Vite vere: la squadra di Will Eisner su The Spirit

Vite vere: la squadra di Will Eisner su The Spirit

Will Eisner riuscì a riunire intorno a The Spirit una squadra di autori che resero grande la serie: questa è la loro storia di alcuni di loro.

spirit_logo_620 copia

Molto si è scritto su Will Eisner, del suo essere considerato l´inventore del romanzo grafico, della grande innovatività del suo The Spirit, il personaggio realizzato per un inserto dei quotidiani statunitensi  dal 1940 al 1952, a tutt´oggi considerato una pietra miliare della storia e della grammatica del fumetto. Ma certamente vale la pena di approfondire l´aspetto legato alla “squadra“ di Eisner, quel gruppo ad assetto variabile di grandi artisti che, riuscendo a lavorare in stile “Eisner“ e in sintonia col titolare della serie, di questa hanno contribuito a creare il carattere eccezionale. Per non parlare di quelli, magari più giovani, che da quel carattere sono stati formati. Una squadra che consentì a Eisner di continuare le pubblicazioni anche quando fu richiamato alle armi per la Seconda Guerra Mondiale, così affidabile da poter essere supervisionata a distanza (da Washington dove Eisner era distaccato e si occupava di manualistica per l´esercito). Da dove venivano e che fine hanno fatto i talenti che a vario titolo hanno fatto grande The Spirit?

01_Lou Fine
Lou Fine

Lou Fine ad esempio, che aveva lavorato per la Eisner & Iger, era già un disegnatore importante, in particolare Joe Simon e Jack Kirby lo consideravano un punto di riferimento. Figlio di ebrei russi immigrati, non fu richiamato alle armi perché una poliomelite contratta da ragazzo gli aveva lasciato una gamba piu´corta dell´altra e potè sostituire Eisner nel periodo della guerra. È accreditato soprattutto come inchiostratore di Jack Cole, l’altro grande collaboratore di Eisner, ma il suo stile fortemente ispirato dal disegno classico e il suo interesse per la dinamicità del corpo umano non potevano non lasciare un segno nell´evoluzione grafica di The Spirit.
Quanto proprio a Jack Cole, che in quegli stessi anni viene citato come autore delle matite della serie, dimostrerà il proprio genio grafico e narrativo con il suo capolavoro, Plastic Man. Riscoperto dalla critica anche grazie alla biografia dedicatagli da Art Spiegelman e Chip Kidd nel 2003, lasciò il fumetto d´avventura nel ´54 per diventare uno dei  migliori vignettisti di Playboy. Morirà suicida nel 1958, a soli 44 anni.

02_Bob Powell
Bob Powell

Nato a Buffalo nel 1916, Stanley Robert Pawlowski, aveva lavorato anch´egli con la Eisner & Iger, realizzando Sheena regina della giungla e Mr.Mystic per Jumbo Comics. Lavora per The Spirit e per altri personaggi di Eisner (BlackHawk) fino al ´43 quando cambia nome in Bob Powell e si arruola nell’Air Force. Dopo la guerra apre un proprio studio. Bob aveva un brutto carattere, faceva continuamente osservazioni sul lavoro degli altri ragazzi dello studio ma, racconta Eisner stesso, una volta George Tuska si alzò dal suo sgabello e gli dette una lezione. Aveva anche litigato con Eisner; Busy Arnold infatti gli aveva fatto un´offerta interessante, ma Eisner minacciò Arnold di ritorsioni se gli avesse portato via Powell, e questi accusò Eisner di avergli rovinato la carriera. Poi quando furono tutti e due arruolati Powell scrsse a Eisner che, siccome potevano rimanere uccisi, lo perdonava di questa vicenda.

Philip Eustice Blaisdell, meglio conosciuto come Tex Blaisdell, nato a Houston nel 1920, si fa le ossa sulla serie, disegnando gli sfondi delle vignette. Nei primi anni ´60, dopo aver collaborato con Al Capp e Bud Sagendorf, disegna gli sfondi per Prince Valiant di Hal Foster e quelli di Mary Perkins On Stage di Stan Drake. Dalla morte di Harold Gray (1968) disegna per cinque anni Little Orphan Annie. Diventa poi inchiostratore per la DC Comics, al lavoro su Superman, Batman, Flash, Green Lantern, Adam Strange.

