Il fumetto e il poeta: Davide Toffolo intervista Pasolini

Il fumetto e il poeta: Davide Toffolo intervista Pasolini

Un'intervista immaginaria di Davide Toffolo a Pier Paolo Pasolini. Un dialogo immaginario per ritrovare le parole e l'arte del poeta, più vive che mai.

Correva l’anno 1994, nella collana Universale Economica Feltrinelli uscirono diversi tascabili a fumetti caratterizzati dalla fascetta “Per Cominciare” che introducevano l’opera di personaggi di spicco della cultura come Freud o Wittgenstein (sul quale ricordo un lentissimo film visto in un cinema d’essai gestito da un circolo ARCI dove entravo a scrocco con tessere improponibili) attraverso le illustrazioni di fumettisti/illustratori stranieri.
Il nobile intento di questa collana era avvicinare il neofita attraverso un media di facile fruizione come può (spesso ma non sempre) essere il fumetto ad opere o pensieri complessi come possono essere quelli degli autori prima citati.
Letti come fumetti in se stessi questi volumi risultavano piuttosto didascalici pur non cadendo nel rischio agiografico sempre insito nelle biografie scadenti.
La domanda però è: secondo voi dopo questi tascabili ho anche comprato altre opere di Freud o Wittgenstein?

Forse memore inconscio di queste letture mi avvicino sospettoso a Pasolini di Davide Toffolo, libro regalatomi da un mio caro amico che adesso saprà invece di averci azzeccato in pieno questo Natale perché, lo scrivo subito, è di una lettura consigliata che voglio rendervi partecipi.

L’intervista non è una semplice biografia, ma nemmeno pretende di essere una summa del pensiero del poeta friulano. Si tratta piuttosto di una lettura in chiave narrativa dei pensieri di Pasolini attraverso la personale (ed ammirata) visione di Toffolo, che confronta i propri “fantasmi” contemporanei con la visione fortemente schierata (una parola abbastanza desueta, ma appropriata) del poeta per illustrarci le molte (preoccupanti?) similitudini. Una intervista, quindi, e non solo come Toffolo ci comunica:

Domani incontrerò il sig. Pasolini per l’intervista […] per avere ancora un gancio con la realtà. […] Un intervista è pur sempre il termometro dell’intelligenza dell’intervistatore. […] Non abbia paura. Vedrà che non ci faremo male.

E con autoironia ad suo personaggio/amico fa dire:

Per me ha fatto bene. [a seguire l’intervista a Pasolini] Non lo vedo a disegnare ragazzine in questo periodo.

 

Ma la centralità dell’opera è inevitabilmente sulle parole, precise, di Pasolini. Parole che ad ogni incontro (le interviste sono distribuite in quattro episodi) mutano insieme al corpo del poeta: giovane ed elegante all’inizio, ridotto ad animale parlante alla fine.

La mia produzione è segnata da un profondo odio contro lo stato in cui vivo. Naturalmente con l’odio non si fa nulla. La cultura media è orribile e omologata.

Ma Pasolini non è solo impegno, è anche profondo poeta:

Il mio idolo è la realtà. […] La poesia non è merce consumabile.

Parla poco direttamente di sé il poeta:

la storia della mia vita è la storia dei miei libri.

ma si analizza profondamente attraverso il mondo: ama parlare dei luoghi, delle persone, di arte letteratura e cinema.

 

Progressivamente nel corso del volume la parte narrativa e quella bibliografica si intersecano fino all’inevitabile finale da teatro della tragedia greco in cui i figli pagano le colpe dei padri e poeta e fumettista diventano una cosa sola anche se Pasolini afferma l’inevitabile/insanabile frattura tra generazioni

Non saranno queste mie affermazioni a rendermi più vicino a te. Anche se escono dalla tua bocca.

Parallelamente a tutto questo Toffolo narra anche la vicenda di un coccodrillo africano parlante e di una tribù che alla fine lo uccide perché non lo capisce o ne è spaventato. E il cerchio si chiude perché la tribù uccide il coccodrillo saggio così come il popolo ha ucciso il poeta. Il popolo/tribù che non c’è più, l’appiattimento culturale imperante, l’illusione frustrata di un benessere irraggiungibile.

Alla fine del viaggio rimane un artista di oggi che ammira la purezza di uno di ieri sapendo che oggi le parole e l’arte del poeta sono più vive che mai. Ma Davide Toffolo, e il lettore con lui, non possono gioire di questa consapevolezza perché, poesia a parte, è l’aspetto più pessimista dell’opera pasoliniana che adesso si realizza.

Non ho parlato di disegno, non ho parlato di sceneggiatura o vignette. In questo caso credo sia secondario. Nonostante il suo essere fumetto atipico, Pasolini non può essere niente altro che puro fumetto: di un autore, su un autore, per un autore.

Abbiamo parlato di:
Pasolini
Davide Toffolo
Rizzoli Lizard, 2015
168 pagine, brossurato, bianco e nero – 20,00€
ISBN: 8817083240

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *