Top Ten 2007- La classifica

Top Ten 2007- La classifica

Di seguito la graduatoria della Top Ten e la Menzione Speciale per il Patrimonio Fumettistico
TOP TEN 2007

La magnifica desolazione

1) LA MAGNIFICA DESOLAZIONE di Paolo Bacilieri (Kappa Edizioni) punti 77
Zeno non ha niente da “dire”, ma sa divagare da dio. L’esaltante delirio narrativo e grafico di Bacileri è un fiume in piena, e la centrifuga pop con cui rilegge la vita di uno sceneggiatore Disney con un passato nella CIA è uno sberleffo, spassoso e vertiginoso, alla schizofrenia del quotidiano. (Matteo Stefanelli)
La nostra recensione

2) CRONACHETTE di Giacomo Nanni (Coconino Press) punti 69
C’é un magnifico quadro di Magritte che esprime pienamente la “gattitudine”. Qui, un gatto sui binari guarda il treno come fosse un giocattolo da far deragliare. Allo stesso modo il gatto di questo oggetto, che a uno sguardo distratto potrebbe sembrare una raccolta di racconti brevi da leggere a spizzichi e bocconi assecondando l’estro del momento, osserva il fumetto. Un libro molteplice e non lineare. Frammentario e privo di conclusione. E, nonostante tutto, un libro da leggere, da copertina a copertina, senza salti e senza pause. (Paolo Interdonato)
La nostra recensione

3) Ex aequo a 68 punti:

ALICE IN SUNDERLAND di Bryan Talbot (Comma22)
Una summa teorica. La più organica riflessione di un autore di fumetti sull’oggetto del proprio lavoro che mai abbia letto. A cesso i McCloud e i Benoit Peeters, anche le riflessioni di Eisner. A cesso pure, sarebbe ora, l’accademica ricerca dell’unità sintagmatica del fumetto. Dobbiamo riconsiderare il fumetto. Qui Talbot ci dà una manna di spunti. (Boris Battaglia)
La nostra recensione

ICE HAVEN di Daniel Clowes (Coconino Press)
Nelle opere di Daniel Clowes la vita di provincia diventa spesso spettro di una tragica condizione esistenziale. “Ice Haven” segna un’altra tappa importante di un percorso che tende a dimostrare come il termine “minimalismo” nasconda in realtà la messa in scena di catastrofi cosmiche sotto forma di poco appariscenti implosioni dell’anima. Se vi aspettate chissà che dalla fine del mondo, correte a leggere le pagine di Daniel Clowes: lui conosce perfettamente le mille, banali, sottili variazioni dell’apocalisse. E sa che il tutto avviene quotidianamente, sotto i nostri occhi addormentati. (Alessandro Di Nocera)
La nostra recensione

5) MAMMA TORNA A CASA di Paul Hornschemeier (Tunué) punti 62
Per cogliere le motivazioni profonde che portano un padre a perdere ogni contatto con la realtà a seguito della morte di sua moglie, Hornschemeier ragiona sull’importanza dell’immagine e della rappresentazione attraverso la semplicità offerta dalla voce e l’immaginazione del figlio Thomas, costruendo un libro solido e denso capace di affrontare temi complessi senza inutili intellettualismi. (Samantha Luciani)
La nostra recensione

6) LO SCONTRO QUOTIDIANO vol. 1 di Manu Larcenet (Coconino Press) punti 61
Primi due tomi di un capolavoro della recente nouvelle vague francese. Larcenet si ripresenta al pubblico italiano con il suo manifesto narrativo: segno di tendenza, agilità narrativa, nonché infinita ed inguaribile sensibilità! (Salva)
La nostra recensione

separatorearticolo7) GLI OCCHI E IL BUIO di Gigi Simeoni (Sergio Bonelli Editore) punti 58
Gigi Simeoni spazza via qualsiasi pretestuosa distinzione tra fumetto “d’autore” e fumetto “popolare”. “Gli occhi e il buio” è semplicemente un fumetto di genere che sa coniugare l’immediatezza della tradizione bonelliana con una scrittura densa e colta. (Fabrizio Lo Bianco)
La nostra recensione

