Metterci il becco: la realtà nel fumetto di BeccoRaccontare la storia in Italia è sempre stata un’impresa difficile e impopolare: il nostro è un paese che preferisce dimenticare. Da qualche anno in libreria si è fatto spazio una casa editrice che proprio della storia e del reportage fa il suo marchio di fabbrica, un marchio tutto a fumetti: Becco Giallo.
Il successo crescente delle sue pubblicazioni testimoniano la bontà di una politica editoriale mirata al riempire un vuoto presente nella narrativa, fumettistica ma non solo. Una scommessa non certo scontata, anche perché portata avanti con autori italiani, spesso praticamente esordienti, non sempre maturi stilisticamente e con un tratto non necessariamente realistico, ma che ha prodotto opere sempre ragionate e ben strutturate.
È recente poi la proposta di opere dall’estero, iniziata con “Garduno in tempo di pace” di Philippe Squarzoni.
Ogni volume presenta una struttura redazionale molto curata che è ben più di un compendio al fumetto: cronologie dettagliate degli avvenimenti, bibliografie, stralci di giornali, interviste, interventi di studiosi ed esperti, introduzioni autorevoli; materiale che rafforza l’efficacia del fumetto e sottolinea la serietà e autorevolezza delle opere.
Le uscite Becco Giallo utilizzano il fumetto nella sua accezione di mezzo divulgativo non tralasciando mai il rigore informativo, anche quando, come per Cernobyl di Parisi o per Brancaccio di Di Gregorio/Stassi, gli argomenti vengono affrontati con storie di fantasia, puntando al lato emozionale della vicenda, cercando sempre e comunque un giusto equilibrio tra informazione e facilità di fruizione.
Una collana a fumetti incentrata sulla piccola e sulla grande storia italiana è un segnale forte e importante non solo delle possibilità del fumetto come mezzo, ma anche della volontà di diffondere la cultura storica in maniera semplice (ma non semplicistica), diretta e strutturata.

INTERVISTA A GUIDO OSTANEL, DIRETTORE EDITORIALE DI BECCO GIALLO.

Come nasce l’idea della vostra casa editrice?
Partirei da dove non siamo nati: dal mondo del fumetto. Nessuno in BeccoGiallo è disegnatore, nessuno è sceneggiatore. Il nostro progetto editoriale nasce tra gli scaffali di una storica libreria indipendente di provincia (che porta il nostro stesso nome, guarda un po’) e da una più generale passione per la narrazione unita al desiderio (un po’ perverso e ostinato, di questi tempi) di “metterci il becco”. Di provare a raccontare la realtà che ci circonda. Quella vera, non quella della TV.

Il vostro catalogo sembra pensato per interessare anche chi i fumetti li conosce poco o non li legge affatto.
Direi proprio di sì. Il pubblico di BeccoGiallo in libreria di varia continua a crescere. E il Salone del Libro di Torino ne è stata una piacevole conferma. Ogni sgradevole ghetto è destinato a scomparire, lo dice la storia. Se si fanno libri interessanti, è solo una questione di tempo.

Cosa rende per voi il fumetto efficace per parlare di attualità e di storia italiana?
Il fumetto è un linguaggio e può essere utilizzato per intrattenere come per informare. A volte, in redazione ci vengono in mente certe impeccabili istruzioni per l’uso illustrate: informano, spiegano, aiutano a comprendere la realtà che abbiamo di fronte, la più immediata, quella che ci interessa di più…

Come procedete all’individuazione dei temi da trattare?
All’inizio erano scelte redazionali poi condivise con sceneggiatori e disegnatori. Oggi le proposte che arrivano sono sempre di più e sempre più disparate. Arrivano da sceneggiatori, disegnatori, giornalisti, lettori. Una volta individuato un evento che potrebbe diventare una buona storia a fumetti, raccogliamo il materiale per una prima documentazione: libri, articoli, fotografie, film, atti processuali, sopralluoghi, interviste. Poi viene il turno di chi deve scrivere e disegnare.

Come vengono messi insieme i team creativi per un’opera?
Per parlare di Mafia abbiamo voluto qualcuno che conoscesse Palermo, Brancaccio e la Sicilia per provare ad andare al di là della superficie delle cose. Per la vicenda di Ustica abbiamo contattato uno dei pochi giornalisti che sono riusciti a entrare nell’hangar dove era custodito il DC-9. Per raccontare il crimine di Porto Marghera abbiamo voluto un autore disposto a schierarsi senza compromessi. Insomma: trovato il soggetto, si cerca di capire chi può avere qualcosa in più per aiutarci ad affrontarlo non superficialmente.

Prediligete autori giovani, spesso esordienti. Perché questa scelta?
Ci è sembrata una scelta logica. Casa editrice nuova, soggetti e linea editoriale originale, nuovo pubblico, nuovi autori. Il lavoro di ricerca, in ogni settore, è parte fondante della filosofia editoriale di BeccoGiallo. Anche questo è un modo per distinguerci dagli altri.

Da poco avete iniziato a distribuire opere di autori stranieri. Un’idea che avevate fin dall’inizio?
Un’idea che avevamo fin da subito. Selezionare per i lettori italiani autori stranieri con uno sguardo critico e deciso sul mondo. Philippe Squarzoni, Ho Che Anderson, Ted Rall, Jen Sorensen. Ancora una volta, insomma, curiosità e ricerca editoriale.

ResistenzeInfine due parole sui volumi appena usciti o in progetto?
Per la collezione Cronaca Estera, due autori americani mai approdati in Italia (Ted Rall e Jen Sorensen) e un tragicomico reportage sull’Africa di Jean-Philippe Stassen.
Ted Rall è stato finalista al Pulitzer. Lo proponiamo al pubblico italiano con un fumetto giornalistico, un’inchiesta inedita che ricostruisce i giochi di potere per il dominio del petrolio e del gas in Asia Centrale, nelle ex repubbliche sovietiche. Jen Sorensen è la ragazza terribile della scena fumettistica indipendente americana. Il suo sguardo strampalato e tagliente su ambiente, consumi, moda e politica produce strisce al fulmicotone che non fanno sconti all’America di Bush.
Per la collezione Cronaca Storica, il caso Ilaria Alpi ricostruito da Marco Rizzo e Francesco Ripoli e storie dalla Grande Guerra di Alessandro Di Virgilio e Davide Pascutti.
Per la collezione Cronaca Nera, le vicende del Mostro di Firenze ricostruite da Liri Trevisanello e Erika De Pieri e il caso Tenco affrontato da Luca Vanzella e Luca Genovese, cui seguirà la storia della Banda della Magliana.
Infine un progetto speciale: “Resistenze, cronache di ribellione quotidiana”, un’antologia del fumetto indipendente italiano per lo Sherwood Comix Festival 2007, curata da Emiliano Rabuiti e Claudio Calia. Da non perdere.

Riferimenti:
Becco Giallo, il sito: www.beccogiallo.it

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