A corredo di ogni singola classifica abbiamo chiesto ad ogni votante di motivare brevemente il suo voto. Ogni considerazione è da ritenersi strettamente personale.

FABRIZIO LO BIANCO (giornalista, sceneggiatore)

1) Gli occhi e il buio di Gigi Simeoni (Sergio Bonelli Editore)
Gigi Simeoni spazza via qualsiasi pretestuosa distinzione tra fumetto “d’autore” e fumetto “popolare”. “Gli occhi e il buio” è semplicemente un fumetto di genere che sa coniugare l’immediatezza della tradizione bonelliana con un scrittura densa e colta.

2) Mamma, torna a casa di Paul Hornschemeier (Tunué)
Una storia commovente raccontata senza sotterfugi né trucchi da quattro soldi. Un fumetto autobiografico e introspettivo, sincero e crudo. Una piacevole sorpresa da un autore che non si limita a raccontare, ma che cerca soluzioni espressive inusuali, talvolta volutamente “algide”, forse per garantire al lettore che nessuna trappola gli sarà tesa lungo questo cammino nella sua privatissima vicenda personale e familiare.

3) Dylan Dog #248, “Anima d’acciaio” di Bruno Enna e Fabio Celoni (Sergio Bonelli Editore)
Sulla scia di Sclavi, il tocco di poeticità e malinconia di Enna esaltato dal segno denso ed espressionista di Celoni. Consigliatissimo per chi pensa ancora che gli stilemi del fumetto seriale non permettano di raccontare sentimenti, piccole e grandi crudeltà quotidiane con uno stile personale e riconoscibile.

4) 299 e +1 in Rat-Man #62-63 di Leo Ortolani (Panini)
Il ritorno del miglior Ortolani con un doppio numero che straccia il film (e in parte anche il fumetto) di Miller. Si ride e ci si commuove. Che altro chiedere a un fumetto?

5) Il boia rosso di Francesco Artibani e Ivo Milazzo (Lizard)
Un romanzo storico e d’avventura che s’inserisce sulla scia dei lavori analoghi dell’epoca d’oro del fumetto italiano, quella dei Pratt e dei Battaglia. Un altro esempio di autorialità e professionalità da due dei maestri del fumetto contemporaneo. è il primo degli episodi che racconta l’incredibile vita di Mastro Titta celebre boia dello Stato Pontificio.

6) Topolino e la neve spazzastoria in Topolino #2705 di Casty (Disney)
Ogni episodio di Topolino firmato Casty (Andrea Castellan) è una piccola dichiarazione d’amore dell’autore per questo personaggio e per l’arte di Romano Scarpa. Tra invenzioni surreali e citazioni metafumettistiche (in questo caso il riferimento è all’Eternauta), Casty continua il suo lavoro di recupero e rilancio del Topo in maniera allo stesso tempo colta e divulgativa.

7) Hasta la victoria! vol. 2 – Mambo Cubano di Stefano Casini (Grifo)
Viene spesso associato in maniera esclusiva ai suoi lavori bonelliani, ma Stefano Casini è un autore completo. Quando si dedica all’aspetto “autoriale” della sua produzione, il risultato è sempre notevole e la serie “Hasta la victoria!”, di cui questo è il secondo episodio, lo conferma autore di spicco anche in Francia.

8) Eriadan 5 di Eriadan (Shockdom)
Eriadan (Paolo Aldighieri), conosciutissimo sul web, è un autore completo. Continua in silenzio a sfornare le sue strisce che raccontano piccole e grandi epopee quotidiane con una tecnica narrativa disarmante e un tocco lieve, anche quando affronta avvenimenti dolorosi.

9) Ilaria Alpi – Il prezzo della verità di Marco Rizzo e Francesco Ripoli (Becco Giallo)
Impegno, rigore e sobrietà in un volume che non sembra l’esordio ufficiale di due nuovi talenti ma il lavoro maturo di due autori esperti. Nessuna agiografia, ma un’asciuttezza che contribuisce a rendere ancora più efficace questa testimonianza a fumetti.

10) La straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznick (Mondadori)
Sarebbe il caso di dire “la straordinaria invenzione di Brian Selznick”: un volume in bilico tra tante arti. Uno degli sviluppi possibili per la narrativa per immagini? Sicuramente un gioiello per intuizioni grafiche e capacità affabulatorie.

Menzione storica

1) I professionisti di Carlos Giménez (Black Velvet)
Una pietra miliare per capire come vivono i fumettisti (e farci una risata sopra).

2) Il calumet di pietra rossa di Sergio Toppi (Grifo)
Un classico per uno degli autori che, ancora oggi, riesce a stupire con il suo segno e la sua classe.

3) Torpedo di Enrique Sanchez Abuli e Jordi Bernet (edizioni BD)
Sempre attuale e avvincente.

SAMANTHA LUCIANI (www.flashfumetto.it)

1) Mamma torna a casa di Paul Hornschemeier (Tonué)
Per cogliere le motivazioni profonde che portano un padre a perdere ogni contatto con la realtà a seguito della morte di sua moglie, Hornschemeier ragiona sull’importanza dell’immagine e della rappresentazione attraverso la semplicità offerta dalla voce e l’immaginazione del figlio Thomas, costruendo un libro solido e denso capace di affrontare temi complessi senza inutili intellettualismi.

2) Cronachette di Giacomo Nanni (Coconino Press)
Giacomo Nanni è l’autore italiano più interessante degli ultimi anni, capace di comporre un libro che portando avanti la riflessione sul fumetto racconta con ironia, sintesi e leggerezza la quotidianità del rapporto che il padrone-autore intrattiene con la sua gatta. Lei con lui e loro con il lettore, chiamato a seguire con la massima attenzione le piccole rivoluzioni che i due stanno attuando.