8) FUN HOME di Alison Bechdel (Rizzoli) punti 54
In controtendenza rispetto ad una scena fumettistica che vive dello studio e della riscoperta delle radici del medium, Alison Bechdel si concentra su quelle coordinate culturali che possono districarla dal dedalo del legame tormentato col padre morto suicida. Il risultato è un’autobiografia colta e ricercata che dà al lettore il privilegio di sentirsi parte di emozioni e sentimenti espressi con sincerità e limpidezza. (Luigi Siviero)
Gli occhi e il buioLa nostra recensione

9) TRéS – FUMETTI PER IL TEATRO di Davide Toffolo (Coconino Press) punti 43
Tre racconti-atti per un teatro politico, pure risolto, come sempre avviene quando si vive nei sistemi dittatoriali, con l’espediente del ritrovamento casuale di un manoscritto. Sembra che ci racconti qualcosa di lontano, ma invece è più vicino di quanto pensiamo. Interessante l’alternanza della documentazione dei disegni. Il falso è vero, titolava un libro di Piermario Ciani. (Paola Bristot)
La nostra recensione

10) LA STRAORDINARIA INVENZIONE DI HUGO CABRET di Brian Selznick (Mondadori) punti 40
In un’atmosfera metropolitana tra Dickens e Hoffmann, un bambino orfano trova la via di crescere grazie alla fascinazione per la meccanica e per il cinema. Disegnato e scritto in un ibrido tra fumetto, romanzo e libro illustrato, questo gioiello creativo è un inno all’esperienza del libro come caleidoscopio sensoriale, e un omaggio ai maestri del fantastico-visionario alla Meliés, Michael Ende, Maurice Sendak, Thomas Ott. (Matteo Stefanelli)
La nostra recensione

Fuori classifica
Su sollecitazione da parte di numerosi votanti, la redazione de LoSpazioBianco vuole segnalare un’opera che a termini di regolamento non poteva essere votata (essendo già stata pubblicata per la quasi totalità su rivista negli anni precedenti), ma che per il suo assoluto valore ha tutto il diritto di essere citata a margine di questa classifica.

BRODO DI NIENTE di Andrea Bruno (Canicola)
In un momento storico in cui Vescovi e laicità si trovano in conflitto, ecco un autore che immagina una guerra civile dove i preti sono una delle forze militari in campo. Il tutto con la consueta semplicità d’animo, oltre che una prova grafica da maestro. (Michele Ginevra)
La nostra recensione

MENZIONE SPECIALE
PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO FUMETTISTICO

1) I PROFESSIONISTI di Carlos Jimenez (Black Velvet) punti 22
Un esempio rarissimo di fumetto “generalista di culto”, di grande intrattenimento e di raffinato divertissment, rispettato e ricordato con affetto, per decenni, da chi aveva avuto modo di seguirne le poche uscite italiane. Il lavoro di un maestro, narratore sofisticato ma leggero, naturalmente portato alla commedia più brillante e iniziatore di uno stile grafico che ha fatto scuola. (Andrea Plazzi)
La nostra recensione

2) POPEYE vol. 1 di Segar (Planeta DeAgostini) punti 21
Segar, diceva Eisner, mi ha insegnato a creare l’espressività dei personaggi giocando su variazioni minime del segno. E già in questo è fascinoso, nella sua teatralità da maschera. Ma il Theatre di Segar era in realtà l’America reale, proletaria, suburbana o campagnola, piena di personaggi alienati e assurdi già allora. Un fumetto socio-antropologico zeppo di invenzioni geniali e di personaggi folli, surreali e inquietanti ma divertenti. Un inno alla follia, alla diversità. (Francesco Boille)
La nostra recensione

3) DREAM OF THE RAREBIT FIEND di Winsor McCay (Free Book) punti 17
Non possiamo che inchinarci come sempre alla dimensione fantastica e strepitosa del pioniere del fumetto che ha aperto le strade alla narrazione d’autore contemporanea con straordinario anticipo. (Paola Bristot)
La nostra recensione

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