ABC, IMAX e il futuro del Marvel Cinematic Universe

ABC, IMAX e il futuro del Marvel Cinematic Universe

I vantaggi economici e i difetti narrativi dell'accordo tra ABC, Marvel e IMAX, news di animazione e un nuovo capitolo nella causa legale su The Walking Dead.

Marvel, IMAX e il futuro del MCU

Una delle notizie più interessanti delle ultime settimane è stato senz’altro l’accordo tra ABC, Marvel Television e IMAX per la realizzazione di una serie televisiva basata sulla razza di super-esseri degli Inumani, i cui primi due episodi saranno interamente realizzati da IMAX, con l’ausilio della propria tecnologia.

Questo esclusivo, ma soprattutto innovativo accordo, ha dato prova nuovamente dell’inventiva Marvel nel trovare spazi inediti e nuove opportunità per ampliare la sua presa verso il pubblico, che sia formato da appassionati di fumetti o meno, ma ha anche fornito una nuova conferma che il Marvel Cinematic Universe in televisione è lungi dall’essere un successo, come si era pensato all’inizio con il lancio di Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D..

Come abbiamo ampiamente riportato pochi giorni dopo, l’alleanza tra ABC, Marvel e IMAX porterà grandi vantaggi inerenti il taglio dei costi, un grande problema per molti network impegnati nel creare show televisivi sempre più oberati da budget troppo alti, andando inoltre a creare una sorta di doppio binario promozionale.

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La messa in onda dello show degli Inumani, fatto in concomitanza con l’uscita di una pellicola prodotta dai Marvel Studios, potrebbe infatti generare un aumento dei ricavati del merchandise e del licensing da ambo le parti, anche per via del fatto che l’accordo per la realizzazione di Marvel’s The Inhumans prevede la creazione di campagne marketing mirate.
Da questo punto di vista, l’accordo siglato tra le tre società sembra più un ennesimo tassello economico/finanziario che creativo, che avrà poche ripercussioni in generale sull’ampliamento del MCU in televisione, ormai largamente disatteso. La premessa di un universo che avrebbe connesso non solo un film con un altro, ma anche gli show televisivi è andato via via diradandosi nel corso degli anni, come dimostrato fortemente dai progetti Netflix nelle cui sceneggiature non vi è alcun palese cenno dell’esistenza degli Avengers o di altri eroi (non in maniera esplicita, almeno).
“Il ragazzo con il martello”, “il grosso tizio verde”, “il miliardario con l’armatura”. Nelle frasi dei protagonisti verso quello che succede fuori da Harlem o Hell’s Kitchen vi è quasi una percezione di riluttanza a riconoscersi parte di qualcosa di più grande, come se gli sceneggiatori avessero ricevuto ordini dall’alto della dirigenza Marvel di spingersi nelle citazioni solo fino a un certo punto.
È questo il grande limite della Marvel in televisione, ed è quasi strano guardare dall’altra parte e vedere con quale semplicità e acume fumettistico e di entertainment la Warner sforni un crossover televisivo con tutti i crismi che vede protagonisti Arrow, Flash, i protagonisti di Legends of Tomorrow e la neoarrivata sul network The CW: Supergirl.

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Phil Coulson (l’attore Clark Gregg) dopo quattro stagioni aspetta ancora la visita di Capitan America e Tony Stark.

I Marvel Studios, dalla creazione di Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D,, hanno preferito una strategia che mirasse più a sostenere i film in uscita che il quadro generale, generando difatti un inesorabile crollo negli ascolti della serie con protagonisti Phil Coulson e il suo team di agenti. Le comparsate iniziali di Maria Hill (Cobie Smulders) e Nick Fury (Samuel L. Jackson) sono state la premessa di qualcosa che poi non si è ripetuto con i grossi calibri, scegliendo di diradare quello che, forse, era nelle idee iniziali di Joss Whedon.
La Marvel è riuscita nuovamente a fare qualcosa di innovativo attraverso l’accordo con ABC e Imax, scegliendo una nuova piattaforma per ampliare il suo pubblico, su questo non c’è dubbio. Ma questa scelta innovativa avrà poco futuro se, nel frattempo, non deciderà di tornare ad ampliare il quadro generale, invece di pensare soltanto al ricavato economico che questa iniziativa certamente le frutterà.

