L’ombra minacciosa del beluga magico

L’ombra minacciosa del beluga magico

Bao Publishing pubblica il secondo libro di Daniel Cuello “Guardati dal Beluga magico”, in cui l’animale immaginario diventa il simbolo del viaggio tra le ansie del mondo interiore dell’autore, affrontato con intensità e umorismo.

Dopo il successo di Residenza Arcadia , l’opera prima di Daniel Cuello in cui erano analizzate le dinamiche della vita all’interno di un condominio, l’autore ritorna con un secondo libro dal titolo Guardati dal beluga magico, una raccolta di vignette pubblicate duranti gli anni su vari blog e social media reinterpretate secondo lo stile attuale e arricchite da una storia inedita suddivisa in tre parti, in perfetta continuità con il clima e le motivazioni delle singole strisce.

Se in Residenza Arcadia gli inquilini si osservavano ossessivamente tra di loro attraverso lo spioncino delle porte degli appartamenti stavolta Cuello rivolge lo “spioncino” verso il proprio microcosmo interiore in una lunga confessione al lettore che lo porta a rivelare le sue fragilità, la rabbia, la sensazione continua di essere sempre a metà tra le proprie origini argentine e la vita in Italia, distante rispetto al resto delle persone.

“Preparati.
Perchè il vento arriverà.
E quel giorno sarai solo.
E spaventato.
E un po’ scazzato.”

Investito in pieno da questo vento, fobie  e ansie si materializzano nel misterioso “beluga magico”, il cetaceo in grado di imitare i versi umani, all’apparenza una creatura piacevole e sorridente da cui aspettarsi speranza e meraviglia e che, invece, nonostante arrivi volando tra arcobaleni e stelline, lascia dietro di sé solo grossi cumuli di escrementi.

Non è immediatamente chiaro al lettore il ruolo del beluga, che però viene approfondito durante l’avvicendarsi della storia inedita, in cui diviene comprensibile che l’animale  altro non è che un brillante espediente per riferirsi in modo ironico all’angoscia e al brivido che corre lungo la schiena dell’autore quando le cose sono andate male.

Centrale in tutto il filo narrativo è il mestiere di Cuello, per cui è “costretto” a disegnare ore e ore, accumulando pochi soldi e tante frustrazioni compreso un rinnovato senso di estraneità alla realtà. Tuttavia, come accade per il collega Zerocalcare, Cuello rappresenta a pieno una generazione di post trentenni cresciuti con la Pantera Rosa e i cartoni animati di Esplorando il corpo umano e che si nutre di nuovi riferimenti mediatici come Piero e Alberto Angela, considerati dallo scrittore-personaggio quali punti di riferimento onniscienti a cui rivolgersi per qualsiasi inconveniente, Federica Sciarelli e Franca Leosini, grandi narratrici di sparizioni e di delitti.

I tre capitoli della storia sono montati in modo discontinuo, come all’interno di un libro game o di un racconto a bivi, saltando da una pagina all’altra, e riprendono il Canto di Natale di Dickens per giustificare l’incontro con un fantasma rappresentato da una sorta di alter ego dell’autore abbigliato in stile ottocentesco. Lo spirito lo riporta a se stesso da adolescente, solitario e depresso, un ragazzo a cui deve mostrare che un riscatto è possibile: da qui la necessità di imparare a convivere con il beluga, simbolo delle preoccupazioni e delle difficoltà della vita.

La struttura del libro si articola in una lunga serie di momenti e istantanee, flash di una vita fatta di piccoli isterismi e ossessioni, raccontati in modo talmente geniale e sincero da riuscire a rendere sia questi piccoli disagi quotidiani, sia i grandi dubbi dell’esistenza alla stregua di aneddoti gustosi e divertenti in cui ci si può rispecchiare.

Lo stile grafico alterna splash pages, piccoli tutorial, strip autoconclusive con la storia più lunga e si adatta con coerenza ai contenuti che, nonostante la forma frammentaria, conservano un carattere unitario: l’autore da un lato racconta se stesso e la sua storia unica e privata, dall’altro dimostra di appartenere a una generazione in cui riconoscersi.

Il mondo è ritratto con un tratto deforme, grottesco: spesso Cuello si concentra sull’osservazione delle persone che incontra, limitandosi a catturare momenti più o meno significativi della loro esistenza, con una fredda lucidità e un umorismo brillante e tagliente che, pagina dopo pagina, creano una crescente empatia nel lettore.

In definitiva, le singole strisce raggiungono momenti intensi e di grande ilarità, anche se leggerle tutto di un fiato può diventare faticoso, per cui è  consigliabile abbinarle ai diversi momenti dell’esistenza: si sentirebbe, forse, il bisogno di una storia più ampia e approfondita per contenere tutte questi spunti, e, in questo senso, siamo molto curiosi di vedere a cosa approderà Cuello nel prossimo futuro.

Abbiamo parlato di:
Guardati dal beluga magico
Daniel Cuello
Bao Publishing, 2018
152 pagine, cartonato, colori – 19,00 €
ISBN: 978-88-3273-072-2

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