Alberto Lavoradori: vedi Napoli Comicon e…

Alberto Lavoradori: vedi Napoli Comicon e…

Alberto Lavoradori è a Napoli Comicon fresco della miniserie disneyana PK Tube, da lui disegnata e pubblicata nelle settimane precedenti su Topolino.

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Alberto Lavoradori è un nome noto agli appassionati di fumetto Disney fin dagli anni ’90, quando ha iniziato a lavorare come disegnatore di varie storie su Topolino, nelle quali si notava fin da subito un tratto più “spigoloso” e d’avanguardia rispetto a quello degli altri artisti che si avvicendavano sul settimanale.
Probabilmente proprio queste particolarità di segno hanno fatto sì che venisse scelto come disegnatore del primissimo numero di PKNA – Paperinik New Adventures, la serie lanciata nel 1996 che avrebbe rivoluzionato anche esteticamente il classico approccio disneyano.
Dopo alcuni anni in cui Lavoradori si è occupato di progetti personali, come Gommo e Stirpi, da qualche anno è tornato a lavorare su Topolino.
Sempre sul settimanale disneyano, in queste settimane stanno venendo pubblicati gli episodi di PK Tube, una miniserie di sei storie brevi ambientate ai tempi della prima serie di PK disegnate proprio da Lavoradori e scritte da Alessandro Sisti, andando a riformare il team originario dietro il primo numero di PKNA.

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Hai sempre avuto un tratto molto sperimentale, e questo era evidente già da Evroniani nel 1996, il primo numero di PKNA. Che lavoro e che ricerca hai fatto sul tuo stile in questi vent’anni, specie considerando che sei tornato a disegnare quell’universo narrativo con la serie di brevi storie PK Tube?
PKNA e sperimentazione erano simbiosi, quasi assioma (e ancora oggi è così).
Lo stile è un involucro, un abito, e inevitabilmente nel tempo e in un contesto come PKNA questo “indumento” prende pieghe diverse, impreviste.
Per gli episodi di PK Tube ho cercato – cercato – l’antico mood (sempre tenendo conto che sono solo un terzo dell’operazione… che integra anche gli storici Alessandro Sisti e Max Monteduro).

Visto il tema di questo Napoli Comicon, che opinione hai della sempre crescente ibridazione del fumetto con altre forme di espressione artistica e comunicativa (cinema, TV, letteratura, teatro…)?
Concordo al cento per cento. Il vero fuel è l’intreccio delle antitesi. Più lontane sono, più l’esperimento sarà astruso, ma senza precedenti.

Vedi Napoli e poi…?
Muta (e prendi ispirazione perché sei nella città meno polimerizzata al mondo).

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