Nathan Never #277 – Panem et circenses (Perniola, Jannì)

Nathan Never #277 – Panem et circenses (Perniola, Jannì)

Nathan Never e Sigmund alle prese con la minaccia di una realtà virtuale

CoverIl sottofondo ideale per leggere l’albo numero 277 di Nathan Never, dal titolo citazionistico “Panem et circenses”, è senz’altro Karma Police dei Radiohead. Magari dando un’occhiata al videoclip, in cui un uomo tenta di sfuggire ad un’automobile che continua ad inseguirlo, raccontando l’eterno conflitto tra l’uomo e le macchine. Conflitto che si palesa in queste novantotto pagine, scandite da un ritmo piuttosto lento.
A Nathan Never il premio di miglior attore non protagonista di questa storia, in cui si limita a fare il proprio dovere di agente, lasciando a Sigmund il compito di evitare una vera e propria strage di menti eccelse, legate tra loro da una realtà virtuale denominata la Casa dell’Imperatore.
Narrazioni su due livelli, quindi: da un lato Nathan impegnato in una corsa a ritroso, prova a comprendere cosa sia accaduto ad una ricca donna d’affari.
Dall’altro Sigmund, alle prese con la ricerca di una chiave d’accesso a questo mondo virtuale, afferra un segnale di S.O.S. che porta ad un finale inaspettato, con un vero colpo di teatro.
Al termine della lettura dell’albo, nel quale si segnala l’ottimo lavoro del disegnatore Mario Jannì, resta un senso di amarezza per un confronto uomo macchina che non ci vede né vincitori, né sconfitti, semplicemente dipendenti: da apparecchi al passo coi tempi, da status symbol che ci rendano unici e alla ricerca di una vita alternativa nella quale dar sfogo ai nostri desideri reconditi.

Abbiamo parlato di:
Nathan Never #277 – Panem Et Circenses
Mirko Perniola, Mario Jannì
Sergio Bonelli Editore, giugno 2014
98 pagine brossurato, bianco e nero – € 3,20

 

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