3) La magnifica desolazione di Paolo Bacilieri (Kappa Edizioni)
Il cinismo di Bacilieri sempre accompagnato dall’amore per i suoi personaggi, esplosioni grafiche e narrative, citazionismo e demenza, il nord-Italia popolato da zombie, Zeno Porno che riempie le pagine con il suo inutile vagare dentro una narrazione che si tiene sempre solida e coerente. È Bacilieri… ci vuole un monumento.

4) Gli intrusi – Appunti da una terra vicina di AA.VV. (Coconino Press)
Raccontare la provincia di Bari attraverso la voce di autori esordienti che vivono l’esperienza sul territorio da intrusi. Presupposti poco allettanti per un libro che è invece l’occasione per dare spazio ad alcuni giovani talenti – su tutti, Roberto La Forgia e Alessandro Tota – che risolvono il compito evitando prevedibili rischi di banalizzazione, seguendo ognuno la propria ricerca artistica.

5) La morte alle calcagna di Marko Turunen (Canicola)
I piccoli gesti della vita di coppia affiancati all’immaginario super-eroistico, un racconto spiazzante in cui potenziali icone pop vivono una propria allucinata quotidianità. Una mescolanza di forme e generi scandita da un ritmo spietato che ci lascia tra le mani un’esperienza inedita.

6) Ice haven di Daniel Clowes (Coconino Press)
Le storie corali di Clowes funzionano sempre, anche quando decide di raccontare le vicende dei suoi personaggi illusi e frustrati utilizzando la forma delle strips. Tra i personaggi del libro, un critico di fumetti che per il solo fatto di trovarsi lì costringe a porsi molte domande sul come e il perché della critica.

7) Bonaventura. I casi e le fortune di un eroe gentile di AA. VV. (Orecchio Acerbo)
Il personaggio che ha incarnato le speranze e gli ideali degli italiani durante e dopo le guerre viene omaggiato prima con una mostra e poi con questo bel catalogo, nel quale il signor Bonaventura trova nuova vita attraverso la riproposizione delle tavole di Tofano ma anche l’originale interpretazione di cinque giovani autori.

8) Barcazza di Francesco Cattani (Ernest)
Tra i primi albetti autoprodotti di ernestvirgola, la storia di Francesco Cattani spicca per la sensibilità con cui vengono descritti i rapporti tra un gruppo di persone che si trovano a vivere una giornata di vacanza su un gommone in mezzo al mare. Un senso del racconto già maturo per un autore che ha capito come seguire le proprie ossessioni.

9) Blotch di Blutch (Q press)
Pungenti e gustosi racconti che utilizzano la borghesia parigina degli anni ’30 come pretesto per ritrarre un ambiente artistico e intellettuale popolato da personaggi boriosi e ignoranti che trovano un ironico corrispettivo nel presente dello stesso Blutch.

10) Longshot comics di Shane Simmons (ProGlo)
Piccole vignette popolate da numerosi puntini che rappresentano i personaggi della storia britannica visti da molto, molto lontano. Un’originale trovata che dà l’impressione di osservare l’umorismo inglese attraverso un grafico.

Menzione storica:

1) Dream of the rarebit fiend di Winsor McCay (Free Book)

2) L’acchiappastorie di Alberto Breccia e Carlos Trillo (Comma 22)

3) I professionisti di Carlos Giménez (Black Velvet)

1) Cronachette di Giacomo Nanni (Coconino press)
Giacomo Nanni ha intrapreso una strada che porta, per molti motivi, a nuove rivoluzioni. Da molto tempo non accadeva che un autore italiano costruisse una strada così personale e fertile. Con leggerezza, oltretutto.

2) Tomka di Massimo Carlotto e Giuseppe Palumbo (Rizzoli)
Ancora oggi Palumbo è uno degli autori che più si divertono a giocare col proprio disegno, la propria pittura. Una potenza indimenticabile, intarsiata ad una vicenda a metà strada tra la cronaca e il romanzo storico, con punte di straordinaria intelligenza, di inquadrature e apparizioni. Un libro di cui non si puo’ dire esistano, separatamente, una storia e dei disegni.

3) La magnifica desolazione di Paolo Bacilieri (Kappa edizioni)
Bacilieri evolve con una rapidità sconvolgente e porta i suoi lettori ad una conseguente evoluzione nella capacità di lettura e decodifica del linguaggio-fumetto. A volte viene il dubbio che abbia le mani attaccate alle sinapsi del suo cervello e non alle braccia. Applausi.

4) Mamma torna a casa di Paul Hornschemeier (Tunué)
Se Hornschemeier fosse qui in questo momento, lo abbraccerei. Questo libro racconta una storia stupenda. Da consigliare a chiunque. Chiunque. Oltretutto alcuni particolari fanno riscoprire il significato di ascolte parole filtrate da un amplificatore o dal ricordo, in maniera “fumettisticamente” raffinatissima.

5) Diario di un qualunquista di Gianluca Costantini (Fernandel)
Il contrario della vignetta satirica, sullo stesso campo di battaglia. Gianluca Costantini ha stratificato con rigore da blogger una serie di impressioni che con il tempo diventeranno documenti.

6) L’allegra fattoria di Riccardo Falcinelli e Marta Poggi (Minimum fax)
Finalmente qualche cosa che fa divertire, sorridere e, alla fine della lettura, riesce anche a lasciare una leggerezza che quasi non si riesce più a trovare, in questo mondo invaso dalla graphic novel e dall’attenzione al sociale. In più, un piacere per gli occhi, che ricevono stimoli da una grafica raffinata e dissacratoria.

7) PH-pc di Ausonia (Leopoldo Bloom)
PH-pc segna un punto. La fotografia a fumetti raggiunge, tramite Ausonia, livelli di poesia assolutamente squisiti. Cio’ che si legge è triste e disperato e il linguaggio usato ne restituisce tutte le sfumature, proponendo una fondamentale partecipazione del lettore.

