di Roman Dirge
Elliot edizioni, 2007 – 126 pagg. bros. b/n e col. – 10,00euro
Lenore è un bambina di dieci anni e come tutte le bambine di 10 anni è curiosa, pestifera e dispettosa. Ma c’é una differenza tra Lenore e le sue coetanee: lei è morta. E per lei la morte diventa svago ludico, il confine tra giusto e sbagliato si fa labile, eventi spaventosi come l’incontro con un demone costituiscono il quotidiano. Il divertimento è un gioco al massacro, tra folletti, coniglietti pasquali, amanti rifiutati e amichette sfortunate; in pochi sopravvivono alla sua curiosa creatività. Lenore, perfetto connubio tra icona pop e diva underground, vive avventure che si sviluppano in suggestioni sospese tra la rima infantile e la strip umoristica, dove la dimensione narrativa è messa in secondo piano rispetto alla gusto del macabro e alle sensazioni che vuole comunicare. Il disegno è grottesco, morbido e tagliente al tempo stesso, alterna le forme rotonde dei personaggi a quelle stilizzate degli ambienti per un risultato eccentrico e suggestivo. Fanno compagnia alle storie di Lenore altri brevi racconti dedicati a personaggi altrettanto bizzarri, tra bambini senza faccia, bradipi samurai, diavoli che sognano il paradiso e il suo stesso creatore Roman Dirge che diventa fumetto per raccontare le sue stravaganti esperienze di vita vissuta.

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