Desdy Metus è una serie dal percorso editoriale piuttosto travagliato. Dopo una prima serie interrotta prematuramente circa dieci anni fa, dopo solamente quattro albi, il fantasma di questo personaggio è spesso aleggiato nell’editoria italiana, tenuto in vita dal suo creatore Giuseppe Di Bernardo, il quale ha creduto talmente nella sua “figlioccia” da continuare a cercare il modo per farla tornare alla pubblicazione. Ora, grazie alla sempre più intraprendente Free Books, Dedsy è pronta per tornare, con il primo numero di una miniserie che dovrebbe uscire in questi giorni in tutte le edicole, accompagnate dalle belle copertine di Giuseppe Palumbo.
Un benvenuto a Giuseppe Di Bernardo. Ormai ci siamo; l’albo sta per affrontare di nuovo le edicole italiane! è tutto pronto?
Emozionato? Preoccupato. Preoccupato che qualcosa possa di nuovo rompersi. Per carità, se il personaggio non dovesse piacere sarei il primo a prenderne atto, ma non vorrei che qualcos’altro (distribuzione, stampa ecc…) dovesse inficiare il mazzo che ci siamo fatti.
Spero non ci saranno altre false partenze.
Non ci sono state altre false partenze, a parte la parentesi di uno specialino lucchese edito dalla TBC presse. S’intitolava “Sono tornata”, ma non c’erano velleità di serie regolare. “Onda anomala” (Titivillus) era un albo a se, che in realtà chiudeva la serie.
Devo riconoscerti una capacità ormai rara in questo settore. La costanza: secondo me credere così tanto in un personaggio da riprovarci così tante volte non può che farti onore.
La costanza o l’incoscienza?
Cambia molto? A volte bisogna essere veramente incoscienti per credere ostinatamente a qualcosa anche quando altri ti hanno detto di lasciar perdere.
Mi sono chiesto – e mi hanno chiesto – tante volte perché mi ostinassi tanto a voler riproporre Desdemona, ma non ne potevo fare a meno e soprattutto qualsiasi cosa scrivessi, non potevo fare a meno che riguardasse lei.
Ma per quale motivo la prima serie chiuse?
Nel 1994 la casa editrice era sommersa dai debiti, aveva almeno una decina di testate e alcune veramente inguardabili. Desdy vendeva dalle 20 alle 25.000 copie (magari le vendesse adesso!) e siamo andati a picco con la nave. C era stata l’offerta di un altra importante casa editrice, ma avevamo con la Fenix un contratto che ci impediva subito di passare ad altri editori, così siamo rimasti impantanati.
Quanto era il periodo da lasciar trascorrere?
Non ricordo esattamente, ma deve passare del tempo per considerare una testata realmente chiusa. Diciamo che c’era il rischio, secondo gli avvocati, che all’uscita con un’altra casa editrice i vecchi editori potessero rivalersi in qualche modo. Dopo dieci anni non c’é più problema.
Questo spiega tante cose. In effetti avevo la mezza certezza che Desdy non fosse una testata da chiudere.
Quantomeno poteva resistere, anche se a volte penso che in fondo sia stato un bene. Eravamo costretti a produrre molto e pensare a tutto. Forse alcune storie che sarebbero dovute seguire non erano all’altezza.
Ricordo che la prima serie non era male. Inoltre godeva di un’ottima stampa e una distribuzione più che decente.
Il distributore era ed è Parrini e le storie avevano molte pecche. Speriamo di averle risolte.
A cosa ti riferisci dicendo che le storie avevano molte pecche?
La mancanza di un antagonista, una continuity e un sub-plot che renda più interessante le storie, e molti difetti d’inesperienza. Ora si sono aggiunti personaggi e altri sono spariti. Le storie hanno come fulcro proprio Desdemona e lei non sarà solo la detective-spettatrice che vivrà in modo distaccato le vicende. Chi è veramente Isaia Metus, di quale gruppo politico-esoterico fa parte? Perché a diciassette anni Desdemona è scappata di casa? Che fine ha fatto Amelie, sua madre? Chi sono le tre donne che nell’ombra seguono la vita della nostra deejay?