03_Alex Koster
Alex Koster

Il suo vero nome era Alexander Kostuk ma firmò una storia di Doc Strange ( per Thrilling Comics #1 del 1940, sceneggiato da Richard Hughes) come Alex Koster. Lavorò agli sfondi di The Spirit nei primi anni del 1940. È entrato quindi presso lo studio Beck-Costanza (a metà degli anni ‘40) disegnando tra gli altri Captain Marvel per la Fawcett. Alla fine del 1940 ha lavorato per Eastern Color Printing contribuendo a Heroic Comics e New Eroic. Ha anche lavorato sulle strisce quotidiane di Joe Jinks e Bringing up father.

Dave Berg (David Berg), ebreo, nato a Brooklin nel 1920, è considerato uno dei più importanti autori della mitica rivista Mad per la quale iniziò a lavorare nel 1956. Negli anni 1940/41 realizza gli sfondi per The Spirit, poi lavora sempre per lo studio Eisner a Death Patrol, serie creata da Jack Cole. Dopo aver lavorato per la Dell e la Fawcett viene assunto da Stan Lee alla Timely Comics (oggi Marvel) e realizza storie per Combat Kelly e Ringo Kid. Ha lavorato anche per la rivista per bambini ebrei The Moshiach Times.

John Spranger, di lui scrive Jules Feiffer: “era un grande matitista e grande disegnatore, meglio di Will“. Aveva già lavorato per la Eisner & Iger, poi su molti personaggi Fawcett e Quality Comics, tra cui Plastic Man, Blackhawk, Bulletman, Captain Midnight, Mary Marvel e Nyoka. Alla fine degli anni ´40 lo troviamo al lavoro sulle matite di The Spirit. Dai primi anni ´50 gli vengono affidate sia le strisce giornaliere che le tavole domenicali di The Saint di Leslie Charteris.

04_Abe Kanegson
Abe Kanegson

Sam Rosen e Abe Kanegson erano i letteristi dello studio, ma poteva capitare che disegnassero qualche sfondo. Chi pensa che il loro fosse un lavoro minore non conosce The Spirit. Eisner dava una grande importanza al lettering, sia perché meticoloso sia perché non perdeva occasione per sperimentare tutte le potenzialità dei codici del fumetto.
Sam inizia la sua carriera proprio con Eisner, ma nel frattempo lavora anche per Fox Comics e lo studio di B.W.Sangor. Successivamente, insieme al fratello Joe e ad Artie Simek ha realizzato tutti i loghi della Marvel degli anni ´60, tra i quali quelli di Amazing Spider-Man e Fantastic Four. Venne accreditato per la prima volta nella storia The origin of the Hulk su The incredible Hulk #3 del settembre 1962. L´ultima volta, nella storia One into two won´t go  in Captain America #156 del dicembre 1972. Poi, a causa di un esaurimento nervoso, non ha più lavorato nei suoi ultimi venti anni di vita.
Jules Feiffer dice di Abe Kanegson: “era il mio migliore amico in ufficio, era un tuttofare, lettering e sfondi. Abe era un mentore per me.” Di certo Abe e´stato uno dei più grandi e innovativi letteristi della storia del fumetto, ma la sua passione erano la musica e il canto, che aveva studiato per contrastare una brutta balbuzie. Portava la chitarra in ufficio e suonava nelle pause dal lavoro. Lasciò per una disputa sulla paga, e divenne cantante folk, fino al ´65 in cui una leucemia se lo portò via. Qualcuno ha definito il lettering di Kanegson “la colonna sonora di Spirit”.

05_Abe Kanegson
Abe Kanegson

Al Wenzel (Albert Borth Wenzel) ha iniziato la sua carriera nei fumetti alla fine degli anni Quaranta, lavorando a fumetti come Crime don´t pay e Little Wise Guys. Ha fatto storie e copertine per la Marvel e la DC. E´stato assistente di Eisner su The Spirit negli anni 1951-1952. Poi ha lavorato alle strisce quotidiane di  Steve Roper (1957-1959). Diventa poi assistente di Roy Crane sulle domenicali di Buz Sawyer (1960-1962) realizzando di fatto script, matite e inchiostri. Ha continuato a lavorare su questa striscia, raccontando le avventure urbane della spalla di Sawyer ‘Roscoe Sweeney’, fino al 1974. Alla fine del decennio e all’inizio degli anni ‘80 ha illustrato alcuni fumetti didattici per la Federal Reserve Bank di New York.

