Captain America: Il primo vendicatore della Disney

Captain America: Il primo vendicatore della Disney

Un agile volume di "narrativa" che ricalca la trama del film dedicato a Capitan America; dedicato al pubblico degli adolescenti viene pubblicato in Italia dalla Disney (attuale proprietario della Marvel dopo la fusione) e non dal licenziatario dei diritti per la riproduzione dei fumetti (Panini Comics).

Captain America: The First Avenger é più un pretesto che il vero oggetto di questa recensione. É un libro di avventure per ragazzi che, valutato come tale, è assolutamente soddisfacente; si ammanta in una copertina metallica nella quale spicca la possente immagine di Steve Rogers (l’attore Chris Evans) con il suo scudo/bandiera americana e raccoglie in brossura pagine stampate su carta proveniente da foreste gestite in maniera responsabile, ingrigite dalla stella dello scudo che fa da sfondo “sporco” al testo. Disegni in bianco e nero ad inizio capitoli, otto pagine di immagini a colori tratte dall’omonimo film e due pagine di adesivi completano i dati tecnici.

La storia è l’adattamento di Elizabeth Rudnik della sceneggiatura “originale” del film; è una delle storie che narrano le origini di Cap, non certo “la” storia. Questo perché in decenni di vicende editoriali sono state narrate così tante volte da perderne il conto e, soprattutto, quasi sempre in maniera diversa. Misteri e necessità del Dio continuity…. Ma questo (l’eventuale discrepanza con l’ultima versione narrata nei comic book) di certo non turberà i sonni del lettore “target” di questo volume.
Il libro è ben scritto, con arguzia e mestiere. Usa il passato remoto e non esita ad indicarci i sentimenti di Steve Rogers raccontandoli come farebbe una cara zia ad un nipote; la lettura è veloce, agevole, e porta ad un finale decisamente interessante, che chiaramente non sveliamo.

Il discorso, di per sé abbastanza semplice e lineare se si resta sulla valutazione della qualità del volume in relazione al pubblico di riferimento, si fa più interessante se si parla invece di questioni apparentemente collaterali quali l’editore che lo ha realizzato, il mercato al quale è rivolto e il canale di vendita (leggasi lo scaffale dove lo possiamo trovare in vendita).

Il volume è edito dalla Walt Disney Company Italia e questa è una novità visto che la Marvel (Captain America è un personaggio della famosa Casa delle idee, per chi non lo sapesse) in Italia ha un suo editore licenziatario che si chiama Panini. Niente di anormale o strano, attenzione, perché va ricordato che la Walt Disney ha accorpato la Marvel nel 2009 e questi sono quindi solo i primi effetti nel nostro paese della “fusione”: all’epoca si ironizzó sul fatto che si erano uniti i due parchi personaggi di fantasia piú grandi esistenti e si fantasticava sui team up futuri fra Wolverine e Superpippo…

Piú che altro né allora né ora si è giunti a capire cosa potrà succedere nella gestione delle due società rispetto a prima; presumibilmente nella gestione “artistica” nulla dovrebbe cambiare, ma da un punto di vista aziendale le fusioni comportano riorganizzazioni ovvero accorpamenti e soventi riduzioni di personale. Inoltre, e qui veniamo in Italia, parliamo di multinazionali che hanno all’estero aziende che ne distribuiscono i prodotti. La Disney, in Italia, ha una incredibile tradizione pluridecennale di produzione di storie a fumetti che quasi ridicolizza quanto fatto nel resto del mondo: i fumetti di Topolino, Paperino & C. scritti e disegnati da autori italiani sono il top della produzione della Disney nel mondo.

Da anni, poi, la Marvel ha in Italia un editore che si occupa di tradurre adattare e pubblicate le storie di Spider-Man & Co., la Panini, e che recentemente ha dato ulteriore spinta alle sue edizioni con nuove serie mensili ed un corposo programma editoriale futuro. Al momento non ci è dato sapere se come e quando queste due presenze editoriali (in Italia Panini-Marvel e Disney sono una buona fetta della presenza del fumetto in edicola) siano destinate a unificarsi; nei mesi scorsi piú volte si è sentito, off the records, parlare di una Disney Italia in grado di avocare la pubblicazione dei supereroi Marvel alla Panini. Ma, a oggi, nulla di questo è avvenuto, nessuno ha annunciato nulla in proposito e i piani editoriali non lasciano presagire niente di simile.

In ogni caso, in attesa di eventi, segnaliamo questo volume come piccolo primo episodio di intervento diretto della Disney (tramite Disney Italia) dell’edizione di storie di supereroi Marvel all’estero. Si dirà che non si tratta di fumetti e che quindi non rientravano in quanto pubblicato da Panini: concordiamo (Spider-Man è stato pubblicato anche su Il Giornalino di recente, tanto per dirne un’altra, di piccola anomalia) ma pensiamo che questo, così come il divieto di realizzare storie con personaggi Marvel se non in Usa (se ne è parlato qui) sia un primo passo. Verso cosa, non ci è ancora dato saperlo. In libreria, inoltre, è possibile trovare, sempre edito dalla Marvel e non dalla Panini, il volume The Amazing Spider-Man che narra le vicende dell’Uomo Ragno utilizzando una via di mezzo fra fumetto e narrativa pura, inframmezzando lo scritto con vignette scontornate. Anche questo un volume di ottima fattura editoriale destinato ad un pubblico a partire dai cinque anni in su, chiaramente scollegato dalle vicende delle attuali serie a fumetti pubblicate dalla Panini.

Seconda questione interessante collegata lateralmente a questo volumetto è quella del mercato e del canale di vendita utilizzato.
Come Prince of Persia e il successivo Thor questo libro si trova in libreria nella sezione “Libri per l’infanzia”, un settore che abbiamo cercato di analizzare nel recente passato e che sicuramente sarà oggetto delle nostre attenzioni in futuro. Tra un Geronimo Stilton e Il Piccolo Principe ci fa piacere trovare quello che può essere il primo approccio (ancor prima di un fumetto) in assoluto di un ragazzino con un supereroe. Perché il libro, da questo punto di vista, è assolutamente perfetto. In primis l’ambientazione storica avvince: il periodo della seconda guerra mondiale, l’inizio della partecipazione degli Stati Uniti in un conflitto apparentemente così estraneo quanto lontano, un giovane gracile che ha l’occasione per diventare un superuomo…
Il concetto fondamentale della vicenda di Captain America, poi, è decisamente educativo: non sono i muscoli e la forza a fare di un uomo un superuomo (o supereroe), ma la rettitudine morale e la forza di volontà.

Essendo un volume della collana Marvel Studios speriamo sia solo uno dei  primi di questa colonizzazione supereroistica dello spazio in libreria di cui parlavamo prima: ci attendiamo la riduzione del film dedicato ai Vendicatori, di prossima uscita e del quale già circola un notevole trailer, ma, soprattutto, sarà interessante capire, dal riscontro ottenuto da questi primi volumi, se la notorietà dei personaggi o il traino degli spettacolari film apriranno ulteriormente la strada per altri volumi di narrativa per ragazzi made in Marvel.

Abbiamo parlato di:
Captain America. The first avenger
Elizabeth Rudnick
Traduzione di Elisa Finocchiaro
The Walt Disney Company Italia, 2011
122 pagine, brossurato, bianco & nero – 6,40€
ISBN: 9788897266051

2 Commenti

2 Comments

  1. Luca

    22 Novembre 2011 a 17:29

    Bell’articolo, ma occhio agli accenti :-)

  2. Davide Occhicone

    22 Novembre 2011 a 17:32

    Grazie Luca!

    Mi sa che in parte è colpa dell’iPad (ma anche merito dell’iPad, senza il quale non l’avrei mai scritto!)… speravo di averli ricorretti tutti ma invece…

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