Arkham Asylum: di Batman e della folliaSin dagli inizi su Detective Comics Batman si rivelo’ essere un eroe controverso, profondamente differente dagli altri personaggi in calzamaglia che avevamo imparato a conoscere. Figlio di una tragedia che ha steminato la sua famiglia e dal giuramento di Bruce Wayne di impegnarsi al massimo perché quel che è successo a lui non si ripeta, vestito di un costume pensato per terrorizzare i nemici ed esorcizzare le paure del giovane che lo indossa: Bruce Wayne è morto, è nato Batman. Come per vari eroi della DC Comics, l’identità mascherata del personaggio sovrasta fino a diventarne quella reale, mentre quella che agisce alla luce del sole diviene solo un costrutto, un inganno, una copertura.

L’Uomo Pipistrello rappresento’ da subito una rottura con il passato (in questo caso, rappresentato dal Superman di Joe Shuster e Jerry Siegel creato nel 1938, che simboleggiava il classico bravo ragazzo americano tutto patria e famiglia): non lesinava l’uso delle armi da fuoco e l’omicidio era spesso la logica conclusione di molte delle sue avventure. Il fumetto fu per questo giudicato troppo eccessivo e subito ridimensionato nelle tematiche trattate: via le pistole, via i modi cinici ed efferrati, via le uccisioni. Una prima, importante modifica al cuore del personaggio era stata fatta.
Altre importanti avvennero lungo il corso degli anni ’90: la storia The killing Joke, dove un personaggio cardine della testata viene barbaramente assassinato, è una nuova perdita dell’innocenza dei comics. In seguito, in pieno clima revisionistico, Frank Miller partorisce Il ritorno del cavaliere oscuro: il rapporto fra il mondo ed i supereroi è cambiato. In quest’opera, un Bruce Wayne anziano e depresso, che da tempo ha appeso al chiodo il mantello, viene spinto a rivestire i panni di Batman dalla deriva della società, sempre più sporca e corrotta, orfana di un faro che illumini la via che conduce alla ragione, che fenda il buio del caos. Con una lotta finale con un Superman che rappresenta l’assolutismo ottuso, facilmente riscontrabile allora come oggi nel governo americano, si chiude una graphic novel che ha contribuito a creare un altro tassello della storia del comicdom.

Una lunga parentesi, questa, per arrivare ad Arkham Asylum, anch’essa opera rivoluzionaria che contribuisce ulteriormente a dare una visione del cuore e dell’anima che stanno sotto il manto del pipistrello, così come a sdoganare quello che è comunemente definito come “fumetto commerciale”.
Grant Morrison ci narra una doppia storia che ha il compito di condurre il lettore verso un’unica meta: il manicomio di Arkham. Fatiscente magione ottocentesca, questo edificio-feticcio è il tramite tra la realtà apparente e il mondo del caos: l’abilità dello scrittore sta nel rendere ambigua la collocazione di questi due opposti, quale all’interno e quale al di fuori del manicomio criminale.
In questa vicenda Batman viene chiamato a confrontarsi con ciò che più teme: se stesso. Bruce Wayne-Batman guarda con orrore a ciò che lo terrorizza, il cuore nero della sua anima: da una parte è l’Uomo Pipistrello, simbolo della lotta al male, che incute timore nei cuori di coloro che si aggirano per vicoli oscuri; dall’altra solo un uomo spaventato da ciò che lo circonda e da ciò che risiede dentro di lui (in una scena chiede addirittura aiuto ad una donna per non essere ucciso). Dopotutto non c’é cosa peggiore per un essere umano che essere rinchiuso in una stanza buia solo con se stesso.
Il Joker (allegoria del non-sense che permea il mondo) svolge nella storia il ruolo di un Virgilio dantesco che guida il protagonista nella discesa negli Inferi; basta un passo per varcare i confini della pazzia, dove tutto è permesso e dove non ci sono limiti impossibili da valicare.
La vicenda mette in evidenza come nessuno sia esente dalla confusione che lo circonda: ogni personaggio esce cambiato dall’avventura appena vissuta, forse in modo indelebile. In cuor suo Batman sa che l’edificio di Arkham, imponente, tetro, violento e spaventoso è la sua vera casa, il luogo a cui appartiene ed in cui è destinato a tornare, questa volta non come ospite, quando la sua crociata sarà terminata.

Morrison è abile nel rendere i diversi stati d’animo dei protagonisti, sfruttando la diversa grandezza dei caratteri delle parole o dei pensieri di ognuno a seconda della situazione. Non mancano poi i riferimenti al mondo dell’occulto (con la figura di Aleister Corwley) e della psicanalisi (tutta l’opera potrebbe essere interpretata utilizzando quest’ottica).

Dave McKean, noto per le copertine innovative di Sandman, è senza dubbio il giusto disegnatore per illustrare la follia che permae tra queste pagine. “Disegnatore” pero’ rischia di essere un termine assai riduttivo nel suo caso, poiché McKean contribuisce non solo con le matite e i colori (magistrale l’uso delle chiazze di colore per sottolineare l’atmosfera di certe vignette) alla visualizzazione della storia, ma anche con veri e propri collage: foto di oggetti quotidiani combinati tra loro in modo anomalo, grazie ai quali l’autore riesce a ottenere effetti stranianti e inquietanti. Esemplare tra le tante, la scena dell’ingresso di Batman, accompagnato dal Joker, dentro all’Arkham Asylum caduto nelle mani dei suoi folli inquilini: con una stupefacente immagine a doppia pagina, Dave presenta al lettore, in un solo colpo d’occhio e in dettaglio, i toni e le tematiche di ciò che andrà ad affrontare.

Arkham Asylum: di Batman e della folliaL’ultima edizione attualmente disponibile è quella Play Press, in attesa della probabile ristampa da parte di Planeta DeAgostini. Il volume si segnala per l’ottima confezione con sovracoperta e per i contenuti extra, la sceneggiatura integrale di Grant Morrison ed i suoi story-board.

Anche se non si è fan del personaggio, è un dovere leggere questa favola dark, che ci aiuta a scoprire noi stessi più di quanto vorremmo.

Arkham Asylum: Anniversary Edition
di Grant Morrison, Dave McKean

Play Press, 2006 – 226 pagg. cart. col. – 24,90 euro

Riferimenti
Grant Morrison, sito ufficiale: www.grant-morrison.com
Dave McKean, sito ufficiale: www.mckean-art.co.uk
Play Media (ex Play Press): www.playmediacompany.it
Planeta DeAgostini: www.planetadeagostinicomics.it

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