06_Grandenetti
Jerry Grandenetti

Jerry Grandenetti (Charles James Grandenetti, Bronxville 1926) ha scritto nel 2005:”Lavorare per Eisner era emozionante. Non esiste qualcosa come l´insegnamento, il mostrare come sviluppare il vostro mestiere. Prima di chiudere The Spirit Eisner ha provato di tutto. Mi ha fatto disegnare la serie  e più tardi ha passato questo lavoro a Wally Wood che lo ha portato fino alla conclusione nel 1952, ma niente avrebbe potuto salvare The Spirit! È stato probabilmente il più grande fumetto mai creato“.
In quel periodo Grandenetti faceva le matite, Jim Dixon gli inchiostri e i testi erano del talentuoso Jules Feiffer, con  Eisner che era diventato in pratica un supervisore. Grandenetti era entrato nello studio inviato da Busy Arnold, era un notevole disegnatore di architetture ma Eisner lo trovava rigido. Nel 1949 Eisner, come produttore di fumetti per altri editori, creò la serie Secret Files of Dr. Drew per la Fiction House. Eisner disse a Jerry che lui era incaricato di disegnare “nello stile Eisner”. “Cosa che ho fatto, male. Comunque, dopo un paio di storie ho cominciato a fare di testa mia“, racconta Grandenetti.
La storia di otto pagine The Strange Case of the Absent Floor in Rangers Comics #47 (giugno 1949)è il primo fumetto accreditato di Grandenetti. Questa storia disegnata in stile Eisner ma firmata da Jerry ha diviso per anni i critici, alcuni dei quali sostenevano che c´era la mano di Eisner nei disegni. Grandenetti rimase sulla serie  (sceneggiata dalla responsabile dell’ufficio di Eisner, Marilyn Mercer) fino al #60 dell’agosto 1951, per poi passare alla testata Senorita Rio per la Fight Comics dello stesso editore.
Trasloca poi alla DC comics, dove si cimenta con tutto ciò che non è supereroico, a partire dalle varie testate western della casa, ma è con i fumetti di guerra che acquisisce la sua maggiore notorietà, su testate quali All-American Men of War, G.I. Combat, Our Army at War, Our Fighting Forces, e Star Spangled War Stories. Chiamato a lavorare per la testata Gunner and Sarge dal redattore e scrittore Robert Kanigher, quest´ultimo dice di Jerry: “è riuscito a ottenere la sporcizia e l’umorismo dei due marines , ha reso i combattimenti nella giungla come nessun altro potrebbe. Jerry ha sempre voluto sperimentare e ho dovuto sedermi su di lui per convincerlo a fermarsi. Soprattutto nelle sue copertine, che erano eccezionali, quando l’ho costretto a disegnare nel modo più realistico possibile “.

07_Joe Kubert
Joe Kubert

Con Kanigher, Grandenetti ha anche co-creato la serie M.lle Marie, su una combattente della Resistenza francese nella Seconda Guerra Mondiale, in Star Spangled War Stories #84 (agosto 1959). Certamente tra i più grandi disegnatori di storie di guerra, secondo forse solo a Joe Kubert, Grandenetti ha ispirato, con alcune vignette, due famosi quadri dell´artista pop Roy Lichtenstein:  l´opera Jet Pilot è basata sul disegno di copertina di  All American Men of War #89 (febbraio 1962), e l´opera As I Opened Fire sulla vignetta di Grandenetti in Wingmate of Doom #90 (Aprile 1962).

Anche la leggenda del fumetto Joe Kubert è transitata per la redazione di The Spirit. Kubert era nato in Polonia nel ´26 e poi emigrato in  America con la famiglia a pochi mesi di età. A dodici anni si presentò allo studio di Eisner e venne assunto per pulire lo studio. Ma presto si resero conto delle sue potenzialità e lo misero a un tavolo da disegno. All´inizio doveva solo cancellare le matite dalle tavole finite a china, poi lavorare col bianchetto sugli errori, e da ultimo entrò nel team degli inchiostratori.
Che dire di Kubert? È diventato uno dei più importanti disegnatori di Tarzan, il più grande disegnatore di storie di guerra, ha creato personaggi come Sgt.Rock e Tor, disegnato le migliori storie di Hawkman per DC Comics, fondato la Joe Kubert School of Art, realizzato importanti graphic novel come Fax da Sarayevo e Yossel, da ultimo persino una storia di Tex.

