di Ben Templesmith
Magic Press, gen. 2009 – 152 pagg. bros. – 12,50euro
Wormwood è il nome di una putrida marionetta, un cadavere animato da un verme parlante che mostra il suo flaccido biancore attraverso le orbite vuote. Accompagnato da un anziano terminator e da una spogliarellista dai tatuaggi bellicosi, controlla l’integrità di un portale dimensionale a rischio di sconfinamento da parte di esseri famelici e tentacolari. Base delle operazioni: lo strip-club Dark Alley gestito dalla scheletrica Medusa che occulta le sue ripugnati fattezze sotto una maschera di carne. Ispirato dagli incubi letterari di H.P. Lovecraft – immersi in ettolitri di birra e dark humor – Ben Templesmith compone una partitura visivamente ineccepibile supportata da un buon impianto narrativo saturo di dialoghi taglienti e sarcastici. Disseminato di citazioni alle creature Alien(e) di H.R. Giger e al sulfureo John Constantine, personaggio di riferimento nella caratterizzazione del protagonista. Colori acidi e sfondi in vertiginosa dissolvenza, illustrano ambienti malsani e carichi di disturbante realismo conducendo il lettore in una febbrile dimensione onirica, a testimonianza delle eccellenti qualità grafiche dell’autore. Lettura necessaria per tutti gli appassionati del genere. (Ferdinando Maresca)

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