Parlando di Continuity, questa serie e la precedente, con tutte le storie che sono passate di mezzo, riguardano la stessa Desdy? Oppure hai deciso di “ricominciare” a scriverla “da capo”? E nel qual caso fosse sempre lei, questi dieci anni per lei sono trascorsi? E, sempre in argomento, il tempo trascorre in Desdy? Oppure è uno di quei fumetti immersi in un eterno presente?
Mmmh! Che domandina! Desdy è la stessa. Oddio. Forse…
Alcune differenze ci sono. Abbiamo deciso di renderla veramente insonne, cosa a cui nella prima serie non si fa riferimento. Poi è un po’ più giovane, nella vecchia serie diceva di avere 23 anni, oggi ne ha venti. Ma si sa che le donne barano sull’età.
Le donne e i personaggi dei fumetti.
Già. È più giovane perché mi servivano gli scatti ormonali tipici dell’età che purtroppo un trentenne non ha più. Mi piacerebbe che Desdemona invecchiasse. forse è per questo che l’abbiamo fatta più giovane. Ma in questo momento preferisco non pensarci, visto che sarà deciso anche dalle politiche editoriali e dal successo-insuccesso della serie. Comunque anche Dylan Dog ha sempre 35 anni.
Non si corre il rischio di scadere nel ridicolo?
Ti rispondo tra qualche anno, ok?
Non mai troppo tardi per ricostruire una continuity…
La struttura c’é già. Desdy è un personaggio reale e vero. Di carne e sangue. Desdemona è un fumetto di sangue: Ovunque lo apri è rosso. Quindi è probabile che crescerà e invecchierà. Se i lettori lo vorranno.
Del resto, credo anche che questa serie sia superiore alla prima (almeno guardando il preview delle tavole sul sito www.desdymetus.com – che per altro è molto bello e funzionale, complimenti!), cosa è cambiato? C’é una supervisione maggiore? Una maggiore disponibilità finanziaria? Oppure c’é stato solo più tempo per preparare la serie?
Certamente c’é maggiore esperienza da parte di tutti. Oggi siamo tutti professionisti con svariati anni di gavetta alle spalle, in più c’é la supervisione di Andrea Materia e Giuseppe Pollicelli che ci passano al setaccio TUTTO. Il sito invece è autonomo dalla casa editrice, e speriamo possa a breve offrire gratuitamente ai lettori anche dei materiali del 1994 rimasti inediti.
Questa si che sarebbe una bella idea!
Ho tre storie complete, appena avremo tempo le metteremo on line. contenti? E tutto “a gratis!” Sono gli episodi 4-5-6 della vecchia serie:
4 “Vedi Napoli e poi muori” di Monti e Sedioli (che ora disegna Zagor)
5 “I delitti di una bimba mai nata” di Di Bernardo e Lucia Mattioli (oggi è un affermata illustratrice)
6 “Pinocchio” di Di Carlo e Brandi (Jacopo disegna Jonathan Steele)
Poi, ma l’albo è da finire, c è “Morte a Venezia” di Di Carlo e Federica Manfredi (bravissima autrice romana, oggi lavora per gli americani) .
Se Desdy avrà fortuna credo che lo termineremo, ma solo per il web.
Sempre guardando queste prime tavole, mi rendo conto che la prima Desdy non era così… in certi punti questi disegni mi ricordano addirittura le atmosfere di “Memorie dall’invisibile”, da Dylan Dog.
Gran bel complimento per Michela Da Sacco. Anche secondo me ha delle atmosfere “Casertaniane” old style. Michela è un’autrice di gran talento perché non solo disegna bene, ma a differenza di tanti autori, ha carattere (in senso grafico e non solo) da vendere. Se le verrà dato modo di esprimersi sentiremo parlare di lei in futuro.