Divenuto poi uno degli autori più importanti della satira di costume americana degli anni´60 e ´70, Jules Feiffer mosse anch’egli i primi passi nella redazione di The Spirit. Racconta Eisner che”Feiffer entrò nello studio dopo la Seconda Guerra Mondiale, sarà stato il ´46 o il ´47, allora stavamo in Wall Street. Mi chiese un posto di lavoro e disse che avrebbe lavorato a qualsiasi prezzo, il che naturalmente mi piacque. Ha cominciato a lavorare facendo le pulizie e la cancellatura delle tavole….”. Fu presto evidente che il ragazzo aveva delle qualità, e dal disegnare i balloons a riempirli con propri dialoghi, fino a scrivere interamente delle storie di The Spirit il passo fu relativamente breve, al punto che, seppure supervisionato da Eisner, Feiffer dovrebbe aver scritto tutte le storie degli ultimi due anni di vita del personaggio. Alla fine del´47, quando lo scrittore si decise a chiedere un aumento a Eisner, questi invece che dargli del denaro gli consentì di realizzare una propria striscia, Clifford, che fu pubblicata in sei quotidiani.

08_Wally Wood
Wally Wood

Wally Wood, detto anche Woody (Wallace Allan Wood) e´stato un disegnatore e autore di fumetti tra i più completi nella storia del fumetto americano. A 25 anni era già un disegnatore maturo, e lavorando sui testi e gli schizzi a matita di Jules Feiffer realizzò la serie di storie The Spirit in Outer Space, una specie di canto del cigno della serie.
Ricorda che all´epoca prendeva 30 dollari la settimana per fare il lettering e gli sfondi per la serie e solo 40 dollari per fare tutto il disegno. Impossibile riassumere il lavoro e l´importanza di Wood, autore di centinaia di pagine a fumetti di ogni genere (tra cui i famosi albi della EC Comics), fondatore della rivista Mad, illustratore per libri, riviste, pubblicità, copertine di dischi, manifesti, trading cards(le famose figurine Mars Attack della Topps), consacrato anche come il creatore grafico del Daredevil della Marvel. Wood si tolse la vita nel 1981 a Los Angeles. Di lui l´editore William Gaines della EC Comics disse: “Wally potrebbe essere stato il nostro artista più turbato … Non sto suggerendo una connessione, ma potrebbe essere stato il nostro artista più brillante” .

E´evidente da questi pochi appunti (su solo alcuni dei collaboratori di Will Eisner alla realizzazione di The Spirit) come questa esperienza abbia seminato qualità nella successiva storia del fumetto statunitense. Ne esce un quadro irripetibile di genio, passione, conflitti e stimoli che, come le storie di The Spirit, somiglia tanto alla vita vera.

 


Appendice
Collaboratori di Will Eisner su The Spirit:

Assistenti d’arte: Bob Powell (1940), Dave Berg (sfondi, 1940-1941), Tex Blaisdell (1940-1941), Fred Kida (1941), Alexander Kostuk aka Alex Koster (1941-1943), Jack Cole (1942-1943), Jack Keller (sfondi, 1943), Jules Feiffer (1946-1947), Manny Stallman (1947-1949), Andre LeBlanc (1950), Al Wenzel (1952 ).

Inchiostratori: Alex Kotzky (1941-1943), John Belfi (1942-1943), Don Komisarow (1943), Robin King (anno?), Joe Kubert (1943-1944), Jerry Grandenetti, (1948-1951), Jim Dixon (1950-1951), Don Perlin (1951).

Letteristi: Sam Rosen, Martin De Muth, Abe Kanegson, Sam Schwartz (1951), Ben Oda (1951).

Coloristi: Jules Feiffer, Chris Christiansen (1951).

Disegnatori: Lou Fine e Jack Cole (variamente, durante il servizio per la Seconda GuerraM di Eisner, 1942-1945), Jerry Grandenetti (1951), Wally Wood (1952)

Ghostwriter/Assistenti di scrittura: Toni Blum (1942), Jack Cole, Manly Wade Wellman, William Woolfolk (variamente, durante il servizio per la Seconda Guerra Mondiale di Eisner, 1942-1945), Klaus Nordling (1946, 1951), Marilyn Mercer, Abe Kanegson (1950), Jules Feiffer (1951-1952)

Collaboratori di Will Eisner su personaggi collaterali:

 Chuck Cuidera
Nick Cardy (Nick Viscardi)
George Tuska
Mike Sekowsky
Reed Crandall

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *