di Zep
Panini Comics, dic. 2005 – 96 pag, bros, col. – 10euro
Torna nelle fumetterie italiane, dopo una pausa forzata di diversi anni, e dopo il bel volume a lui dedicato nella collana de I Classici di Repubblica Serie oro, l’irresistibile biondino Titeuf, pestifero per antonomasia della bédé. Il personaggio, nato nel 1991 dalla penna dello svizzero Zep, è divenuto oggigiorno un vero e proprio fenomeno in Francia (e non solo), con ben dieci volumi all’attivo, capace di tirature da capogiro e di un indotto di tutto rispetto, grazie ad una serie animata e a merchandising di ogni genere. Novantadue tavole, ognuna delle quali rigorosamente autoconclusiva, ricchissime di gags esilaranti, in un volume da leggere e da rileggere, magari assieme agli amici. Il fumetto non avrà certo la profondità delle strisce di Calvin & Hobbes, o la cerebralità di quelle dei Peanuts, ma il cervello del lettore anche in questo caso rimane “acceso” e si ride davvero di gusto. Da sottolineare, inoltre, la lodevole iniziativa intrapresa da Panini Comics nel provare a presentare fumetti francesi in un inedito formato ridotto (“americano” per la precisione), che permette di mantenere bassi i costi del volume e di accorpare in un’unica soluzione più albi francesi. Esperimento che sembra sortire buoni frutti, visto l’arrivo imminente nelle fumetterie italiane di un altro 100% Cult Comics dedicato ad un’altra serie francese di successo: Murena, di Delaby e Dufaux. Se son rose