle avventure di Giuseppe Bergman presentataci nei Classici ecco che Repubblica ripropone Milo Manara anche nella versione aurea della serie. Questa volta ci vengono offerte tre storie di taglio piuttosto diverso ai cui testi si alternano Hugo Pratt, Alfredo Castelli e lo stesso Milo Manara. In tal modo è possibile notare il diverso modo che l’artista ha di rapportarsi con la narrazione, ma è altrettanto possibile notare l’evoluzione stilistica che ha portato Manara ad essere uno dei più grandi narratori per immagini dei nostri tempi. Si va da L’Uomo delle Nevi, inizialmente proposto (1978) nella collana Un Uomo Un’Avventura in cui Castelli propone una storia già contenente le tematiche che da lì a poco trasporrà in Martin Mystere; una storia in cui è evidente l’ammirazione che Manara ha per lo stile di Moebius. Si passa poi a L’Uomo di Carta, del 1981, in cui l’autore fa tutto da solo; si possono notare da un lato uno stile ormai più pulito, anche se ancora non completamente maturo, e dall’altro una storia in cui la narrazione risulta decisamente leggera e lo scrittore gioca liberamente con la sceneggiatura. Infine El Gaucho, del 1991, rappresentante l’ultima collaborazione tra Manara e Pratt. I disegni sono ormai definitivamente in stile Manara e la storia mette in evidenza, ancora una volta, la bravura dell’autore veneziano. Peccato che l’edizione di Repubblica, piena di errori, non renda grazie a storie di questo livello. Si va dalle pagine invertite ne L’Uomo delle Nevi (pagine 182 e 183) alla stampa eufemisticamente indegna che impedisce di gustarsi a pieno El Gaucho. Un’occasione persa (Michele Quitadamo).
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