di Ed Brubaker e Sean Phillips
Panini Comics, 2008 – 128 pagg. col bros. – 12,00 euro
La passione di Brubaker per le storie gialle e criminali è ormai risaputa (vd. Gotham Central) e da questo punto di vista “Criminal” non ci dice nulla di nuovo. Non è neanche nuova l’idea di incentrare la storia sui “cattivi”, piuttosto che sui “buoni”. Eppure leggere Criminal è un’esperienza che lascia totalmente soddisfatti. I personaggi sono così ben delineati che restano impressi anche quando chiudiamo il volume, tanto da chiederci dove Brubaker ci porterà col prossimo capitolo. Perché è evidente (anche a chi non l’avesse capito dal primo volume) che l’autore ci sta dando, man mano, i pezzi di un puzzle più grande. Un puzzle in cui l’importante non sono tanto i personaggi delle varie storie (che pure ritornano di volta in volta) quanto l’ambientazione, il sostrato umano e civile in cui essi si muovono. Brubaker sta creando un micromondo al cui centro, per ora, c’é il locale frequentato dai vari criminali di cui sono cosparse le vicende. Un locale ambiguo e neutrale allo stesso tempo. Eppure tutta l’architettura narrativa non avrebbe, forse, la stessa potenza se ai pennelli non ci fosse Phillips. Il risultato finale è di una serie sperimentale per temi e tratto, indipendente anche se pubblicata da Marvel. Ma soprattutto è una serie appassionante, non lasciatevela sfuggire. (Michele Quitadamo).

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