Nemo – Le rose di Berlino (Moore, O’Neill)

Nemo – Le rose di Berlino (Moore, O’Neill)

Alan Moore e Kevin O'Neill firmano il secondo capitolo della trilogia dedicata a Janni Nemo, spin-off della "Lega degli Straordinari Gentlemen".

Nemo_roseJanni Nemo, figlia del capitano Nemo, irrompe nella Berlino nazista del 1941 per salvare la figlia e il genero, insieme al fido e amato Broad Arrow Jack. È l’occasione per Alan Moore e Kevin O’Neill di mostrare in azione i membri degli “Eroi del crepuscolo”, corrispettivo tedesco della Lega inglese citato nel Black Dossier della Lega degli Straordinari Gentlemen, ma anche per descrivere la Germania di questo universo narrativo, dove il Führer è l’Adenoid Hynkel del Grande dittatore di Charlie Chaplin e dove la capitale tedesca viene raccontata in maniera assolutamente fantascientifica e rappresentata da un’estetica presa di peso da Metropolis. Il merito qui va a Kevin O’Neill, che nel disegnare quest’ambientazione così particolare fa appello al suo talento visionario creando tavole ricche di dettagli e di intuizioni grafiche davvero d’effetto.
La trama imbastita da Moore risulta un po’ farraginosa, anche se non impossibile da comprendere, per chi non conoscesse il resto della mitologia della Lega, o almeno il precedente volumetto dedicato alla figlia di Nemo. Concentrandosi su questa avventura si può dire di essere di fronte a un buon racconto d’avventura con diversi momenti esaltanti. Non si tratta comunque di niente di imperdibile, se non per il contesto narrativo così peculiare.
Doveroso un cenno all’edizione BAO Publishing, che realizza un buon cartonato con bordo telato e scritte in oro, fedele alla versione originale.

Abbiamo parlato di:
Nemo – La rose di Berlino
Alan Moore, Kevin O’Neill
Traduzione di Michele Foschini

BAO Publishing – luglio 2014
56 pagine, colori, cartonato – € 13,00
ISBN: 9788865432204

Nemo_rose_scena

1 Commento

1 Commento

  1. Enri1968

    22 Agosto 2014 a 14:28

    Si, meglio i disegni della storia , ottima edizione.
    Peccato non vi siano le traduzioni dal tedesco in parte delle tavole.

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