di Lorenzo Bartoli e Walter Venturi
Eura Editoriale – 98 pagg. b/n bros. – 2,60euro
Sono contento che John Doe stia per raggiungere la fine del suo primo ciclo. Ho sempre avuto l’impressione che, nelle premesse della serie, qualcosa non fosse pienamente convincente: nelle motivazioni di JD, nella caccia di Morte, in tutta quella storia della falce. Insomma, il pretesto narrativo dei singoli episodi mi è spesso apparso più debole di alcune delle storie stesse; un problema che in alcuni casi ne riduce per me il divertimento e la partecipazione del lettore. Il numero 23, Il Giannizzero Nero, è uno di questi. Se il precedente Cinque Cuori Di Pietra si è dimostrato ottimo e perfettamente equilibrato per intensità e ritmo, quello in edicola questo mese, a firma Bartoli e Venturi, fa i conti con tali premesse, aumentando le perplessità di cui sopra. Pregevole ed efficacemente sintetica la riproposta delle origini di Dago. Alcuni momenti della battaglia sono ben diretti da Bartoli, altri appiano meno felici e decisamente prevedibili. La presenza di Dago nella battaglia (una presenza più spirituale e motivazionale che fisica) non convince pienamente. La doppia pagina nera con citazioni e riflessioni sulla morte fallisce il suo tentativo di dare poeticità a una strage, cadendo piuttosto in facili luoghi comuni. Attendiamo il prossimo numero, ma soprattutto le premesse del nuovo ciclo a partire da John Doe 25. (Guglielmo Nigro)

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