Il 2003 del Centro

Il 2003 del Centro

Ancora grazie a Michele Ginevra, andiamo a esplorare l'anno trascorso attraverso le iniziative del Centro Fumetto, attivissimo localmente ed a livello nazionale con mostre, corsi e iniziative.

Fumetto Futuro in KoreaAnalizzando questo 2003 extra-editoriale: quali sono stati i campi che hanno visto impegnato il CFAPAZ?

L’attività locale è stata significativa. In stretta collaborazione con il Comune di Cremona, collaboriamo alla conduzione del “Tavolo Fumetto” di Attraversarte. Attraversarte è un circuito aperto ai giovani artisti del territorio, che offre risorse e opportunità per mostrare i propri lavori e progettare iniziative. Il circuito si divide in “tavoli”: dalla moda alle arti visive, dal teatro alla musica, per arrivare, naturalmente, al fumetto. Un gruppo di circa venti ragazzi si trova presso la nostra sede per disegnare e progettare. Abbiamo pubblicato diversi lavori e partecipato a parecchie iniziative del territorio. Inoltre, abbiamo fatto incontrare questi ragazzi con autori affermati per brevi workshop. Nel 2003 abbiamo chiamato a Cremona i californiani Firehouse, Davide Barz, Lola Airaghi, Anna Lazzarini e Leo Ortolani.
Un altro settore è quello della biblioteca, di cui stiamo proseguendo la catalogazione e il cui fondo è in continuo incremento. Abbiamo portato la mostra di Andrea Pazienza a Spilamberto (MO), dove ha raccolto un buon successo, anche perché è stata collegata ad altre iniziative di approfondimento. Abbiamo collaborato con il Cartoon Club ed altre associazioni per l’edizione 2003 del Premio Fossati, dedicato alla critica. Siamo contenti per i tre volumi che hanno vinto: il catalogo di Buzzati, Carta Canta e La Fabbrica dell’Animazione. Abbiamo collaborato anche con Napoli Comicon per la seconda edizione di Futuro Anteriore. Da notare che la prima è stata esposta ad Angouléme e in Korea, a Seul.
Abbiamo iniziato una rubrica con Fumo di China, su cui esce tutti mesi e intitolata Small Press, dedicata alla piccolissima editoria ed alle autoproduzioni. Insomma, abbiamo fatto veramente di tutto, sia sul piano locale che su quello nazionale, per cercare di aprire spazi e valorizzare il fumetto. Cerchiamo di collaborare molto, proprio perché nella situazione attuale conviene unire le forze.

Come sono andate le varie mostre del fumetto a cui avete partecipato? Quali accoglienze hanno avuto il centro, le sue iniziative e le sue pubblicazioni?

Abbiamo partecipato con stand a Napoli Comicon, Treviso Comics, Happening Underground e Lucca Comics. Abbiamo decisamente abbassato il numero delle nostre trasferte. I costi sono diventati sempre più proibitivi e andiamo solo alle manifestazioni dove siamo invitati e con le quali può esserci un rapporto di collaborazione, con l’eccezione di Lucca che è l’unica che garantisce un rientro totale delle spese.
L’accoglienza nei nostri confronti è stata buona. Rimaniamo un punto di riferimento per autori e addetti ai lavori. Ci rendiamo pero’ conto che fatichiamo sempre di più ad avere contatti con persone nuove. A parte gli aspiranti autori, che hanno interesse a contattarci, nella speranza di una pubblicazione, sono sempre meno i nuovi lettori che si interessano alle nostre proposte. Al contrario, mantengono il loro sostegno convinto gli Il catalogo di Buzzati, per il Premio Fossatiabbonati di lunga data. In pratica, ogni manifestazione diventa un momento di ritrovo per persone che già si conoscono. Questo ci fa riflettere. Rischiamo di portare avanti un progetto troppo elitario, anche perché l’appassionato di fumetti non è certo un intellettuale aperto alle novità. L’appassionato medio vuole fumetti disegnati bene e, soprattutto, fumetti che rappresentino sempre un evento. Gli editori italiani sono stati capaci di “eventizzare” le proprie pubblicazioni. Noi non ci stiamo riuscendo e rischiamo di rimanere ampiamente ai margini del circuito. Certo, il Centro viene sempre visto favorevolmente, ma le nostre proposte editoriali incontrano difficoltà di circolazione sempre maggiori. È un paradosso: da un lato si cerca la nostra collaborazione per realizzare mostre ed eventi, dall’altro il settore accoglie con crescente freddezza le nostre pubblicazioni.

Come può qualcuno interessato ad abbracciare gli scopi del centro a collaborare, ed in che modo? Cosa cercate, cosa volete che vi sia proposto, di cosa avete bisogno?

Occorre ricordare la natura istituzionale del Centro Fumetto. Il modo di operare e le finalità perseguite hanno caratterizzato il Centro per un suo stile particolare. Fino ad oggi sono state sempre recepite, il più possibile, tutte le proposte di collaborazione. Pensiamo a Schizzo, che ha ed ha avuto collaboratori in tutta Italia. I progetti e le attività sono sempre collettive, sia come costruzione che come gestione. Si cercano quindi persone, energie, risorse per portare avanti tutto questo. Dopo quindici anni di esperienza, ci accorgiamo pero’ che il Centro Fumetto deve veramente consolidarsi, sia come personale che come sede. I problemi del Centro stanno a Cremona, la città, che ha il merito di avere creato e sostenuto una struttura così unica, deve oggi decidere se farla uscire dalla sua adolescenza. Occorrono più spazi e più ruoli professionali. Altrimenti non riusciremo neanche a rimanere un punto di riferimento nazionale.

Noi ci auguriamo invece che il Centro continui nel suo ruolo, fondamentale per il fumetto in Italia.

Il Centro Fumetto Andrea Pazienza è raggiungibile su internet alla pagina
www.cfapaz.org,
e per email all’indirizzo centrofumetto.apaz@e-cremona.it.

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