di Warren Ellis, Cully Hamner e Tony Harris
Panini Comics, 2008 – 96 pagg. col. bros. – 10,00euro
Avete presente il miglior Warren Ellis, quello di Transmetropolitan o di Stormwatch, tanto per intenderci? Bene, in questo suo ennesimo fumetto siamo agli antipodi in quanto a creatività, impegno, capacità di tratteggiare personaggi credibili, senso del ritmo. Se anche sorvolassimo su uno spunto narrativo non tanto originale, quello che ci rimane in mano è una storia prevedibile ed esile, ancorata su sensazionalismi che sanno di cliché, su character che sanno di sciapo, su una violenza che fa solo sbadigliare. È forse colpa della sua sovrapproduzione, ma il nostro amato scrittore non sembra aver in questo periodo buone idee a disposizione, e così, furbescamente, si nasconde dietro il finto elemento anomalo per stupire i lettori più distratti o i palati meno fini. Cosa c'é di non già letto o di interessante in una poliziotta che a suon di omicidi s'infiltra in una organizzazione criminale, per poi, in un finale già scritto, diventarne il capo? Anche la presunta motivazione che la fa così incazzosa, proprio per il modo in cui è raccontata, è poco più che uno specchietto per le allodole. Insomma, l'ennesimo personaggio maledetto che si fa trasformare dalla violenza della vita. Se ne poteva fare tranquillamente a meno. (Alberto Casiraghi)
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