3 – il meglio del fumetto di ieri, oggi e domani: #2.2

3 – il meglio del fumetto di ieri, oggi e domani: #2.2

Appuntamento monografico con la rubrica curata da Valentino Sergi e pubblicata in collaborazione con Leggere: tutti: in questa puntata, dal passato un classico del fumetto da brividi: The Haunt of Fear.

Appuntamento monografico con la rubrica curata da Valentino Sergi e pubblicata in collaborazione con Leggere: tutti: in questa puntata, dal passato un classico del fumetto da brividi: The Haunt of Fear.
Un fumetto, tre parole.

hauntoffear

DAL PASSATO

the haunt of fear-04AA.VV.
The Haunt of Fear
001 Edizioni
5 voll, bianco e nero, brossurati – 12.00€ cad.
Un anno prima che la scure della Comics Code Authority si abbattesse sulle testate E.C. Comics in nome della (non richiesta) difesa degli innocenti, la triplice alleanza tra The Haunt of Fear, Tales from the Crypt e The Vault of Horror dominava incontrastata negli orrori della carta stampata, con i suoi grotteschi giochi di parole, le storie torbide e raccapriccianti e un trio di anfitrioni tanto intercambiabili quanto irresistibili: la Vecchia Strega, il Custode della Cripta e il Custode del Sepolcro, ognuno rispettivo titolare delle serie già citate, ma quasi sempre ospite delle altre due. A confermare la forte relazione tra le collane contribuiscono l’intercambiabile team di talenti diretto da William Ganes e Al Feldstein (deus ex machina, insieme ad Harvey Kurtzman, della E.C.), la matrice di riferimenti letterari comune e le frenetiche tempistiche editoriali di una casa editrice in pieno boom. […] Ogni uscita presenta due storie dal calderone mefitico della megera ispirata alla Old Nancy della serie radiofonica anni ’30 “The Witch of Salem” e una narrazione a testa per gli altri due compagni di (s)ventura. Dietro il tavolo da disegno troviamo i veterani Graham J. Ingels, George Evans, Jack Kamen e Jack Davis, sostituiti occasionalmente da Reed Crandall, inchiostratore di Jack Kirby e artista di punta dell’Eisner and Iger Studio, e Will Elder, firma storica della rivista «Mad» e creatore grafico di Little Annie Funny per «Playboy». Le sceneggiature, intrise di perfido e divertito cinismo, attingono spesso a una materia orrorifica di matrice classica, oppure piegano l’immaginario fiabesco all’ironia cimiteriale del magazine, narrando favole grandguignolesche o scrivendo finali alternativi di opere popolari che troveranno in seguito anche una collocazione televisiva nella serie Tales of The Crypt, da noi tradotta come I racconti della cripta, che adatterà per il piccolo schermo i capolavori degli archivi E.C.
[testo tratto dall’introduzione al 4° volume dell’edizione italiana di The Haunt of Fear]
In 3 parole: macabro, beffardo, scorretto

 

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