8) La perdida di Jessica Abel (Black velvet)
Un fumetto fatto di carne, sudore e disegnato in maniera molto fitta. Un grande romanzo che sembra trasudare amore per le cose che racconta e sembra anche riuscire a trasmetterlo. Jessica Abel in splendida forma, avvolta da una copertina intelligente ed unica. Bello.

9) Longshot comics di Shane Simmons (Proglo edizioni)
Molto meno “meta-fumetto” di quanto sembrerebbe a prima vista, questo piccolo albo ha tutto il sapore del fumetto autoprodotto ma tutto il ritmo, la cura e la complessità di una grande lettura. Insolito sul piano visivo sposta un po’ più in là le forme del linguaggio-fumetto.

10) Nekomajin di Akira Toriyama (Star comics)
Dopo Dragonball il genio Toriyama ha realizzato diverse cosette, ma questo volume ci riporta la spensieratezza e la stupidità dei suoi momenti migliori. Un teatrino dell’assurdo ben disegnato e ben raccontato che fa venire voglia di leggerne ancora. Adatto anche ad un pubblico molto giovane, che non è poco.

Segnalazione negativa
Mi trovo costretto ad inventare una sezione, con la speranza che questa segnalazione venga pubblicata nella mia top-ten, anche se, giustamente, non presa in considerazione. Sono serio.

Esercizi di stile – 99 modi di raccontare una storia di Matt Madden (Black velvet)
Segnalo l’inadeguatezza del volume in cui Matt Madden, partendo da un’idea più che notevole e potenzialmente fondamentale, porta la consapevolezza attorno al fumetto ad un livello talmente basso e pressappochista da rischiare di compromettere molti passi avanti. Un’eccezione negativa tra gli ottimi lavori di Madden. Questo libro è, oltre che un occasione perduta, un esempio di come il mondo del fumetto sia spesso cieco di fronte alle bassezze che raggiunge

Menzione storica

1) L’acchiappastorie di Carlos Trillo e Alberto Breccia (Comma 22)
Un’altra opera fondamentale, tra quelle di Breccia, che Comma22 ripropone con cura strepitosa. Non bisognerebbe perdere niente, del Maestro, per questo motivo il volume è inevitabilmente una gioia.

2) Sogni di un divoratore di crostini di Winsor McCay (Free Books)
Di Winsor McCay tanti conoscono Little Nemo, pochi la relativa versione animata e pochi altre sue produzioni animate. Ancora meno sono quelli che conoscono altri suoi fumetti. Basta questo motivo per rendere questa edizione una chicca.

3) I professionisti di Carlos Giménez (Black velvet)
Ci sono opere più conosciute ed altre meno. L’eterna diatriba tra il riproporre opere famose a rischio di estinzione e il riproporre ciò che non si dovrebbe mai perdere perché troppo importante si risolve qui, nella pubblicazione di un pezzo di storia e storie troppo sconosciute.

ANDREA PLAZZI (editor e traduttore)

1) Cash di Reinhard Kleist (Black Velvet)
Volume rivelazione dalla sconosciuta scena fumettistica tedesca. Una bella idea narrativa, sofistica ma accessibile, mai sterilmente intellettuale. Un omaggio d’amore, rispettoso e appassionato a un grandissimo autore interprete della miglior canzone popolare americana.

2) Gli occhi e il buio di Gigi Simeoni (Bonelli)
Sorprendente esordio narrativo sulla lunga (lunghissima) distanza di Gigi Simeoni. Ottima la regia e totale la padronanza del linguaggio, da narratore consumato. Ricerca storica, ricostruzione sociale e ambientale sono scrupolose e forse senza precedenti per un’edizione destinata al grande pubblico: una prova d’autore a grande diffusione che istituisce un interessantissimo precedente.

3) La perdida di Jessica Abel (Black Velvet)
Vero e proprio opus magnum dell’autrice, che gli ha dedicato anni di lavoro e che segna un importante punto d’arrivo nella sua carriera. Una vicenda dai toni della commedia col respiro del miglior romanzo popolare, ottimamente orchestrato e ancor meglio disegnato. Da subito uno dei migliori volumi di narrativa di formazione a fumetti.

4) Esercizi di stile di Matt Madden (Black Velvet)
Colto e intelligente ma mai snob o sterilmente autocompiaciuto. I “99 modi di raccontare una storia” di Matt Madden trasudano una profonda conoscenza del linguaggio del fumetto e dei suoi stili. Una consapevolezza critica che non offusca mai e non riesce a nascondere un amore profondo e appassionato per i fumetti.

5) Trés! fumetti per il teatro di Davide Toffolo (Coconino)
Davide Toffolo è da diversi anni uno degli autori più intelligenti e sofisticati del panorama italiano. Disegnatore superbo, non ha mai ceduto alla tentazione di compiacersene, mettendo sempre la sua ottima tecnica al servizio di idee sofisticate e forti come quella di questo volume.

6) Il grande Diabolik 15 – I misteri di vallenberg di AAVV (Astorina)
Come ogni anno, un volume collettivo di ottimo autori ma in cui – a partire dalla copertina – non puo’ non spiccare l’incredibile contributo di Giuseppe Palumbo. Ideale figlio di tradizione e sperimentazione, classicismo e innovazione, culto per i maestri del passato e ricerca continua, Palumbo riesce nel compito sorprendete di farci capire come Jack Kirby avrebbe disegnato Diabolik.

7) Il cimitero dei Calamari di De Stefani/Angri (Panini)
Un ottimo esordio letterario, con una storia ambiziosa, dalle atmosfere surreali e da una suggestione grafica non comune.

