Brexit: 5 vignette italiane sul referendum inglese
BREXIT: LE VIGNETTE MADE IN ITALY
Sio, autore veronese esploso con i video animati su youtube e i fumetti pubblicati dall’editore Shockdom, apre questa breve raccolta di vignette sulla Brexit.
Oggi in Gran Bretagna 46.5 milioni di elettori sono chiamati a rispondere “Leave” o “Remain” per il referendum sulla Brexit. Tra questi anche artisti molto amati del mondo dei comics come Neil Gaiman, Alan Moore, Grant Morrison, Garth Ennis, Jamie Delano, David Lloyd (giusto per citare alcuni autori della Brit Invasion).
Molti di loro hanno già avuto modo di esprimere le loro perplessità sull’iniziativa di David Cameron, avviata nel 2013 come conseguenza della crescente popolarità dell’Ukip. Punto saldo del programma del Partito per l’Indipendenza del Regno Unito era proprio l’uscita della Gran Bretagna nella Ue. E quando vinse le elezioni europee l’anno successivo, il premier inglese fu costretto a promettere il referendum.
Alle 23 di oggi inizia lo spoglio, nel frattempo… ridiamoci su.
[cliccando sulle vignette accederete alle pagine degli autori o dei quotidiani]
Mauro Biani è Illustratore e vignettista di satira sociale e politica. Nel 2012 succede a Vauro sulle pagine del Manifesto.
Emilio Giannelli, collaboratore storico di Giorgio Forattini su la Repubblica. Dal 1991 è il vignettista di punta del giornale di via Solferino.
Stefano Rolli, artista in forze al Secolo XIX dai primi anni ’90. Si è formato nella bottega di Luciano Bottaro e Giorgio Rebuffi.
Suicidium è un irriverente gioco di carte realizzato in crowdfunding. Le carte sono disegnate dai fumettisti Marco Tonus, Tuono Pettinato, Felinia, Davide La Rosa e Miguel Ángel Martín.
2 thoughts on “Brexit: 5 vignette italiane sul referendum inglese”
Lascia un commento
Officina Meningi
in realta non sono mai stati in europa sono giovane amo gli inglesi per la loro lungimiranza nelle scelte politiche ma hanno sempre avuto i piedi in due scarpe per la forza della loro moneta non si sono mai piegati o svenduti ad un sogno europeista che non vedesse i loro interessi in primo piano .
quale esempio puo dare poi un europa sempre piu divisa che affronta a malapena le difficolta della recessione ?
peccato che a pagare sia la nostra generazione in mano a questa classe dirigente di vecchi o giovani manipolati e figli d arte che devono difendere gli interessi di chi gli ha regalato la poltrona .
quest onda secessionista senza morti e senza proiettili vedra lo sgretolarsi di quel sogno?
forse l inghilterra stessa dovrebbe o potrebbe fare i conti con le anime secessioniste scozzesi che non hanno mai dimenticato lo strapotere della corona che gliaha piegati al obbedienza con la comprandoli ed ora in vista di reali scelte democratiche potrebbero eguagliare i loro stessi fratelli separandosi .
e che dire di un europa che sembra stia per piangere o sull orlo di una crisi di nervi……
avrebbero dovuto mettere in chiaro con gli inglesi subito i primi trattati con paletti per le loro scelte ma eravamo pur sempre sudditi della corona perche ci avevano salvato dal nazzismo e come non essergli riconoscenti .
servilismo storico che ora sembra non essere piu tollerato spero che l euro sia in grado di rialzarsi e ora che si affronti il tema di una federazione seria con un unico presidente e via tutti i burocraTI che sono un buco nelle tasche della stessa .