Tra l’altro, ho letto, la serie parte in realtà come mini di sei (alla quale faranno seguito altre tre mini da sei per un totale di 24)… mi chiedo: è stata una scelta tua o sei stato forzato in questa decisione?
Dovevamo fare una serie regolare, ma Materia ci ha convinti a strutturare in maniera più moderna il progetto. Credo che Desdemona ne abbia guadagnato in qualità e io in salute, visto che da mensile siamo passati a bimestrale. Le storie saranno più curate, i disegni anche e io avro’ tempo per portare avanti il mio Diabolik e i miei albi francesi.
Cosa intendi per “più moderna”?
Diversa dalla narrazione strettamente bonelliana, dove il personaggio alla fine della storia torna al punto di partenza. Andrea voleva una continuity serrata, e il taglio grafico meno classico.
Se tutto dovesse andare bene credo che per prima cosa diventeremo mensili, poi io preferisco puntare a cicli narrativi distinti. Al limite una serie formata da tante miniserie.
Qualcuno ha obiettato che la storia del numero zero, pur apprezzabile, sembrava peccare di frettolosità…
Vorrei spiegare un paio di cose sul numero zero, che alcuni hanno giudicato di una fattura frettolosa. È vero, è stato fatto in fretta. Ma attenzione, l’albo è il collegamento necessario tra vecchia serie e nuova serie. Il tema di base (il cuore del bambino e il dottore cattivo) sono in linea con la vecchia serie, ma grazie al gioco dei tarocchi si presentano gli elementi della nuova serie. Mi rendo conto che sia difficile da capire alla prima lettura, ma prova a rileggere il tutto alla fine della miniserie di ventiquattro (composta da 4 mini da 6). C’é poi la metafora con le carte e il loro significato: Desdy è l’appeso, che indica la transizione (dalla vecchia serie alla nuova, ma anche il cambiamenti interiore di Desdy che avverrà durante la serie); ma Desdemona è anche il bagatto, colui che attraverso il cammino iniziatico giunge alla conoscenza. La madre è la depositaria dei segreti e il padre rappresenta la ritualità… scoprirai perché. La carta del diavolo, composta da tre figure, rappresenta le antagoniste dell’insonne, ma attenzione, il male non è solo fuori da noi, ma anche dentro.
Apro una super parentesi: la miniserie è composta da quattro parti, identificabili con le quatto fasi lunari e soprattutto con le quattro fasi della tramutazione alchemica, la cosi detta “opera”. Di cosa sto parlando? Nel linguaggio alchemico, l’Opera è l’insieme del processo il cui scopo è ottenere il trapasso di coscienza a una maggiore illuminazione. Ora, la vita di ognuno di noi è un viaggio. che ci porta a capire e scoprire qualcosa che è dentro noi stessi (e questa storia l’abbiamo sentita tutti). Desdemona attraverserà quattro fasi della sua vita che noi identifichiamo metaforicamente con le fasi della trasformazione alchemica (Nigredo, Putrefaccio, Albedo e Rubedo) e con le fasi lunari. Desdy sarà molto legata alla luna, mutevole e misteriosa come lei. Mutevole, perché ognuno di noi cambia: commette degli errori, sceglie strade sbagliate, cerca di scoprire qualcosa di più della sua vita e di darsi un obiettivo. Questo capita anche alla nostra deejay, che è sempre voluta essere una persona normale che vive vicende al di fuori della normalità).
Infine, altri accenni sparsi sulla futura serie: nella stanza di Fulvia riconosciamo Asmodeo, l’acquasantiera di Rennes le Chateau, che diavolo c’entra il paesino francese con Desdy? Non quello che ti aspetti. Bene, mi sembra di avervi incuriosito abbastanza.
Direi di si. Francamente, In mezzo al marasma di pubblicazioni che nascono e muoiono nel panorama fumettistico italiano, spero che la nostra amica rimanga a lungo.
L’appuntamento con Giuseppe Di Bernardo continuerà prossimamente, ponendo maggiore attenzione alla figura di questo autore e al suo passato (e presente) fumettistico oltre Desdy Metus.