AMC contro Darabont e CAA: nuova puntata

Si aggiunge un nuovo capitolo alla battaglia legale che, da tre anni, vede contrapposti il network AMC e il produttore e regista Frank Darabont con l’agenzia CAA per i profitti derivanti dalla serie televisiva The Walking Dead.
Nei giorni scorsi, secondo quanto riportato in maniera dettagliata da Deadline, AMC ha infatti inviato una lettera all’agenzia CAA informandola che la società non pagherà più le percentuali di profitto sui nuovi progetti che coinvolgono i loro clienti.
Questa nuova politica è in corso di attuazione con effetto immediato su tutte le reti AMC (IFC, WE Tv e BBC America) e si applicherà solo ai nuovi show realizzati per quelle reti da ora in poi, con AMC che onorerà il pagamento per tutti quei progetti già realizzati. La mossa, stando a quanto riportato dal sito di spettacolo, riguarda solo i serial che vedono coinvolta CAA, e sarebbe una rappresaglia per il coinvolgimento dell’agenzia nella querelle legale sui profitti di The Walking Dead.

La tensione tra Darabont, CAA e il network che trasmette il famoso serial zombie basato sul fumetto di Robert Kirkman è aumentata notevolmente negli ultimi mesi, soprattutto dopo la richiesta di danni per una cifra di 280 milioni di dollari.
Secondo quanto riportato in un articolo da Cinema Blend alcuni giorni fa, la mossa di AMC potrebbe avere pesanti ripercussioni sulla famosa agenzia di spettacolo, notoriamente una delle più potenti di Hollywood, che negli ultimi due ani ha visto crescere il numero dei propri clienti, soprattutto in ambito televisivo.

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Addio ad Al Brodax

È morto, nei giorni scorsi, all’età di 90 anni, il produttore cinematografico e televisivo Al Brodax, il cui nome è stato legato per molti anni al King Features Syndicate, nota agenzia che pubblica alcune tra le storiche strip made in USA, per la quale dal 1960 realizzò numerose serie animate basate su personaggi come Braccio di Ferro, Krazy Kat, Beetle Bailey, Snuffy Smith e molti altri.
In seguito all’apparizione del gruppo musicale dei Beatles all’Ed Sullivan Show, Brodax si avvicinò al gruppo di Lennon e McCartney e propose loro l’dea di una serie animata sui Fab Four, che debuttò nel 1965 e vide la realizzazione di 39 episodi. In seguito, Brodax fu anche coinvolto nella creazione del lungometraggio Yellow Submarine, collaborando nelle vesti di sceneggiatore e produttore.

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Toei Animation si allarga

Toei Animation ha nominato due nuovi agenti per rappresentare la serie tv Dragon Ball Super per le licenze in tutta la Spagna, il Portogallo e l’Italia.
El Ocho Licencias y Promociones ha firmato per rappresentare il marchio in Spagna e in Portogallo, mentre Starbright Licensing ha firmato in Italia. Oltre a Dragon Ball Super, le agenzie potranno anche rappresentare Dragon Ball e Dragon Ball Z.

Siamo lieti di rappresentare ‘Dragon Ball’ nei territori spagnoli e portoghesi – hanno dichiarato Eva Rubira e Pilar Fernández-Vega, co-fondatori di El Ocho y Promociones Licencias – Conosciamo molto bene il marchio ‘Dragon Ball’ dal lancio della prima serie in Spagna e sappiamo che ha grande successo, quindi siamo sicuri che la nuova serie, ‘Dragon Ball Super,’ raggiungerà analoghi risultati. Tutta la squadra è molto felice di essere l’agente di questo incredibile marchio nella penisola iberica.

Oltre alla costruzione di una robusta linea di prodotti di consumo per la nuova serie animata, il programma di licenza per Dragon Ball Super prenderà il via grazie alla società di giocattoli Bandai.

Siamo molto entusiasti di questa opportunità di collaborazione con Toei Animation – hanno dichiarato Giada Paterlini e Isabella Barone, co-fondatori di Starbright Licensing – ‘Dragon Ball Super’ è uno dei progetti più interessanti degli ultimi anni e siamo fiduciosi che le reazioni dei consumatori italiani saranno estremamente positivi. ‘Dragon Ball’ è pronto a conquistare una nuova generazione di consumatori e siamo molto orgogliosi di rappresentare Toei in Italia, sperando che questo sia l’inizio di una partnership a lungo termine.

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