8) Chi vuole uccidere Picasso? di Nick Bertozzi (Guanda)
Finalmente Nick Bertozzi esce dal circolo ristretto in cui per anni pochi eletti si sono passati le sue autoproduzioni sottobanco, con fare carbonaro. Un autore sensibile, raffinato e di rara sensibilità che contribuirà a portare ottime idee letterarie a fumetti sugli scaffali delle librerie.

9) Lo scontro quotidiano 1 di Manu Larcenet (Coconino)
é sorprendente il realismo e la verosimiglianza che Larcenet riesce a raggiungere con uno stile comico-grottesco, normalmente non associato a introspezione, drammi psicologici, débacles emotive.

10) 30 giorni di notte 4/5 di AAVV (Magic Press)
Non bisogna mai dimentiocare che divertirsi è importantissimo.

Menzione storica

1) Weird Science 1 e 2 di AAVV (001 edizioni)
é la prima edizione in volume in assoluto, secondo moderni standard di qualità tipografica e cura editoriale, di un capitolo fondante del moderno fumetto americano, continuamente citato ma pochissimo letto e pressoché sconosciuto ormai a più generazioni.

2) I professionisti di Carlos Giménez (Black Velvet)
Un esempio rarissimo di fumetto “generalista di culto”, di grande intrattenimento e di raffinato divertissment, rispettato e ricordato con affetto, per decenni, da chi aveva avuto modo di seguirne le poco uscite italiane. Il lavoro di un maestro, narratore sofisticato ma leggero, naturalmente portato alla commedia più brillante e iniziatore di uno stile grafico che ha fatto scuola.

3) Real Love di Joe Simon e Jack Kirby (Comma 22)
Un capitolo completamente inedito in Italia di un momento chiave nella carriera di uno dei sodalizi creativi più importanti dei comics, e di cui in precedenza non era stato pubblicato pressoché nulla in Italia. Gemme di storia del fumetto e del costume che prima di questo volume era accessibili a pochissimi collezionisti.

SERGIO ROSSI (editor, giornalista, www.lastampa.it )

1) Lo scontro quotidiano 1 di Manu Larcenet (Coconino)
Racconta con commozione e ironia una storia quotidiana e universale. Come Cechov.

2) Cronachette di Giacomo Nanni (Coconino)
Spostamenti minimi della percezione che scoprono nuovi mondi da esplorare. La conferma di un nuovo grande autore.

3) Neven di Joe Sacco (Mondadori)
La conferma che il fumetto è un potente strumento di comunicazione le cui capacità dipendono solo da chi lo sa usare, come appunto Joe Sacco.

4) Fun Home di Alison Bechdel (Rizzoli)
Autobiografia come un romanzo.

5) Cash di Reinhard Kleist (Black Velvet)
Nel ritratto di un cantante la biografia di un’epoca. Una notevole sorpresa.

6) La magnifica desolazione di Paolo Bacilieri (Kappa)
Viaggio allucinato nell’allucinata realtà italiana.

7) ABC Africa di Jean- Philippe Stassen (Becco Giallo)
L’occhio di un grande autore alla scoperta di un continente e dei mali di cui è stato caricato.

8) Blotch di Blutch (Q press)
Una trasposizione dell’oggi in una parodia divertente e mai banale.

9) Tribeca sunset di Henrik Rehe (Black Velvet)
Tra autobiografia e finzione, per raccontare la vita all’ombra delle Torri scomparse dopo l’11 Settembre.

10) Fables 6 e 7 di Willingham e AA.VV (Planeta DeAgostini)
Come sarebbero le favole ai giorni nostri, una divertente e inquietante ironia con personaggi familiari eppure inesistenti.

Menzione storica

1) L’acchiappastorie di Carlos Trillo e Alberto Breccia (Comma 22)
Un capolavoro assoluto di due maestri del fumetto che ci ricorda a cosa servono le storie, e perché le raccontiamo.

2) I professionisti di Carlos Giménez (Black Velvet)
Un romanzo di formazione negli anni della dittatura franchista, tra fumetti, amori e illusioni.

3) Archivio Zero di Tiziano Sclavi e Poalo Morisi (Kappa)
Antesignano di tanti fumetti successivi, ha coniugato l’esoterismo con gli umori degli anni in cui è uscito.

SALVA (Fumo di China)

1) Neven di Joe Sacco (Mondadori)
Pochi riescono a narrare in maniera così fluida ed efficace, trattando temi difficoltosi, anche per il fumetto. Ennesima dimostrazione delle qualità del giornalista fumettista maltese!

2) Il fotografo 3 di Guibert-Lefevre-Lemercier (Lizard)
Una singolare equipe di personalità non solo artistiche, danno forma ad un originale reportage foto-fumettistico nell’Afghanistan fine Anni Ottanta. Terzo e conclusivo tomo, testimonianza dell’esperienza di uno staff di Medici Senza Frontiere in terra afgana: raro caso di felice connubio tra fotografia e fumetto.

3) Shenzhen di Guy Delisle (Fusi orari)
L’autore canadese non smette di stupire libro dopo libro. Semplice, efficace e suggestivo denota una squisita sensibilità, non solo cronistica. Pochi segni, tanta atmosfera: capacità di sintesi dovuta alla sua precedente esperienza di animatore.

4) Little Star di Andi Watson (Bottero edizioni)
Quanti autori hanno una così disinvolta capacità nel trascinarci tra le banalità quotidiane ed evidenziare “tutte le sfumature delle bruciature” della vita familiare? Straordinario ingrandimento emotivo di una famiglia a tre!

5) Tezuka secondo me – Biografia d’autore di Takao Yaguchi (Kappa)
Coinvolgente lettura, epica e divertente in alcuni capitoli, toccante e curiosa in altri. L’autore del celebre SANPEI descrive il proprio entusiasmo per l’arte del fumetto, per i suoi maestri (Tezuka) e una sfrenata felicità nello svolgere questo mestiere.

