Monster #2

Monster #2

Naoki Urasawa Panini Comics, Nov. 2003 - 224pp/b&n - 4euro

Monster 2Dopo il meritato successo di critica ottenuto da 20th Century Boys, Naoki Urasawa conferma con Monster ogni buona impressione che la sua prima, visionaria, opera apparsa in Italia aveva dato. Monster, infatti, già dai primi due volumi dimostra l’innegabile abilità dell’autore nel creare storie e nel renderle, nella loro complessità e ambiguità, semplici da seguire, nel tratteggiare i personaggi in maniera elegante anche quando ci troviamo di fronte a possibili stereotipi, nel tenere il lettore con il fiato sospeso con la costante domanda “Cosa altro può succedere?”.

Avevamo lasciato il dottor Tenma in preda all’angoscia, dopo aver scoperto che un suo intervento chirurgico, con cui anni prima salvo’ la vita ad un undicenne a cui qualcuno aveva sparato in circostanze miesteriose, ha prodotto risvolti inquietanti e terribili: il ragazzo, Johan Ribert, si rivela infatti una persona diabolicamente malvagia, quasi un demone per ferocia e astuzia, ma soprattutta per la fredda compostezza con la quale tesse i suoi intrighi ed i suoi omicidi. Questa situazione porta Tenma a indagare sul ragazzo e sulla sorella, Anna, che ritroviamo con il nome di Nina, ignara della sua infanzia, adottata da una coppia che non ne conosce il terribile passato. Il fratello arriverà fino a loro, e solo l’intervento di Tenma metterà in salvo la ragazza, mentre la sua famiglia, ed un cinico giornalista in cui il dottore aveva trovato un prezioso alleato, saranno brutalmente uccisi. In una spirale di pericoli e difficoltà, Tenma troverà la forza per reagire nell’unico modo a lui rimasto: iniziando una dura caccia a Johan (e ricalcando in questo il comportamento di Kenji in 20th Century Boys).

Urasawa ha un gusto molto europeo nel narrare; le vignette che compongono le sue tavole, pur spaziando in ogni dimensione adatta a raccontare al meglio la storia, non si discostano mai da una impostazione quadrangolare non certo rigida, ma che dona a tutto l’albo un aspetto di geometrica precisione, differente dalla maggior parte dei manga (dove forma e taglio delle vignette sono molto più liberi, ma a volte caotici), e riesce a rallentare e velocizzare la lettura in maniera non intrusiva e non forzata. L’abilità dell’autore nella caratterizzazione dei personaggi si esalta anche con le “comparse”, sia per quanto riguarda l’aspetto, sia soprattutto per il lato introspettivo; ad esempio Maurer, il giornalista, pur comparendo solamente nella parte centrale dell’albo, riesce ad essere assolutamente tridimensionale e completamente delineato anche a livello di storia personale, creando così un maggiore impatto nel momento della sua drammatica morte.

La possibilità di godere di un manga di così elevata qualità in edicola, ad un prezzo giustificato dal numero di pagine e dalla confezione pregiata, con tanto di sovracopertina, è una occasione da non lasciarsi sfuggire non solo per i fan del fumetto giapponese, ma per tutti gli amanti della letteratura disegnata.

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