Zerocalcare incontra i lettori al Salone del Libro di Torino 2016

Zerocalcare incontra i lettori al Salone del Libro di Torino 2016

Enorme successo di pubblico per l'incontro in programma con Zerocalcare al Salone del Libro per la presentazione della sua ultima opera Kobane Calling.

Zerocalcare Torino

L’evento della domenica al Salone del Libro di Torino 2016, nell’Arena Bookstock alle ore 16:30, è l’incontro Zuppa di lenticchie a colazione, ricordi del Rojava con Zerocalcare, evento che fa segnare il tutto esaurito costringendo l’organizzazione a bloccare l’accesso alla sala causa la continua affluenza di pubblico desideroso di ascoltare dal vivo il racconto dell’esperienza in Kurdistan del fumettista romano.

Accolto da un applauso scrosciante della platea, Zerocalcare molto emozionato ringrazia anticipatamente tutti i partecipanti confessando il proprio imbarazzo per tutto quel pubblico arrivato solo per lui. Ad accompagnarlo Michele Foschini co-fondatore della casa editrice Bao che ci introduce a questo incontro dai toni molto toccanti ma smorzato dalla spigliata dialettica umoristica dei due che rende il tutto molto più piacevole e coinvolgente.

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L’incontro è incentrato sulla testimonianza di Michele Rech partito da Rebibbia, noto quartiere romano, alla volta di Turchia, Iraq e Siria: tre viaggi a cavallo di due anni che gli hanno permesso di vedere con i propri occhi quello che realmente accade in quei luoghi e come la gente viva l’esperienza della guerra. Zerocalcare tiene a precisare che la realizzazione di Kobane Calling è frutto di un lavoro a più mani, sviluppato attraverso la collaborazione di coloro che hanno affrontato il viaggio con lui e con i quali il fumettista si è continuamente confrontato.

La scelta di realizzare questo reportage a fumetti nasce solo dopo il suo approdo in Kurdistan: se inizialmente il suo intento era stato quello di portare aiuto ai popoli sottomessi dal Daesh – lo stato islamico – unendosi alla staffetta romana, una volta appurate le reali dimensioni della crisi umanitaria e presa coscienza dell’insufficiente copertura da parte dei media, il fumettista decide di sfruttare le sue capacità narrative per raccontare tutto ai suoi lettori.

Zerocalcare si sofferma molto sull’importanza di aver appreso nozioni di cui non era completamente a conoscenza, in primo luogo che cosa si intenda per Rojava. Essa è, infatti, una regione curda divisa in tre cantoni: Efrin a ovest, Cizre a est e Kobane nel centro, in cui nel 2004 viene fondata la YPG (Unità di Protezione Popolare mista) e nel 2012 la YPJ (Unità di Protezione delle Donne), grazie alla loro azione i tre cantoni sono finalmente uniti tra di loro liberandosi dall’occupazione del Daesh (nome arabo dello stato islamico). Inoltre si rende personalmente conto di come le usanze dei popoli siano immutate nonostante la resistenza e la guerra, fatto che viene rimarcato nel fumetto dalla famosa crema di lenticchie citata più volte nell’incontro con il curdo Necim.

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Ogni presente nella sala è catturato dalle parole di Michele Rech, e nemmeno le urla di bambini provenienti dalle sale adiacenti, che pur smorzano il clima e generano risate e battute da parte degli oratori, riescono a deconcentrare gli astanti.

Michele Foschini ci rivela che la sequenza degli avvenimenti pubblicati nella storia non rispecchia la reale cronologia di quanto vissuto da Zerocalcare e compagni. Questo espediente è stato necessario per dare un senso al racconto consentendo al lettore di arrivare già preparato alla presentazione dei luoghi: così scopriamo che il primo viaggio nelle montagne presidiate dal PKK in realtà avviene prima dell’arrivo a Kobane, ma invertendo l’ordine degli eventi risulta possibile raccontare i fatti attraverso un flashback e aggiungere una pagina nera, idea di Michele Foschini per commemorare le persone che hanno perso la vita conosciute durante il loro viaggio.

Grazie alle domande del pubblico ci vengono svelati alcuni retroscena sui compagni di viaggio di Zerocalcare, da Cinghiale felicemente sposato e in attesa di un pargolo a Secco che insegna a scuola, notizie che suscitano scrosci di applausi da parte del pubblico presente in sala.

Nonostante le perplessità iniziali di Zerocalcare, Kobane Calling ha riscontrato un enorme successo e ciò che l’autore e i collaboratoti si auspicano è che possa servire a diffondere la verità sulle condizioni di questi paesi e che, allo stesso tempo, solleciti l’informazione pubblica a dare maggior peso alle storie di vita vissuta. La guerra è una realtà che non può essere negata e questo volume dimostra come anche il medium fumettistico possa efficacemente contribuire alla causa.

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