6) Lo scontro quotiddiano di Manu Larcenet (Coconino)
Primi due tomi di un capolavoro della recente nouvelle vague francese. Larcenet si ripresenta al pubblico italiano con il suo manifesto narrativo: segno di tendenza, agilità narrativa, nonché infinita ed inguaribile sensibilità!

7) La magnifica desolazione di Paolo Bacilieri (Kappa)
È l’autore italiano più curioso, più moderno, più strano, più teatrale, più nostalgico, più fotografico, più retro’, più sentimentale, più avventuroso, più inebriante, più contemporaneo… più… bravo!

8) Isaac il pirata – Olga di Christophe Blain (Kappa)
Rigorosamente moderno, ma con effluvi d’antan. Fumetto d’avventura che riesuma l’epopea piratesca farcita con ironia e sentimentalismo di terzo millennio. “Isaac Blain” una garanzia di sofisticata e aristocratica bédé.

9) Volto nascosto – I predoni del deserto di G.Manfredi/G. Parlov (Bonelli)
Finalmente un fumetto made in Italy dall’efficace struttura, che attinge alla nostra ricca storia, fitta di directory e sub-directory dove intraprendere avventurosi viaggi narrativi. Gianfranco Manfredi, questo viaggio l’ha intrapreso. Fumetto seriale di qualità e funzionalità.

10) Medz Yeghern – Il grande male di Paolo Cossi (Hazard)
Paolo Cossi è un impavido e giovane autore, spavaldamente acerbo, alla ricerca del racconto perduto! Imperterrito narratore fuori da ogni scuderia, lobbie, clan, congrega, continua con candida disinvoltura ad offrire curiose letture disegnate. In questo libro è l’eccidio degli Armeni ad essere raccontato in 120 pagine a mezzatinta.

Menzione storica

1) Pugacioff & dintorni 1959 – 1963 di Giorgio Rebuffi (Annexia)
Trittico che raccoglie cronologicamente il meglio di questo personaggio umoristico tutto italiano, realizzato dal bravo Giorgio Rebuffi.

2) Dreams of the rarebit fiend di Winsor McCay (Free Books)
Il genio di Mc Cay raccolto in questa fondamentale edizione italiana.

3) Steve Canyon 5 di Milton Cannif (Free Books)
Piacevole riproposta del celebre Big del fumetto americano Milton Cannif. Dignitosa veste e ammirevole sforzo editoriale.

MICHELE R. SERRA (www.linus.net/hdoc/rubricafumetti)

1) Fun Home di Alison Bechdel (Rizzoli)
Scelta scontata. La Bechdel ha un coraggio da supereroe. Struggenti i suoi tentativi di usare la cultura come chiave di lettura di un mondo che rimane incomprensibile. Ennesima dimostrazione di come il romanzo a fumetti sia un mezzo perfetto per raccontare l’uomo.

2) Lo scontro quotidiano vol. 1 di Manu Lacernet (Coconino)
Pochi libri mi hanno toccato così personalmente come quello di Larcenet; non solo perché al protagonista piace fumare le canne e giocare alla playstation, e quindi è facile identificarsi. Il ritmo della narrazione è perfetto, e – proprio come Fun Home – dipinge in modo eccezionale il tragico e il comico della vita.

3) Pigrizia di Gilbert Hernandez (Planeta DeAgostini)
Non potevo che metterlo fra i primi tre: uno dei protagonisti si chiama come me…

4) Tutti lo vogliono di Ralph König (Kappa Edizioni)
Non è al livello del capolavoro Come conigli, ma godibilissimo comunque. Quando presti un libro di König a un amico, quello di solito ti guarda con sospetto; poi torna la settimana dopo e ti ringrazia. L’unico problema, è che il libro non te lo riporta mica.

5) Siberia di Nikolaj Maslov (Alet Edizioni)
In Russia il fumetto quasi non esiste, eppure dal niente spuntano opere come questa. Di grande forza e indiscutibile, cruda bellezza naïf.

6) Grenourd di Francesca Ghermandi (Coconino)
Questo è puro Lynch, a fumetti; la Ghermandi non ha solo fantasia e stile da vendere, ma riesce a coinvolgere il lettore nei suoi sogni inquietanti. La migliore disegnatrice italiana (insieme a Gabriella Giandelli).

7) Blotch di Blutch (Q Press)
La sorpresa di quest’anno: non sapevo niente di Blutch e sono rimasto davvero sorpreso dalla qualità grafica e dall’umorismo nerissimo. Finto vecchio, molto attuale.

8) Martin Luther King di Ho Che Anderson (Becco Giallo)
Personalmente, non mi trovo d’accordo con alcune delle scelte narrative e stilistiche di Anderson, pero’ è un libro su cui mi sono trovato a rimuginare parecchio dopo averlo finito. Di questi tempi, non è poco.

9) Ferragosto di Luca Genovese (Black Velvet)
Una piccola storia che puo’ essere letta in molti modi. Genovese pare un talento notevole, da seguire.

10) Longshot comics di Shane Simmons (Proglo Edizioni)
Un voto all’uomo che riesce a fare fumetti senza disegnare. Il bello è che sono pure divertenti.

Menzione storica:

1) weird science di AA. VV. (001 edizioni)
2) Krazy & Ignatz di George Herriman (Free Books)
3) Dreams of the rarebit fiend di Winsor McCay Free Books)

1) La perdida di Jessica Abel (Black Velvet)
A Jessica Abel basta intrecciare poche linee calde e decise per generare un universo di emozioni e costruire o sgretolare le vite e gli stati d’animo dei suoi personaggi. All’opposto di Mojado, Carla compie un viaggio dagli USA verso il Messico, in un crescendo di perdizione che tiene il lettore legato fino all’ultima pagina, ansioso di scoprire il destino di personaggi complessi, vivi e sempre in bilico.

