di Terry Moore
Free Books, 2007 – 128 pagg. b/n cart. – 11,40euro
Veder apparire quel “-2” in copertina è un piccolo colpo al cuore. Francine, Katchoo e David mi tengono compagnia dal 1998; li ho visti amare, piangere, ridere, soffrire e gioire, e spesso, molto spesso, i loro sentimenti di carta e inchiostro hanno fatto breccia dentro me. Sapere che tra breve chiudero’ le loro vite dentro una scatola lascia l’amaro in bocca, anche sapendo che è naturale e giusto. Moore ha dato vita a una serie, autoprodotta per gran parte della sua vita editoriale, in cui ha riversato tutto se stesso, dando vita a personaggi tridimensionali, vivi, a cui molti lettori si sono affezionati. Se a un certo punto la deriva “mistery” aveva fatto storcere un poco il naso, da quando la storia è tornata a concentrarsi sui personaggi e sui loro rapporti siamo tornati alla pienezza di tutto quello che rende Strangers in Paradise unico e bellissimo. Moore sa descrivere i sentimenti con una tecnica invidiabile, e riesce a non snaturare mai nessuno dei suoi protagonisti. Chissà se saprà ripetersi un poco nei suoi prossimi lavori per la Marvel, per cui scriverà la nuova serie dei Runaways: giovani ragazzi in fuga dagli adulti, un terreno fertile per raccontare paure, tensioni, amori e amicizie, anche con l’ingombro della parte supereroistica. (Ettore Gabrielli)

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *