Color Zagor #3: Guitar Jim e il suo passato a colori

Color Zagor #3: Guitar Jim e il suo passato a colori

Nel terzo speciale a colori di Zagor, Moreno Burattini ci parla del passato burrascoso di “Guitar” Jim, coadiuvato dall’artista serbo Branislav Kerac.

Color_Zagor_coverUn Color Zagor speciale, questo, per due motivi. Anzitutto per il personaggio su cui si incentra: “Guitar” Jim era uno dei comprimari di Zagor a cui Sergio Bonelli era più affezionato, tanto da arrivare a dedicargli il numero 100 della collana. Il secondo motivo è che su queste pagine debutta in una storia dello Spirito con la Scure un disegnatore straniero, il serbo Branislav Kerac, che già ha avuto a che fare con Tarzan e il Grande Blek e mostra di conseguenza di non avere problemi a gestire un’avventura di Patrick Wilding. Anzi, sembra sia già a lavoro su un nuovo volume.

“Il passato di “Guitar” Jim” è un racconto di stampo fortemente classico che traccia una parabola di formazione alla vendetta. Moreno Burattini sa dosare bene il ritmo e la lettura procede spedita, alternando alle belle scene d’azione nel presente il resoconto del lungo percorso nel passato che porta Jim, ferito, nella capanna del Signore di Darkwood. La sensazione, però, è che la storia, pur godibile, sia più meccanica che organica: gli eventi si incastrano gli uni agli altri senza deviazioni casuali o imprevisti, come se la ragion d’essere di ciascuno di essi sia la mera funzionalità all’architettura complessiva. Ne è un esempio la successione troppo rapida e senza soluzione di continuità dell’apprendistato di Jim nell’arte della chitarra e della pistola, quasi fossero ingredienti da giustapporre per la buona riuscita di una ricetta. Un tale incasellamento di situazioni ha un effetto di appiattimento anche per i personaggi, ed è un peccato, perché figure come il musicista Kristofferson, il proprietario del saloon Swearengen o gli antagonisti Reagan, Gilliam e Clancy non hanno l’approfondimento che meriterebbero, perdendo importanza e divenendo poco più di comparse. Verrebbe da pensare che Burattini abbia voluto rispondere a troppe domande su Jim in un colpo solo, finendo, dato lo scarso spazio a disposizione, col privare la storia del necessario respiro.

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Sul versante grafico, Kerac è autore di una prova convincente, con fisionomie ben definite che si stagliano chiare sul contesto, e una resa molto buona degli ambienti, che si tratti dell’intrico di piante di una palude o delle polverose e affollate strade di una cittadina del west. Ottimo complemento alle sue tavole è una colorazione che rende davvero piacevole sfogliare le pagine, combinando  parsimonia nelle sfumature e abbondanza di colori. Quello che colpisce di più, nel serbo, è l’abilità di rendere i volti: anche gli scagnozzi dalla vita più breve sono fortemente caratterizzati, ma soprattutto grande attenzione è dedicata a protagonisti e comprimari. Con il risultato di recuperare parte della dimensione narrativa e della presa sul lettore che si erano perse per la meccanicità della trama. Il trattamento Kerac si rivela efficace per Zagor e Jim, restituendocene versioni al contempo personali e riconoscibili, ma forse raggiunge il suo risultato più interessante in Cico, con la rinuncia a renderne il faccione rotondo nel consueto modo macchiettistico a cui siamo abituati nella serie regolare, in favore di una figura decisamente più realistica, che ben si adatta al ruolo per nulla comico ricoperto dalla spalla dello Spirito con la Scure per questa storia.

Abbiamo parlato di:
Color Zagor #3 – Il passato di “Guitar” Jim
Moreno Burattini, Branislav Kerac
Sergio Bonelli Editore, luglio 2015
128 pagine, brossurato, colore – € 6.00
ISBN: 977228271900050003

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