2) Fun Home di Alison Bechdel (Rizzoli)
In controtendenza rispetto ad una scena fumettistica che vive dello studio e della riscoperta delle radici del medium, Alison Bechdel si concentra su quelle coordinate culturali che possono districarla dal dedalo del legame tormentato col padre morto suicida. Il risultato è un’autobiografia colta e ricercata che dà al lettore il privilegio di sentirsi parte di emozioni e sentimenti espressi con sincerità e limpidezza.

3) John Doe 50 di Lorenzo Bartoli/Roberto Recchioni/Andrea Accardi (Eura Editoriale)
I soli disegni di Accardi bastano a farlo stare fra i primi dieci. E poi non c’é solo Accardi: si sono superati tutti quanti.

4) Volto Nascosto di Gianfranco Manfredi/Goran Parlov/Massimo Rotundo/Alessandro Nespolino (Sergio Bonelli Editore)
Volto Nascosto è il frutto di una delicata alchimia fra i soggetti di Manfredi, ricchi di amore romantico, amicizie, grandi battaglie e mistero, e l’attenzione calcolata a tutti gli elementi del fumetto, dalle copertine di Rotundo al logo, dall’indice allo studio del feuilleton. Tre numeri sono pochi per dare un giudizio “definitivo” ma sufficienti per avere grandi aspettative.

5) Jelly Beans di Moyoco Anno (Play Media Publishing)
La protagonista è un’aspirante stilista quattordicenne così sognante che Moyoco Anno per dare l’idea cita Little Nemo che cade dal letto. Come sempre i disegni della brava autrice giapponese sono elegantissimi.

6) DMZ di Brian Wood/Riccardo Burchielli/Jeremy Cox (Planeta DeAgostini)
Nonostante l’approccio sia fantascientifico, Brian Wood ha a cuore l’attualità: l’attacco alle Torri Gemelle, le guerre preventive, la libertà di stampa. Lo scrittore americano non poteva trovare un compagno di viaggio migliore di Burchielli.

7) L’ospite è sacro! di Tuono Pettinato (Becco Giallo)
In un volume non troppo convincente come Resistenze rischia di perdersi e passare inosservata questa piccola perla di Tuono Pettinato.

8) New Universal di Warren Ellis/Salvador Larroca/Jason Keith (Paninicomics)
Warren Ellis è il profeta di un Dio di silicio che sta tramutando l’umanità in un groviglio di terminazioni nervose che affondano al di là della carne.

9) Capitan America di Ed Brubaker/Steve Epting/Frank D’Armata (Paninicomics)
L’importanza della storia (l’apice è la morte di Cap; chissà quando risorgerà?) va di pari passo con la bravura di Ed Brubaker, Steve Epting e Frank D’Armata.

10) Girls di Joshua e Jonathan Luna (Free Books)
Confesso che quando lo ho sfogliato distrattamente in fumetteria ho trovato i disegni disgustosi. Poi ho un po’ cambiato idea, anche se non mi fanno impazzire… La storia è talmente coinvolgente che merita un voto.

Menzione storica

1) Galaxy express 999 di Leiji Matsumoto (Panini comics)
In ogni episodio Matsumoto riesce a mettere il lettore di fronte a sfaccettature sempre nuove del complesso carattere degli esseri umani e ad esplorare con la fantasia Mondi che nessun altro sarebbe capace di immaginare.

2) Weird science di AA. VV. (001 Edizioni)
Di tutti i comic book americani, quelli pubblicati negli anni ’50 dalla EC di William Gaines sono i più leggendari per merito – o meglio per colpa – della caccia alle streghe scatenata da Wertham che li costrinse a chiudere. Finalmente un’edizione che permette di gustare questa ricca galleria di capolavori altrimenti introvabili.

3) Lone Wolf & Cub di Kazuo Koike/Goseki Kojima (Panini Comics)
Peccato che sta per finire…

1) Fables: le 1001 notti di Neve dI AA.VV. (Planeta DeAgostini)
Da una delle serie più interessanti e godibili degli ultimi anni un volume speciale che racconta, sulla scia de “Le mille e una notte”, frammenti e storie capaci di gettare luce sulle vicende di diversi personaggi. Ad una narrazione efficace e intrigante di Willingham si affianca un parterre di disegnatori eccezionali su cui spicca il James Jean, con una spettacolare copertina e una short di rara bellezza.

2) L’orgoglio di Baghdad di Brian K. Vaughan/Niko Henrichon (Planeta DeAgostini)
Non è facile raccontare l’orrore della guerra. Non è facile farlo con leggerezza e al contempo toccando temi importanti, da un’angolazione particolare come fa Vaughan mettendo in scena degli “animali parlanti”. Un’altra prova d’autore da uno dei più validi sceneggiatori di comics contemporanei.

3) Ilaria Alpi di Marco Rizzo/Francesco Ripoli (Becco Giallo)
L’enigma della morte di Ilaria Alpi affrontato con documentata conoscenza e con bilanciate scelte narrative. Una prova importante per il giovane sceneggiatore Marco Rizzo e per il debuttante Francesco Ripoli capace di una straordinaria maturità di segno.

4) Dimmi che non vuoi morire di Massimo Carlotto/Igort (Mondadori)
Carlotto e Igort confezionano una nuova avventura dell’Alligatore, stavolta in formato graphic novel, che non delude le aspettative.

5) Eserci di stile di Matt Madden (Black Velvet)
Matt Madden dimostra come il fumetto sia capace di straordinarie soluzioni grafiche e narrative alle prese con i suoi 99 modi di raccontare una stessa storia in una pagina!

6) Cronachette di Giacomo Nanni (Coconino)
Il minimalismo di Nanni, tra autobiografismo e racconti di domestiche vicende feline, ci regala un mondo ricchissimo di sorprese e… poesia.

7) Akiko di Mark Crilley (Prospettiva Globale)
Finalmente in Italia la serie “for all ages” ideata da Crilley: tra Guerre Stellari e il Mago di Oz. Per chi ha amato “Bone”.

8) Chi vuole uccidere Picasso? di NIck Bertozzi (Guanda)
Operazione originale e divertente quella di Bertozzi capace di mettere in scena Picasso, Gaugin, Geltrude Stein e compagni bella in una vicenda colorata e scoppiettante.

9) La magnifica desolazione di Paolo Bacilieri (Kappa Edizioni)
Una storia strabordante d’invenzioni narrative e grafiche. Paolo Bacilieri si conferma tra gli autori Italiani più innovativi e una assoluta gioia per il lettore.

10) Il cimitero dei calamari di Tommaso Destefanis/Tiziano Angri (Paninicomics)
Meritato premio del Lucca Comics Contest 2007, una vicenda raccontata con voce originale a cui fa da controcanto un segno grafico maturo ed incisivo. Due autori da tenere d’occhio per il futuro prossimo venturo.

Menzione storica

1) I Professionisti di Carlos Gimenez (Black Velvet)
Un pezzo della storia del fumetto spagnolo degli anni ’80. Una vera fabbrica di “sogni su carta” costellate di vicende “biografiche” spesso esilaranti.

2) Weird science 1 e 2 di AA.VV. (001 edizioni)
Ottima cura per un recupero organico e doveroso di alcune delle storie che hannop segnato e rappresentato un’epoca.

3) Popeye 1 di Segar (Planeta DeAgostini)
Imprescindibile. In un’edizione degna di una pietra miliare del Fumetto mondiale.

ANTONIO SOLINAS (www.de-code.net)

1) 100 Bullets 7/8/9/10/11 di Brian Azzarello/Eduardo Risso (Planeta DeAgostini)
Quando Azzarello ha voglia di scrivere non ce n’é per nessuno. Se poi ci mettiamo pure Risso ai pennelli, il quadro è completo.

2) Volto Nascosto 1-3 di AA.VV. (Sergio Bonelli Editore)
Manfredi sa il fatto suo, e riesce a scrivere una (mini)serie Bonelli finalmente pensata per i lettori e non per l’editore.

3) Dyaln Dog 254 di Bruno Enna/ Nicola Mari (Sergio Bonelli Editore)
Suggellato dalle matite di un Mari in buonissima forma, l’albo conferma la crescita dello sceneggiatore Bruno Enna, che corona in maniera perfetta una convincente tripletta di albi (suoi) dell’indagatore dell’incubo.

4) Desolation Jones di Warren Ellis-J.H. Williams (Magic Press)
Sarà pure un borioso, ma non ci sono altri scrittori in giro che abbiano la capacità di Warren Ellis di interpretare le nevrosi futuriste della nostra società.

5) Madadh di AA.VV. (Cut-Up)
Fantasy-core di stampo Vertigo ma con l’anima italiana. De Stefanis è bravissimo e i compari non sono da meno.

6) Pounded di Brian Wood/Steve Rolston (Double Shot)
Leggera ma affilata, la prosa di Wood racconta alla perfezione cosa significhi essere un perfetto, stronzissimo poseur. Rolston fa la sua parte e, stranamente, ad un certo punto ci troviamo a parteggiare per lo stronzo!

7) Intimo cucito di Manuel De Carli (CFAP)
“Il” graphic novel di De Carli riesce in maniera compiuta a rielaborare la lezione pazienziana senza cadere nello scimmiottamento. Chapeau!

8) Martin Luther King di Ho Che Anderson (Becco Giallo)
Monumentale e ponderoso, il libro di King ha la capacità di rendere tridimensionale l’icona più bidimensionale cui si possa pensare, MLK.

9) “A” come ignoranza di Daw (ProGlo)
La ProGlo ha un coraggio da leone e Daw è l’equivalente a fumetti del rock demenziale. Come non votarli?

10) Garrett 4 di AA.VV. (Bd)
Se non fosse stata penalizzata da un numero finale affrettato per i ristretti tempi di realizzazione, la mini della boyband di Recchioni sarebbe salita MOLTO più in alto in classifica.

Menzione storica

1) Popeye vol. 1 di Elzie Crisler Segar (Planeta De Agostini)
Perché, semplicemente, il Braccio di Ferro di Segar è irresistibile.

2) Torpedo 1/5 di Enrique Sanchez Abulì/Jordi Bernet (Bd)
Basterebbe la confezione, ma c’é pure il fumetto, dentro. E che fumetto!

3) Gli Eterni di Jack Kirby (Paninicomics)
Anche il Kirby “minore” da le piste a tanti fumetti moderni…

MATTEO STEFANELLI (Università Cattolica di Milano)

1) La straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznick (Mondadori)
In un’atmosfera metropolitana tra Dickens e Hoffmann, un bambino orfano trova la via di crescere grazie alla fascinazione per la meccanica e per il cinema. Disegnato e scritto in un ibrido tra fumetto, romanzo e libro illustrato, questo gioiello creativo è un inno all’esperienza del libro come caleidoscopio sensoriale, e un omaggio ai maestri del fantastico-visionario alla Meliés, Michael Ende, Maurice Sendak, Thomas Ott.

2) Alice in Sunderland di Bryan Talbot (Comma 22)

Tra fiction e guida turistica, mockumentary e fotocollage, Talbot fa ormai il mattatore. La storia del contesto (storico, urbano, immaginifico) in cui prese forma l’Alice di Carroll diventa allora anche una spumeggiante “tirata” sul costruire illusioni disegnate, in un monumento al potere demiurgico del disegno narrativo.

3) Cronachette di Giacomo Nanni (Coconino Press)

Ceci n’est pas un chat. Nanni continua il suo scavo nel potere delle ossessioni, ma cambia fuoco (le sue) e guarda dritto al fumetto. Il racconto traslato del suo rapporto con un gatto ci interessa allora meno per il gatto, e più per i piccoli esercizi di riflessione su ritmo e tempo, segno libero e macchie cromatiche, iconografia e schemi percettivi, che creano una delicata convergenza tra poesia visiva e meditazione sull’assenza.

4) La magnifica desolazione di Paolo Bacilieri (Kappa Edizioni)

Zeno non ha niente da “dire”, ma sa divagare da dio. L’esaltante delirio narrativo e grafico di Bacileri è un fiume in piena, e la centrifuga pop con cui rilegge la vita di uno sceneggiatore Disney con un passato nella CIA è uno sberleffo, spassoso e vertiginoso, alla schizofrenia del quotidiano.

5) Riflessi: Trasparente e luminoso di Marco Corona (Coconino Press)

Corona continua il racconto degli anfratti più profondi del desiderio, con l’esplorazione dei riflessi esistenziali di due persone cui accade di vivere l’uno la vita dell’altra. Il suo pennino ricco, nervoso e scapigliato ci proietta tra fantasie, incubi, fughe reali e simboliche che lasciano sensazioni irrisolte eppure lievi, quasi ipnagogiche.

6) Il fotografo, vol.3 di Emmanuel Guibert e Didier Lefévre (Lizard)

Nel cuore dell’Afghanistan, in piena guerra tra sovietici e mujahidin, Lefévre segue come fotografo un’équipe di Medici Senza Frontiere. Libero dall’orientalismo dei racconti di viaggio, e privo dell’autoindulgenza dell’autobiografia contemporanea, il suo viaggio nella condizione umana di popoli dimenticati dai media e dalla Storia ci dona una delle più generose prove, per il fumetto, di uno sguardo etico del racconto di realtà.

7) Siberia, di Nikolai Maslov (Alet)
La tragica vita nella Russia comunista è resa qui attraverso un progetto estetico intenso e raffinato. Il ritratto della desolazione sociale – e persino territoriale – prende la forma di un approccio pittorico che, con il solo disegno a carboncino e pennino, ci dice tutto quello che serve per cogliere il valore della resistenza della dignità umana alle avversità del destino.

8) Ex Machina di Brian K. Vaughan e Tony Harris (Magic Press)
Nel contesto dei comics di supereroi, le vicende del “sindaco per caso” ed eroe della New York post 11/9 sono quanto di più brillante ci sia in giro. Non solo per l’affermazione della superiore necessità della politica sui miti dei media, ma per i toni brillanti e il costante lavoro sui temi dell’agenda sociale di oggi. Una delle fiction seriali da non perdere, accanto a 24, Lost o Battlestar Galactica.

9) Trés! Fumetti per il teatro di Davide Toffolo (Coconino Press)
Un salutare passo indietro per Toffolo: tutto in una stanza. Niente spazio per un disegno sontuoso e sensuale, ma solo piccole figure, e maschere senza tempo. Monologhi sul potere forse semplici, molto anni ’70, che la straniante associazione con i loro brogliacci rende ancora più lontani e fittizi, quasi a dirci della loro deriva, oggi, nel regime della finzione.

10) Volto Nascosto n.1 di Gianfranco Manfredi e Goran Parlov (Sergio Bonelli Editore)
Tradizione e coraggio politico: scavare nella coscienza irrisolta del nostro passato coloniale; raccontare l’identità italiana aggirando l’esotismo bonelliano. Manfredi prova ad andare oltre Ken Parker. Peccato soccomba troppo presto al riflusso bonelliano, e la rilettura storica si pieghi alle logiche di una detection di maniera (serial killer in Eritrea??).

Nota alla Top Ten Inediti
Se il regolamento impone di escludere opere già ampiamente edite in prepubblicazione (qui nel 2005-2006), un’eccezione merita AB/BDN. Brodo di niente, di Andrea Bruno (Canicola). Le nuove pagine inaspriscono il duro atto di accusa sulla degenerazione sociale raccontata da Bruno, e ci offrono uno dei più compiuti e spietati fumetti radicali del decennio, nell’espressionismo abbacinante di uno dei nuovi Maestri italiani.

Menzione Storica
Dopo decenni di oblìo della memoria fumettistica, credo nel recupero dal Passato come “gesto culturale”. Per questo ho inteso questa menzione, in una playlist pensata in Italia per lettori italiani, come occasione per indicare non operazioni di traduzione/importazione di “gesti” compiuti altrove, ma chi concretamente li produce, nel nostro contesto di riferimento. Non solo recuperi di opere italiane, ma anche raccolte originali o restauri di materiale straniero che solo in Italia ha trovato compiuta valorizzazione del proprio peso storico.

1) Pinocchio di Jacovitti (Edizioni Di)
A lungo dimenticata, la seconda delle 4 interpretazioni jacovittiane di Pinocchio è graficamente rigogliosa, lontana dalla stilizzazione della maturità. Il registro del giovane Jac è quello di un maestro di recitazione, che infonde ai suoi personaggi un’energia più vitalistica che anarchica, quasi un Tezuka provocatore e scapigliato.

2) L’acchiappastorie di Carlos Trillo e Alberto Breccia (Comma 22)
Se Breccia è il maestro del fumetto espressionista, L’Acchiappastorie ne è la maturazione prima dell’uso del colore diretto. In piena dittatura militare l’orrore incombe, e il deforme prende il sopravvento: dal foglio nero emerge la squallida maschera di un uomo luridamente ignavo che collezione storie di vita, senza muovere un dito. Una tragica allegoria sull’indifferenza del male.

3) I professionisti di Carlos Giménez (Black Velvet)
Risate amare e tranches de vie sui fumettisti, attraverso un omaggio alla fucine di idee del fumetto popolare iberico, negli anni dell’uscita dal regime franchista. Un recupero doveroso, sebbene l’età e una certa naiveté si facciano ormai sentire.

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